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Come spingere durante il parto e il travaglio: tecniche di respirazione e rilassamento

di Redazione PianetaMamma - 09.11.2016 Scrivici

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Fonte: iStock
Durante il travaglio è importantissimo spingere e respirare nel modo corretto. Qualche consiglio su come spingere durante il parto

In questo articolo

Come spingere durante il parto

Durante il travaglio una corretta respirazione e una spinta efficace sono molto importanti per arrivare alla fase di espulsione e portare a termine il parto naturale. Ma quali sono le tecniche migliori per spingere durante il parto? Esistono dei modi precisi per spingere? E qual è il momento giusto per farlo?

Approfondiamo.

Quante spinte per partorire

Per iniziare a spingere è bene aspettare che la cervice sia completamente dilatata, cioè a 9 centimetri. Il bambino si è incanalato nel canale del parto e la cervice è completamente aperta: il movimento del bambino stimola il desiderio di spingere. E' bene non spingere se la cervice non è ancora completamente aperta perché rischierebbe di gonfiarsi e di rendere più difficoltosa la fase di espulsione poi. Tuttavia è del tutto normale sentire l'esigenza di spingere anche prima, e non cè nulla di sbagliato in questa sensazione.

Inoltre, ricordate che è meglio aspettare di sentire l'esigenza di spingere spontaneamente, seguendo il cosiddetto il riflesso di eiezione del feto, invece che spingere a comando, quando lo chiedono ostetrica e ginecologo.

Instaurare un clima di dialogo e fiducia con il proprio medico o con l'ostetrica è molto importante per sentirsi a proprio agio, magari per poter scegliere la posizione migliore da assumere durante il travaglio e per non sentirsi mai in imbarazzo. Può capitare, infatti che si senta l'esigenza di urinare o fare cacca durante il parto, qualcuna urla molto e qualcun'altra per niente: non esistono regole durante il travaglio e sappiate che i medici ne hanno viste di tutti i colori.

Respirazione durante le spinte del parto

E' importante sapere che quando si spinge durante il travaglio la spinta va sostenuta da una corretta respirazione.

In alcuni corsi preparto la donna viene invitata a respirare in apnea, spingendo il diaframma e concentrando la spinta nel basso ventre, ma questo modo di spingere può essere traumatico e causare danni; invece è meglio assecondare una spinta con l'espirazione, il che permette di rilassare il perineo e favorisce l'espulsione senza aumentare il rischio di lacerazioni.

Meglio spingere senza chiudere la glottide e senza andare in apnea, ma espirando profondamente ed eventualmente anche vocalizzando per favorire la fuoriuscita dell'aria dai polmoni. In questo modo si spinge in modo naturale sul perineo.

La presenza del partner può essere di aiuto quando si deve spingere: tenere stretta la mano del proprio compagno non solo aiuta da punto di vista emotivo, ma anche fisico. Inoltre è importante concentrarsi sul proprio corpo: la posizione è comoda? Un massaggio può aiutare?

La respirazione più corretta da tenere durante il parto è quella diaframmatica. Di cosa si tratta? E' una respirazione che coinvolge il diafamma che è una barriera che separa il torace dall'addome.

Il respiro diaframmatico parte dall'altro, riempie i polmoni di ossigeno e fa gonfiare la pancia. L'ossigeno non solo invade tutti i tessuti fornendo sollievo, ma favorisce anche la produzione delle endorfine, che contribuiscono a regolare e diminuire la percezione del dolore delle contrazioni, e contribuisce a mantenere calma e concentrazione.

Inoltre è noto che il diaframma è collegato ai muscoli pelvici: in altre parola un'apertura del diaframma è direttamente collegata al pavimento pelvico e quindi coordinare la respirazione con la spinta aiuta il bambino ad uscire.

La miglior tecnica è quella di inspirare e poi espirare alla spinta, per un movimento coordinato. E' chiaro che nessuno è in grado di improvvisare una corretta tecnica di respirazione. Per questo è consigliabile frequentare un corso preparto o un corso di yoga prenatale durante i quali vi spiegheranno come respirare nel modo giusto e vi illustreranno alcuni esercizi per allenarvi.

Partorire senza spingere

E' impossibile dare alla luce il proprio bambino senza spingere. Come dicevamo, quello della spinta è un vero e proprio istinto, chiamato riflesso di eiezione del feto, cioè ci fa sentire quando è il momento giusto per spingere perché ce lo chiede il bambino che a sua volta preme per uscire dal canale dell'utero.

L'anestesia epidurale rimuove il dolore provocato dalle contrazioni uterine ma non elimina tutte le sensazioni associate alla posizione della testa del bambino nel bacino. Quindi una partoriente che si è ben preparata e che è stata seguita correttamente durante la gravidanza sa che l'epidurale non la priverà delle sensazioni dell'aumento delle contrazioni e dell'arrivo della fase espulsiva. Insomma, contrariamente a quanto si crede comunemente, l'epidurale non impedirà alla donna di assecondare la voglia di spingere durante il travaglio.

In conclusione la cosa più importante da ricordare è che l'urgenza di spingere sopravviene quando il bambino si è incanalato nel canale del parto e la sua testa spinge contro il perineo. E lui stesso spinge insieme a voi: non sentirete più dolori o contrazioni, ma solo una forza incontrollabile che porterà finalmente alla nascita del vostro bambino.

Tecniche di rilassamento per il parto

Una delle cose più importanti da tenere a mente quando si spinge e si respira durante il parto è mantenere la concentrazione, essere, quindi, presenti a se stesse per riuscire non solo a mettere in pratica tutti quegli insegnamenti e quelle indicazioni che ci sono state fornite durante il corso preparto, ma anche per essere in grado di ascoltare l'ostetrica, seguire il flusso, coordinare respirazione e spinta nel modo più funzionale.

Ecco alcune tecniche di rilassamento che possiamo mettere in pratica durante il travaglio, e che ci aiuteranno a gestire meglio il dolore e mantenerci concentrate:

  • la visualizzazione è una delle più diffuse e semplici metodologie di rilassamento: consiste nel focalizzare la propria attenzione nel visualizzare un luogo o una condizione che procura benessere e restare lì con la mente;
  • anche la concentrazione sui singoli muscoli è molto efficace e può essere appresa, ad esempio, durante un corso di yoga preparto: si tratta di focalizzare l'attenzione su ogni singolo muscolo del corpo per poi rilassarlo deliberatamente e passare al successivo.
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