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Parto naturale dopo un cesareo. Quali sono i rischi?

di Ostetrica Barbara Colombo - 29.01.2015 Scrivici

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Parto naturale dopo un cesareo, rischi: l'ostetrica di Pianetamamma risponde ai dubbi di tante pianetine che ci scrivono sul forum, e spiega i rischi della VBAC

Parto naturale dopo un cesareo, rischi

In quanto ostetrica mi viene spesso posta la domanda: cosa pensi del poter affrontare un travaglio dopo il primo cesareo e nel caso tu te la sentiresti di assisterlo a domicilio? Cercherò di rispondere e dare indicazioni sul quando è possibile affrontarlo e quando invece no.

Mettendomi nei panni di una donna che non ha scelto volontariamente il taglio cesareo ma l’ha “subito” per ragioni mediche più o meno valide, è francamente normale che possa desiderare un parto spontaneo. Vivere il travaglio, gli sforzi espulsivi, ma anche solo il sapere che mio figlio sta nascendo con calma, rispettando i tempi, in una condizione di assoluta serenità e con le braccia pronte ad accoglierlo. Questo è ciò che mi chiedono le donne che assisto.

Per fare un po’ di chiarezza nei termini, la denominazione VBAC deriva dalla definizione inglese e letteralmente significa: Vaginal Birth After Cesarean (parto spontaneo dopo cesareo). E’ una pratica che nasce negli Stati Uniti negli anni 70 da una richiesta di una donna che desiderava assolutamente provare l’emozione del parto dopo aver effettuato un cesareo per la nascita del bambino precedente.

La “tecnica” è consentire ad una donna a termine di gravidanza di affrontare un travaglio e un parto spontaneo dopo che nel parto o nei parti precedenti è stato effettuato un cesareo. Il travaglio in questo caso viene definito “travaglio di prova” ossia mentre la donna travaglia ci sarà comunque una sala operatoria con equipe a disposizione per intervenire nel caso non ci fosse l’esito sperato.

La percentuale di successo di questa metodica è del 76% ossia 7 donne su 10 al secondo figlio o successivi riescono a partorire spontaneamente. Ad oggi sta avendo una rapida diffusione in tutto il mondo, se parliamo però di Italia, siamo un po’ reticenti o meglio, cauti, rispetto ad altri Paesi.

Ma quando è possibile fare un travaglio di prova e quando invece no?

Il parto spontaneo dopo un cesareo è indicato in donne con età inferiore a 40 anni oppure che abbiano già avuto precedenti parti vaginali e soprattutto in donne in cui non si ripresenti la motivazione clinica per cui è stato eseguito il taglio cesareo.

Mentre è controindicato, o comunque l’esito favorevole si riduce, se i tagli cesarei pregressi sono più di uno ma anche se il bambino ha un peso alla nascita previsto superiore ai 4 chilogrammi. Perché ci sono delle indicazioni e delle controindicazioni?

Quali sono allora gli effettivi rischi del VBAC?

Se andiamo ad analizzare la letteratura i rischi reali sono molto pochi e rari, possono riassumersi in due: la rottura dell’utero a livello della cicatrice del taglio cesareo e la sofferenza fetale grave. Come ho detto sono molto rari ma se dovesse succedere diventa una vera e propria emergenza per la vita del bambino ma anche della madre.

Quello che io consiglio, prima di pensare se affrontare o meno un travaglio di prova, è valutare tutto ciò che il taglio cesareo ha portato con sé. Nello specifico, il motivo per cui è stato fatto, ad esempio se è stato fatto per scelta, per paura del dolore; oppure per indicazioni mediche dovute ad una patologia di mamma o bambino; oppure ancora dopo un travaglio che non è andato avanti come si sperava.

Importantissimo è anche aiutare la donna e la famiglia ad elaborare la nascita da cesareo, specie se non scelto. Mi riferisco alle implicazioni psicologiche che questo intervento chirurgico porta con sé. Molte donne si sentono in colpa come madri per non essere state in grado di far nascere il proprio figlio, per non aver saputo cosa fare e come farlo.

Altre potrebbero sentirsi mancare un pezzo di vita vissuta, una storia di emozioni non espresse, la mancanza del primo contatto col bambino in un ambiente tranquillo invece che in una sala operatoria.

Bisogna lavorare molto su questo perché anche dall’elaborazione dell’evento del cesareo può dipendere la riuscita del VBAC.

Parto naturale, il video emozionante

Se mi dovessero chiedere: tu da ostetrica cosa faresti? Io penso che sia un diritto di tutti poter avere il parto che più si desidera, quindi sì io sono favorevole ai VBAC. Sono favorevole a patto che, ovviamente vengano rispettate tutte le indicazioni o controindicazioni; Ma soprattutto a patto che la madre venga adeguatamente informata su tutte le possibilità sia positive che negative che questa pratica comporta in modo che lei stessa possa scegliere, non per imposizione di una collega o di altri, ma in modo consapevole.

Quando mi viene posta la domanda riguardo all’assistenza a domicilio dei travagli di prova e del parto VBAC invece devo dire che sono contraria. Al di là delle precise indicazioni e regolamenti che vengono dati a chi come me è un’ostetrica del territorio che assiste a domicilio, sono contraria perché non è fisiologia, e se non è fisiologia significa che io non ho gli strumenti adeguati per vigilare sulla salute di madre e bambino.

No n mi sento in coscienza di assistere travagli di questo genere a domicilio perché se accade qualcosa è meglio essere in un luogo come l'ospedale perché è altamente specializzato ad assistere questo tipo di evenienza

Come vedete mamme le incertezze non riguardano solo voi, riguardano tutti, operatori compresi. Il parto deve essere una bella esperienza e senza rischi per nessuno né per voi né per il vostro bambino. Voglio solo dirvi di informarvi, farvi un’opinione personale in merito al parto naturale dopo un cesareo e discuterne con la vostra ostetrica o il vostro ginecologo, che sapranno indirizzarvi verso la struttura corretta.

Ricordatevi che in fondo la cosa più importante di tutte è dare alla luce un bambino e amarlo più di ogni altra cosa, al di là di come avviene il parto.

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