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Fertilità: quanti ovuli ti sono rimasti?

di Francesca Capriati - 13.04.2021 Scrivici

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Quanti ovuli mi sono rimasti? Quanti follicoli servono per rimanere incinta e come capire se gli ovuli sono buoni. A che età la fertilità inizia a calare

Quanti ovuli mi sono rimasti

La fertilità, il numero di ovuli, le probabilità di concepimento: dubbi e domande che interessano ogni donna in età fertile.

Quando si comincia a cercare di rimanere incinta sovvengono anche diverse domande circa la fertilità, l'orologio biologico che corre, le probabilità di concepimento e quanti ovuli sono rimasti. Vediamo da cosa dipende il numero di ovuli.

In questo articolo

Quanti ovuli ha una donna

Le donne nascono già con il loro bagaglio di fertilità che si compone in media di uno-due milioni di ovuli depositati nelle loro ovaie, che raggiungono la maturazione, ogni ciclo mestruale, fino alla menopausa. Una donna di 20 anni ha in genere 200.000 ovuli; a 30 sono già diventati 100.000; a 40 siamo sui 2.000 ovuli.

Il numero dei follicoli, quindi inizia a diminuire drasticamente dopo i 35 anni e si azzera con la menopausa.

Come capire quanti ovuli ci sono

Non è possibile riuscire a contare nel dettaglio quanti ovuli sono rimasti, tuttavia si può fare una valutazione della riserva ovarica con un'ecografia - che può vedere quanti follicoli sono presenti nelle ovaie - e con un esame del sangue che analizza i livelli degli ormoni coinvolti nella fertilità. I follicoli sono minuscoli elementi costitutivi delle ovaie all'interno dei quali gli ovuli si sviluppano e crescono ogni mese. Nel monitoraggio il conteggio dei follicoli ha inizio nei primi giorni del ciclo, quando i follicoli antrali iniziano a crescere.

Riserva follicolare ovarica

Quando si cerca una gravidanza da molti mesi oppure nei casi di infertilità in cui si deve procedere con le tecniche di procreazione medicalmente assistita, i medici eseguono una serie di esami per valutare la riserva ovarica.

Il numero dei follicoli antrali, messo in rapporto con l'età della donna, è uno degli strumenti più accurati e utilizzati per stimare la riserva ovarica, ma non solo: ci sono diversi esami che vengono combinati insieme per fornire allo specialista un quadro completo della situazione.

Ormone antimulleriano (AMH)

Il follicolo è un sacco pieno di liquido che contiene cellule che supportano al maturazione dell'ovulo e producono ormoni. Uno di questi ormoni è l'AMH. Analizzare i livelli dell'AMH – con un esame del sangue della donna permette quindi di fare una stima del numero di follicoli nelle ovaie e quindi della potenziale quantità di ovuli a disposizione. Il test AMH non è predittivo al 100% di una gravidanza, tuttavia è un utile strumento epr i medici perché fornisce una stima di quanti ovuli sono rimasti e di quale trattamento potrebbe essere più efficace. L'AMH è il primo e più sensibile indicatore dell'invecchiamento ovarico che i medici hanno a disposizione e ha intervalli specifici per età.

Come si valutano i risultati del dosaggio dell'ormone AMH? C'è ovviamente un range definito nella norma, Valori più alti possono indicare una sindrome dell'ovaio policistico, mentre livelli troppo bassi indicano che la donna sta attraversando una fase di invecchiamento prematuro.

Conta follicolare atrale

Un altro esame che viene utilizzato per determinare la riserva ovarica è quello del conteggio dei follicoli atrali attraverso un'ecografia transvaginale. Naturalmente la valutazione verrà fatta dall'operatore che effettua l'ecografia.

Ormone FSH

Un altro test di routine esamina l'FSH (ormone follicolo-stimolante), un ormone rilasciato dalla ghiandola pituitaria nel cervello. L'FSH guida la crescita dei follicoli ovarici, che a loro volta producono ormoni tra cui AMH, estrogeni e progesterone. L'FSH, quindi, è un ormone chiave per l'ovulazione.

I livelli di FSH di una donna oscillano quotidianamente durante il ciclo mestruale, raggiungendo un picco immediatamente prima dell'ovulazione.

Come leggere i risultati? Livelli molto bassi di FSH possono indicare un'alterazione del ciclo mestruale dovuta, ad esempio, alla sindrome dell'ovaio policistico, mentre livelli troppo alti indicano che il corpo sta cercando di compensare una riserva ovarica ridotta producendo maggiore FSH per cercare di stimolare le ovaie.

Come capire se gli ovuli sono buoni

Quando si tratta della fertilità o infertilità di una donna, è importante valutare sia la qualità che la quantità degli ovociti: le probabilità di concepimento, così come quelle di portare avanti una gravidanza serena e di dare alla luce un bambino sano, sono maggiori se la donna una abbondante scorta di ovuli sani. Se, da un lato, la quantità di ovuli può essere stimata, non ci sono modalità precise e sicure per valutare la qualità degli ovuli, che indubbiamente decresce con l'aumentare dell'età.

Crioconservazione degli ovuli

Se sei preoccupata che il tempo non sia dalla tua parte e stai rimandando la ricerca di una gravidanza, ma temi che quando sarà arrivato il momento giusto per te potrebbe essere troppo tardi, puoi pensare di congelare i tuoi ovuli. Alcune donne fanno questa scelta perché l'orologio biologico corre, altre invece decidono di crioconservare gli ovuli prima di sottoporsi ad un trattamento che potrebbe influenzare la propria fertilità, come la chemioterapia.

Fonti

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