Home Parto

Racconti: il parto di Anna

di Redazione PianetaMamma - 02.02.2016 Scrivici

racconti-il-parto-di-anna
Questo è il racconto parto con lungo travaglio. Un'altra testimonianza di una mamma come voi che racconta il momento della nascita di suo figlio

In questo articolo

Racconto parto con lungo travaglio

Ecco il racconto parto con un lungo travaglio di una mamma come voi. Ogni esperienza è diversa dalle altre e ogni racconto del parto è emozionante. Ecco la storia di Anna, del suo travaglio e della nascita di suo figlio Hevan.

"Mercoledì 29 agosto non avevo dormito tutta la notte. Era da domenica sera che non chiudevo occhio, i prodromi cominciavano a protrarsi un po' troppo e le contrazioni non si regolarizzavano abbastanza da farmi pensare che il travaglio vero e proprio fosse cominciato.

Dopo aver passato quasi un'ora sotto la doccia bollente alle 6.30 ho svegliato Heros e non appena lui ha aperto gli occhi ho cominciato a piangere come una fontana, ero stanca e stressata e in più le contrazioni non mi davano un attimo di tregua

.

Dopo un bell'abbraccio consolatore di mezz'ora, ci prepariamo e partiamo per il pronto soccorso.

Arriviamo e mi fanno passare subito, la dottoressa mi visita e dopo aver riscontrato una dilatazione di 2 cm mi dice
"Ti tengo!" e mi prepara le carte per il ricovero. Saliamo in reparto e le infermiere mi accompagnano nella mia stanza,
letto 39. Heros va a prendere la borsa in macchina, mi metto la camicia da notte e scendiamo per il monitoraggio. Dopo quasi due ore mi rimandano in camera dicendo che il travaglio vero e proprio ancora non era partito e sarei dovuta tornare giù alle 15.

Saliamo, fortunatamente la stanza che mi hanno assegnato è singola, sono in preda ai dolori, non riesco a mettere in bocca niente. L'unica cosa che mi da conforto è stare sdraiata con Heros che mi massaggia un panno caldo sulla zona lombare.

Alle 15 l'ostetrica sale a chiamarmi, siamo un gruppo di mamme in attesa del monitoraggio ma io sono l'unica con le
contrazioni talmente forti da dovermi fermare ogni due per tre, infatti invece di portarmi in sala monitoraggi l'ostetrica mi
porta direttamente in sala parto.

Nel frattempo i dolori si sono intensificati, sono dilatata di 4 cm, non riesco a stare sdraiata, cerco di camminare, di dondolare il bacino, ad ogni contrazione mi appoggio ad Heros che mi fa da sostegno.

Mi dice di essere forte e di pensare che sto soffrendo perchè il nostro pulcino presto sarà tra le nostre braccia, mi aiuta con la respirazione e io penso che ho accanto un uomo eccezionale e che non potrei amarlo più di così! (n.d.r. mi sbagliavo, arriverà presto un momento in cui sentirò di amarlo ancora di più!).

Alle 18 sono stremata, non ce la faccio più chiedo di entrare in vasca e vengo subito esaudita ma dopo pochi minuti devo uscire disperata perchè l'effetto che speravo non c'è stato, l'acqua calda non allevia affatto il mio dolore e in più nella vasca sono ancora più scomoda. Quell'angelo di ostetrica che mi ha assistita mi rivisita, la dilatazione è andata avanti sì e no di mezzo centimetro (giuro che quando me l'ha detto volevo spararmi!), mi dice che se tra un'ora la situazione non si evolve mi faranno una flebo di ossitocina.

A questo punto chiedo l'epidurale, voglio solo smettere di sentire dolore ma mi spiegano che l'epidurale rallenterebbe ancora di più la dilatazione, è necessario prima partire con l'indotto.

Alle 19 mi attaccano l'ossitocina, l'ostetrica mi lascia dicendo "tra un'ora torno a visitarti", le contrazioni diventano subito più potenti e più ravvicinate, Heros mi tiene la mano e mi accarezza il viso mentre io continuo a guardare l'orologio nella speranza che questa ora passi presto. Nel frattempo continuo a ripetere ad Heros che se non mi sono dilatata deve obbligarli a farmi immediatamente un'epidurale oppure un cesareo, per me è uguale basta che lo facciano nascere.

Alle 20.15 torna l'ostetrica, mi visita e mi dice che sono a soli 6 cm e i bordi del collo sono ancora duri. Mi è caduto il mondo addosso, con i dolori che avevo e l'impulso di spingere pensavo di essere già come minimo a 9 cm!

E' a questo punto che entra in gioco quel mito del ginecologo, chiamato dall'ostetrica perchè la dilatazione non procedeva.

Mi ha visitata e alla prima contrazione mi ha dilatata, in quel momento volevo tirargli una ginocchiata sui denti ma devo riconoscere che è stato efficace infatti subito dopo ha detto

Ok, è dilatata, in mezz'ora questo bimbo nasce!

Le parole che volevo sentire ragazze, ero ancora in preda ai dolori ma il sapere che ero in dirittura d'arrivo mi ha dato
una carica incredibile.

Quando poi mi sono voltata a guardare Heros e ho visto che non stava più nella pelle ho capito che quello era il momento di tirare fuori le palle e far vedere di che pasta ero fatta:  erano nove mesi che aspettava di vedere il suo piccolino e io ora non lo avrei fatto aspettare ancora molto!!!

L'ostetrica mi ha fatta mettere a quattro zampe per far scendere bene la testa, fortunatamente ho cominciato subito a spingere bene assecondando al massimo la contrazione. Tre spinte e mi hanno fatta girare: ho visto che tutti si preparavano ad accogliere il mio Hevan.

A questo punto la mia cara ostetrica mi ha lasciata e al suo posto ne è subentrata un'altra altrettanto "angelica", la prima contrazione è arrivata e io ho cominciato a spingere, Heros mi teneva la testa anche se non riusciva a fare a meno di continuare a guardare la testina di Hevan che stava uscendo.

Non urlavo, non mi lamentavo, ero tutta concentrata, ad un certo punto ho riguardato Heros, ho visto la sua emozione e quando mi ha riguardata lo ha fatto con uno sguardo che non gli avevo mai visto prima, ci leggevo amore, ammirazione e desiderio di conoscere finalmente nostro figlio.

Ho pensato "Adesso glielo sparo fuori!".

Ho aspettato la contrazione e poi ho cominciato a spingere con una forza che nemmeno credevo di avere. Ho sentito la testa e poi tutto il corpicino sgusciare fuori e subito dopo un pianto fortissimo: erano le 21.10 del 29 Agosto 2007 ed io avevo dato alla luce mio figlio!!!

Quello che si prova dopo è un turbinio di emozioni: non ce la faccio a descrivere le emozioni a parole, vi dico solo che sto piangendo mentre ricordo quel momento!

E' stata dura? Sì! E' stato doloroso? Sì Lo rifaresti? ALTRE MILLE VOLTE!!!

Alle mamme che ancora devono partorire voglio solo dire di non avere paura, siamo donne e siamo nate per mettere al mondo i figli e solo ora comprendo quale magnifico privilegio il Signore ci abbia donato rispetto agli uomini!

Quelle di noi che già hanno partorito invece sanno benissimo di quali emozioni sto parlando!

Anna Capitanio

Video racconto del parto di Anna con un travaglio molto lungo

gpt inread-parto-0

Articoli correlati

Ultimi articoli