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Risposte alle domande più scottanti sul travaglio e sul parto

di Ingrid Busonera - 12.04.2016 Scrivici

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Perché si fa il clistere? E' meglio depilarsi già a casa? A volte anche per vergogna si evita di fare certe domande. Qui trovate tutte le domande e risposte sul parto

Domande e risposte sul parto

 

Quando si è incinte e il parto si avvicina le domande che vengono alla mente sono tante: quanto dolore sentirò? Cosa accadrà in ospedale e durante il parto. Insomma, tutti ci parlano del parto e dei dolori del travaglio, ma le domande si una futura mamma sono tante.

Ecco le risposte alle domande più frequenti

Queste domande me le sono poste io per prima durante la prima gravidanza e poi con l'esperienza ho scoperto quello che avevo bisogno di sapere per prepararmi in tutti i sensi al momento del parto. A volte anche per vergogna si evita di porre certe domande alla ginecologa o all'ostetrica. Se volete arrivare in ospedale "pronte a tutto"ma non volete fare domande dirette che ritenete imbarazzanti, leggete qua!

E' arrivata l'ora di andare in ospedale, magari si sono rotte improvvisamente le acque, i primi dolorini si fanno sentire con un fastidioso mal di schiena nella zona lombare o ai reni o magari notate che la pancia è "scesa" e vi sentite particolarmente stanche e affaticate.
O ancora, iniziate a sentire qualche sporadica contrazione che pian piano aumenta di intensità e accorcia i tempi tra una e l'altra. Allora vi dite: si', il bimbo bussa è il momento di partire!

Le fasi del travaglio

La valigia l'avete già preparata da un bel po', fatta e disfatta, avete messo dentro proprio tutto: la vostra tazza, le posate personali, un barattolino con sale da cucina, il dentifricio, i reggiseni per allattare, i detergenti e le creme per la toeletta personale, il lettore mp3, le coppette assorbenti per il seno, i mega assorbenti per il post parto, le mutandine in rete consigliate dall'ostetrica e tutto quello che credete vi potrà servire.
Naturalmente avete messo dentro anche le pantofole, 3 o 4 camicie da notte per la degenza e una vestaglia.

Sono pronti anche i sacchettini per il bebè, mancano solo caricabatterie del cellulare e spazzolino, i classici che si infilano per ultimi in valigia.

I documenti li abbiamo preparati, la cartellina con tutti i referti delle visite, analisi ed ecografie è già dentro la valigia, dobbiamo solo allegare la Carta d'Identità e la Tessera Sanitaria.

Cosa fare prima di andare in ospedale 

  • Posso farmi una doccia prima di andare in ospedale?

Si, anzi è consigliato farla prima del ricovero innanzitutto per una questione di igiene e poi perché l'acqua calda aiuta a rilassarsi e a prepararsi al meglio per il momento della dilatazione.

  • Posso mangiare prima di partorire?

Se il travaglio dovesse protrarsi a lungo e le energie vengono a mancare è possibile mangiare (laddove non si debba fare anestesia) sempre tenendosi leggere e non eccedendo; si possono mangiare yogurt, frutta e alimenti leggeri.

  • Devo depilarmi a casa?

Non è necessario depilarsi anche perché la depilazione dev'essere effettuata in modo settico che elimini la possibilità di infezioni e quando l'ostetrica vede la necessità di effettuare l'episiotomia;

  • Può farmi compagnia qualcuno in sala parto?

Nella maggior parte delle strutture non ci son problemi a far entrare una persona in sala parto con la gestante, basta che si comunichi questo desiderio al momento del ricovero e che la persona utilizzi camice e presidi che gli vengono consegnati

  • Devo fare un clistere a casa? 

Se sei andata d'intestino e il retto è libero non c'è nessun bisogno di somministrare purghe, talvolta l'ostetrica puo' ritenere necessario fare un clistere in ambiente ospedaliero per aiutare il bimbo ad uscire e fare un parto "pulito".

Travaglio e parto. Cosa succede in ospedale 

Un'infermiera all'accettazione del pronto soccorso ostetrico-ginecologico ci prenderà alcuni parametri vitali (pressione arteriosa e temperatura corporea) e chiederà di mostrarle tutti i documenti relativi della gravidanza; l'ostetrica o il ginecologo di turno effettueranno prima un tracciato per rilevare le contrazioni uterine e per vedere se queste sono intense e frequenti e faranno una visita ginecologica per vedere lo stato dell'utero (dilatazione, posizione, rigidità o morbidezza), se corrisponde alle settimane di gestazione riferite e per capire come si presenta il bambino, se cefalico o podalico.

Potrà anche trovare utile fare un amnioscopia ovvero il controllo del liquido amniotico e il controllo delle membrane per vedere se sono integre o rotte.

Dopo queste procedure ci faranno cambiare e ci accompagneranno nella stanza del travaglio. Li' rimarremo fino al momento del parto, verremo monitorate costantemente con il cardiotocografo per rilevare contrazioni ed eventuale sofferenza fetale, e con visite esplorative. A seconda della struttura ci verrà o meno permesso di camminare e muoverci come meglio crediamo per assecondare il dolore o ci costringeranno a letto per meglio monitorarci. Nel caso di rottura delle membrane probabilmente ci faranno restare a letto per evitare un prolasso del cordone.

Le fasi del travaglio

In genere nelle primipare (donne al primo parto) si aspetta che la dilatazione sia completa e raggiunga i 10 cm, mentre nelle pluripare si potrà andare un po' prima. Tutto comunque dipende dall'andamento del travaglio e da come reagisce e collabora la donna

  • Travaglio, come spingere e come respirare? 

Si deve aspettare che lo dica l'ostetrica perché spesso anche se si ha "voglia" di spingere non è ancora il momento perché l'utero non è completamente dilatato e la testa è ancora alta, rischiando di lacerarsi ed allungare i tempi del travaglio. C'è un modo per controllarsi ed evitare di spingere nonostante l'impulso, qui aiuta la respirazione che ci hanno insegnato durante il corso di preparazione al parto.

  • Come alleviare il dolore del parto? 

A meno che tu non abbia deciso di farti fare l'anestesia epidurale, che faranno quando l'utero avrà 3/4 cm di dilatazione, dovrai cercare di stare il più rilassata possibile ed eseguire le tecniche di respirazione imparate durante il corso.

  • L'ossitocina, cos'è e quando viene somministrata? 

L'ossitocina è l'ormone prodotto dal corpo della donna a travaglio avviato che aiuta durante il parto, a volte è indispensabile somministrarla per far aumentare le contrazioni ed accelerare l'andamento del travaglio, se non sorgono problemi e il travaglio procede regolare non ce ne sarà bisogno.

Si ricorre al cesareo d'urgenza quando attraverso il tracciato si evidenzia sofferenza fetale con il battito del bimbo rallentato o magari la dilatazione si blocca o ancora la testa si incastra e non riesce a scendere per il canale del parto

  • Che si fa se il bambino non riesce ad uscire

Il ginecologo potrebbe ricorrere all'uso del forcipe o della ventosa; questi servono per accelerare l'espulsione in caso di sofferenza fetale là dove non sia ormai possibile intervenire con il cesareo

  • Episiotomia. Cos'è e quando si fa? 

L'episiotomia, l'incisione che si pratica nel perineo, tra la vagina e l'ano, spesso si rende indispensabile per aiutare il bambino ad uscire e per evitare che questo uscendo bruscamente laceri i tessuti, causando danni più gravi. L'ostetrica la praticherà solo se ne vedrà la necessità quando la testina sarà già visibile e dopo una lieve anestesia; dopo il parto poi verrà disinfettata e suturata con punti che cadranno spontaneamente.

  • Cosa succede dopo il parto? 

Dopo il parto, una volta superato il secondamento e cioè l'espulsione della placenta, verremo disinfettate e suturate e resteremo due ore circa nella saletta adiacente alla sala parto. Dopo che il pediatra avrà visitato e lavato il bimbo, se vorremo, potremo provare ad attaccarlo al seno

Dopo le 2 ore se tutto è andato bene verremo trasferite in camera. A seconda della struttura, il bimbo o resterà con noi per tutta la durata della degenza tranne per i momenti del bagnetto e delle visite (rooming in) o verrà accudito dalle infermiere neonatali al nido, con tutti gli altri neonati, e starà con noi per qualche ora al giorno e per le poppate

  • Quando arriva la montata lattea? 

Dopo il parto avremo il colostro, un liquido calibrato per dare al bimbo le giuste energie nell'attesa che arrivi il vero latte.

La montata lattea in genere arriva nel giro di 4 o 5 giorni. Se dovesse tardare il pediatra potrebbe decidere di dare al bimbo del latte formulato o delle soluzioni glucosate, per fornirgli energie e zuccheri indispensabili

Dopo che ci siamo tolte tutti (o quasi) i dubbi relativi all'imminente parto...buona fortuna e buona maternità a tutte!

 

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