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Diastasi post parto, cos'è e come si cura

di Redazione PianetaMamma - 21.07.2017 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La diastasi post parto consiste nella separazione delle due fasce del muscolo retto addominale dopo la gravidanza: come si cura e come si previene

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Diastasi post parto

La diastasi post parto, altrimenti chiamata diastasi dei retti addominali, è una conseguenza della gravidanza che può comportare qualche problema per due donne su tre dopo il parto. Vediamo di cosa si tratta, quali complicanze può provocare e come possiamo risolverla.

Diastasi post parto cosa è

La diastasi addominale consiste nella separazione dei muscoli retti addominali, quello ubicato nella fascia destra e quello nella fascia sinistra, che quindi si allontano dalla linea mediana che attraversa l'addome, nella cosiddetta linea alba.

Diastasi port parto, cause

Quali sono i fattori che favoriscono l'insorgere della diastasi addominale post parto?

Durante la gravidanza il bambino cresce sempre di più all'interno dell'utero ed esercita una pressione sempre maggiore a livello addominale. Questa pressione, associata ai cambiamenti ormonali che si verificano durante i nove mesi e che portano ad una riduzione dei tessuti connettivi, può causare una separazione dei muscoli.

Il problema si verifica soprattutto negli ultimi tre mesi di gravidanza, quando feto e utero sono ormai abbastanza grandi da esercitare un'eccessiva pressione sulla fascia muscolare addominale.

Inoltre è una complicanza frequente nelle neomamme che hanno avuto una gravidanza gemellare.

E' tuttavia importante sottolineare che la gravidanza non è causa della diastasi, ma può solo peggiorare una situazione già compromessa, una fragilità del tessuto connettivo della linea alba che non riesce, quindi, a sostenere la tensione della gravidanza.

Diastasi post parto, sintomi

Come capire se si  verificata una diastasi dei muscoli addominali? La diastasi può essere responsabile di un indebolimento dei muscoli addominali e di una carente stabilità a livello del bacino, nonché di forti dolori alla schiena.

Quindi perché si possa sospettare una diastasi la donna deve manifestare:

  • mal di schiena crescente e regolare;
  • scarsa stabilità del bacino;
  • costipazione;
  • incontinenza urinaria;
  • respirazione difficoltosa;
  • nausea sotto sforzo;
  • difficoltà di movimento;
  • nei casi più seri ernia.

Cosa fare

Innanzitutto bisogna accertarsi che ci sia effettivamente una separazione dei muscoli.

Per riuscirci è sufficiente fare un semplice esercizio dopo una settimana dal parto:

  • mettetevi sdraiate con le ginocchia piegate e i piedi sul pavimento
  • ponete una mano sotto la nuca e un'altra tra l'ombelico e la parte finale del costato;
  • rilassate la pancia e premete sull'addome con i polpastrelli mentre eseguite un esercizio addominale (cioè sollevate le spalle contraendo l'addome)
  • verificate quante dita stanno nello spazio che si crea tra le due fasce addominali
  • se sono due o più è probabile che vi sia una diastasi.

In ogni caso per qualsiasi domanda o dubbio è raccomandabile rivolgersi al ginecologo o al proprio medico che saprà senz'altro capire se vi sia effettivamente una diastasi.

In molte donne la diastasi si richiude spontaneamente a distanza di circa un anno dal parto, ma laddove il problema non dovesse risolversi da solo sarà necessario intervenire con esercizi mirati e in qualche caso con un intervento chirurgico.

Nei primi tempi, quando il tessuto connettivo è ancora molto sottile e fragile, è importante non fare alcuni movimenti per non peggiorare le cose:

  • sollevare cose pesanti;
  • sforzarsi durante la defecazione;
  • flessioni sugli addominali;
  • tossire violentemente;
  • rotazioni del busto;
  • movimenti intensi che possano andare a caricare sulla fascia muscolare addominale.

Se la separazione addominale non è troppo grande, si può comunque attendere perché spesso il tempo risolve il problema e i muscoli si riuniscono progressivamente.

Per capire quanto grande sia la diastasi il medico userà le dita, oppure un apposito  strumento ad ultrasuoni o anche un metro.

Esercizi per diastasi addominale post parto

Alcuni esercizi possono essere utili per ridurre la diastasi post parto, ma vanno eseguiti sempre dietro il controllo di un fisioterapista o un personal trainer specializzato. E ricordiamo che il modo migliore per non andare incontro alla diastasi è la prevenzione: allenare e fortificare i muscoli  addominali prima della gravidanza permette loro di essere più resistenti alle pressioni che subiranno durante i nove mesi.

Gli esercizi potenzialmente utili sono:

  • compressione dell'addome associata ad una corretta respirazione;
  • esercizi per tonificare il muscolo traverso.

Alcuni specialisti potrebbero proporre la tecnica Tupler: si tratta di alcuni esercizi che vengono svolti mentre si indossa una sorta di fascia sulla pancia, che protegge e tiene uniti i muscoli addominali.

Dopo che il tessuto connettivo sarà guarito si può fare un po' di Pilates per rafforzare soprattutto i muscoli trasversali, ma è importante in ogni caso allenarsi con uno specialista, che sappia quali esercizi far far in caso di diastasi.

Diastasi addominale post parto intervento

Se la riabilitazione, la ginnastica, la fisioterapia o il tempo non riusciranno a risolvere la diastasi allora si può ricorrere alla chirurgia. Un'addominoplastica con plicatura dei retti, una procedura di chirurga estetica, è l'intervento più efficace: il chirurgo richiuderà il vuoto che c'è tra le due fasce muscolari. E' anche possibile eseguire questo intervento di chiusura della diastasi in laparoscopia, con una minore invasività e tempi di recupero più brevi. Solo il chirurgo potrà stabilire quale sia la procedura più efficace per il singolo caso.

L'intervento per risolvere la diastasi non è eseguito in regime di convenzione con il servizio sanitario Nazionale in tutte le regioni, molto spesso, quindi, sarà a pagamento.

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