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Le linee guida dell'Oms per il parto e post parto

di Redazione PianetaMamma - 10.10.2017 Scrivici

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Fonte: iStock
Cosa dicono le linee guida OMS per il parto e il post parto? Le nuove indicazioni mirano a ridurre la mortalità infantile e materna

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Linee guida OMS per il parto

Sono state aggiornate recentemente le linee guida OMS per il parto e il post parto con l'obiettivo di ridurre il numero di morti tra le neomamme e i neonati durante il parto e subito dopo la nascita. Le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno quindi l'intento di tutelare la sicurezza della mamma e del bambino, ma anche di migliorare la salute di mamma e figlio e di garantire un travaglio e un parto più fisiologico possibile.

Linee guida assistenza al travaglio e al parto fisiologico

Per quanto riguarda il parto naturale l'OMS ha stilato un documento, contenente delle precise linee guida per la routine di un parto naturale, che è frutto di un lavoro di ricerca condotto da un gruppo di esperti al fine di verificare l'efficacia e la sicurezza di 59 procedure e pratiche comuni nei Paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo.

  1. La donna deve poter contare sulla presenza di un familiare o una persona fidata durante il travaglio;
  2. bisogna rispettare la cultura e i valori della partoriente;
  3. il tasso di parti cesarei non deve superare il 15%
  4. non ci sono prove che dopo un parto cesareo si debba partorire con un secondo cesareo e non si possa partorire in modo naturale;
  5. l'induzione al travaglio non dovrebbe mai superare il 10% dei parti in qualsiasi regione geografica e va riservata solo in specifici casi;
  6. non sono necessari rasatura e clisteri prima del parto;
  7. operare dei metodi non invasivi e non farmacologici per dare sollievo dal dolore durante il travaglio, come massaggi e tecniche di rilassamento.
  8. monitorare il feto con auscultazione intermittente.
  9. usare solo materiali monouso e un'adeguata decontaminazione dei materiali riutilizzabili durante il travaglio e il parto.
  10. utilizzare i guanti durante l'esame vaginale, durante la consegna del bambino e nella gestione della placenta.
  11. lasciare piena libertà di posizione e di movimento durante il travaglio e promuovere la posizione non supina in travaglio.
  12. monitorare lo stato di avanzamento del travaglio.
  13. effettuare una profilassi con ossitocina nel terzo stadio del travaglio nelle donne con un rischio di emorragia post-parto o che si verifichi una piccola quantità di perdita di sangue.
  14. garantire la sterilità durante il taglio del cordone.
  15. prevenire l'ipotermia del neonato.
  16. garantire il precoce contatto pelle a pelle tra madre e figlio e sostenere l'avvio dell'allattamento al seno entro 1 ora dopo il parto in conformità con le linee guida dell'OMS sull'allattamento.
  17. esaminare la placenta e le membrane.

Alcune pratiche ancora diffuse che sono dannose e andrebbero eliminate:

  • L’uso routinario di clistere.
  • L’uso di routine della rasatura pubica.
  • L’uso routinario dell’infusione endovenosa in travaglio.
  • L’inserimento profilattico della cannula endovenosa.
  • L’uso routinario della posizione supina durante il travaglio.
  • L’esame rettale.
  • L’uso di raggi X a livello pelvico.
  • La somministrazione di ossitocina in qualsiasi momento fa sì che il suo effetto non possa essere controllato.
  • Uso di routine della posizione litotomica con o senza staffe durante il travaglio.
  • La manovra di Valsalva durante la seconda fase del travaglio.
  • Massaggio e stretching del perineo durante la seconda fase del travaglio.
  • Uso di compresse di ergometrina nella terza fase del travaglio per prevenire o controllare le emorragie.
  • L’uso routinario di ergometrina parenterale nella terza fase del travaglio.
  • Il lavaggio di routine dell’utero dopo il parto.
  • Esplorazione manuale dell’utero dopo il parto.

Linee guida OMS per il post parto

Vediamo quali sono le indicazioni dell'OMS per il post parto.

  • Dimissioni dall'ospedale: l'Oms suggerisce che con un parto vaginale senza complicazioni mamma e bimbo vanno dimessi non prima di 24 ore dalla nascita.
  • Contatti dopo la nascita: tutte le mamme e i neonati dovrebbero sottoporsi a controlli medici dopo 3 giorni dal parto, dopo 7-14 giorni e dopo 6 settimane.
  • Visite a domicilio: nella prima settimana è raccomandata una visita medica a domicilio sia per il neonato che per la madre, soprattutto nei paesi dove le condizioni igieniche sono scarse.
  • Check up del neonato: è importante garantire un check up del neonato per valutare la sua salute, se viene ben nutrito, se respira bene, se ha l'ittero
  • Allattamento materno: l'Oms suggerisce l'allattamento esclusivo per sei mesi e consiglia di affiancare alle mamme un counsellor per informarle sull'importanza dell'allattamento materno e su come allattare al meglio.
  • Cordone ombelicale: l'Oms raccomanda la cura e la pulizia del cordone per ostacolare la comparsa di infezioni; nei Paesi del Sud Est Asiatico e in Africa è consigliato l'uso di un disinfettante a base di clorexidina nella prima settimana di vita
  • Bagnetto: meglio aspettare fino a 24 ore dopo la nascita; per quanto riguarda l'abbigliamento viene consigliato un cappellino e 1-2 strati di abiti in più rispetto agli adulti; mamma e figlio dovrebbero stare nella stessa stanza per 24 ore al fine di favorire l'instaurarsi di un legame.
  • Visite mediche materne: è importante fare una visita alla neomamma entro 24 ore dal parto per valutare sanguinamento vaginale, contrazioni, battito cardiaco e pressione sanguigna. Il medico deve poi visitare regolarmente la paziente per verificare alcuni parametri importanti come minzione, incontinenza urinaria, la comparsa dei lochi (perdite vaginali di muco, sangue e mucosa endometriale). Un'altra visita va programmata dopo due settimane per verificare l'allattamento e l'eventuale comparsa di sintomi di depressione post partum.
  • Consuelling: è bene informare correttamente le donne sul processo fisiologico di ripresa dal parto. Alcuni sintomi vanno segnalati al medico: febbre, sintomi di tromboembolismo (come dolore al polpaccio, rigonfiamento e arrossamento del polpaccio, difficoltà a respirare e dolore al torace), sintomi della preeeclampsia come mal di testa, problemi alla vista, nausea, svenimento, convulsioni, e altri problemi come tachicardia, sanguinamento, vertigini e debolezza. Integrazione di ferro e acido folico: deve essere prescritta per almeno tre mesi dopo il parto.
  • Profilassi antibiotica: consigliata alle donne che hanno partorito naturalmente e che hanno avuto uno strappo del perineo di terzo e quarto grado. Il tutto per ridurre il rischio di sepsi.
  • Supporto psicologico e sociale: soprattutto per le donne a rischio di depressione post partum.
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