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Come scegliere l'ospedale dove partorire? Consigli pratici

di Barbara Leone - 05.06.2019 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Siete quasi alla fine della gravidanza e non avete ancora deciso dove partorire? Ecco come scegliere l'ospedale dove partorire

In questo articolo

Come scegliere l'ospedale dove partorire

Alcune future mamme sanno sin dall'inizio dove daranno alla luce il loro bambino, mentre altre sono indecise fino all'ultimo su quale struttura scegliere per il parto (magari perché la ginecologa lavora in una struttura ospedaliera dove non c'è il reparto di Ostetricia... può capitare!). La futura mamma si trova a dover fare i conti con le diverse e molteplici caratteristiche delle strutture. Oggi giorno molti ospedali si sono specializzati dando la possibilità di scegliere tra vari tipi di parto mentre si moltiplicano le offerte di strutture private o semi private. Ed allora ecco tutti gli aspetti da prendere in considerazione e come scegliere l'ospedale dove partorire.

Tenete conto che il Ministero della Salute sta chiduendo i centri nascita che praticano meno di 500 parti l'anno proprio perché non garantirebbero il giusto grado di sicurezza. Quindi informatevi su questo dato prima di prendere in considerazione il centro nascita sotto casa.

Ospedale o clinica?

Gli ospedali sono le strutture più grandi e di solito più attrezzate per le urgenze e per l'assistenza a mamma e bambino: si ha a disposizione 24h su 24h per tutto il tempo un medico, un'ostetrica e un pediatra pronti a intervenire in qualunque momento. E' pur vero che gli ospedali normalmente sono luoghi dove ci si rivolge in caso di malattia e una donna pronta per far iniziare una nuova vita si potrebbe sentire a disagio in quel contesto.

Le strutture private sono invece luoghi molto confortevoli, ma dove sarà tutto a vostre spese se non essendo convenzionate, mentre se hanno una convenzione il Sistema Sanitario Nazionale potreste pagare solo un extra per una camera singola, ad esempio. Nella struttura privata la futura mamma verrà seguita dal ginecologo, ostetrica e infermieri di sua fiducia e che saranno totalmente a sua disposizione.

Criteri per la scelta

Ma quali sono le cose importanti da valutare per la scelta della struttura adatta al proprio parto? Prima di tutto ci si può informare su quali strutture per l’assistenza al parto sono presenti sul territorio, prendere contatto e andare a visitare il luogo direttamente. I punti più importanti da valutare sono:

  • la percentuale di tagli cesarei e parti indotti (che non dovrebbe superare il 10-15% del totale);
  • l’uso dell’episiotomia come pratica di routine e l’uso di farmaci come l’ossitocina;
  • la possibilità di partorire in acqua;
  • la possibilità di fare ricorso all’anestesia epidurale;
  • la possibilità per la donna di scegliere la posizione da assumere durante il travaglio e il parto;
  • se è consentito che una o più persone scelte dalla mamma assistano al parto;
  • se il bambino è lasciato con la mamma immediatamente dopo il parto;
  • se il bambino viene messo nella culla termica;
  • la possibilità di tenere il bambino nella propria stanza (rooming-in);
  • se al bambino vengono dati supplementi di latte artificiale.

Livello di neonatologia

Nella scelta dell'ospedale è opportuno tenere in considerazione il livello di neonatologia, cioè l'assistenza specializzata ai neonati. Il terzo livello è quello più alto ed offre un'assistenza specifica, soprattutto per i neonati prematuri e per chi ha qualche problema alla nascita. Il primo livello offre un'assistenza di base ed il secondo livello un'assistenza un po' più specialistica, ma nei casi più gravi, dopo aver stabilizzato il bambino, provvederà a trasferirlo in una struttura più idonea.

In linea di massima, se avete una gravidanza a rischio e rischiate di partorire con largo anticipo, meglio affidarsi ad una struttura di terzo livello. In caso di parto a termine, potete benissimo scegliere un ospedale con un livello di neonatologia più basso.

Corso preparto e possibilità di visitare il reparto o conoscere le ostetriche

Molte strutture organizzano corsi preparto, rivolti alle gestanti dalla 28° settimana di gravidanza. Partecipare è utile sia per parlare di argomenti che potranno esservi utili (travaglio, parto e prime cure del bambino), che per conoscere la struttura ospedaliera o le ostetriche che ci lavorano.

L'ideale sarebbe quindi frequentare il corso preparto nell'ospedale dove vorreste partorire. Conoscere le ostetriche è importante perché se vi ritroverete in sala parto con una ostetrica che già conoscete vi sarà molto d'aiuto.

Presenza del papà in sala parto e visite dopo la nascita

Ormai sempre più ospedali offrono la possibilità ai futuri papà di essere presenti in sala parto e di tagliare il cordone ombelicale alla nascita. Però esistono ancora alcune strutture che non permettono ai papà di assistere al parto. Quindi, se il vostro compagno/marito è intenzionato a sostenervi durante il parto, scegliete una struttura dove possa entrare. Ed informatevi in anticipo sulle analisi richieste per assistere al parto: molti ospedali vogliono la salmonella, effettuata nell'ultimo mese prima della data presunta del parto. Infine chiedete anche se, dopo la nascita del bambino, i papà hanno la possibilità di entrare anche in altri orari oltre quelli classici di visita.

Parto in analgesia

L'epidurale può essere una salvezza per molte donne. Però non tutti gli ospedali garantiscono la presenza di un anestesista 24 ore su 24. Se avete intenzione di richiedere il parto in analgesia, allora cercate una struttura dove potrete richiederla a qualsiasi ora. E ricordate che per poter fare l'epidurale dovrete fare una visita con l'anestesista nelle ultime settimane di gravidanza (in genere entro la 36° settimana).

Modernità delle tecniche di travaglio e parto

Durante il travaglio sarete libere di muovervi o dovrete stare ferme sul lettino? Sembra una domanda banale, invece è molto importante. Le strutture più moderne lasciano alle gestanti la possibilità di gestire il travaglio nel modo migliore, scegliendo la posizione che trovano più comoda e dando la possibilità di sentirsi libere di camminare, stare sulla palla, mettersi in ginocchio o trovare la posizione più adatta per sentire meno dolore. Stesso discorso vale per il parto: in strutture più "antiche" è previsto solo il parto sdraiate sul lettino, mentre strutture più moderne permettono alle donne di fare altre scelte in totale libertà, come il parto in acqua o il parto da seduta e così via.

Nido o rooming in?

Non tutti gli ospedali sono organizzati alla stessa maniera. Ci sono strutture in cui i bambini vengono tenuti al nido e le mamme, durante il periodo di degenza dopo il parto, possono andare andare a trovarli in determinati orari per allattarli. In altre invece viene attuato il rooming in, ovvero il bambino rimane nella stanza con la mamma giorno e notte.

  • Nel primo caso, la mamma avrà il tempo di riprendersi dal parto e di riposarsi prima di rientrare a casa, senza doversi occupare subito del bambino. Calcolate però, che alcuni ospedali con il nido non prevedono la possibilità di portare i bambini nella stanza della mamma, se questa non può alzarsi. Quindi in caso di parto cesareo, potreste non poter vedere il vostro bambino per 1 giorno intero.
  • Nel secondo caso, la mamma dovrà prendersi cura del bambino dall'inizio ed avrà accanto il bambino 24 ore su 24. Se la mamma è molto provata dal parto, potrebbe essere un po' difficile. Ma volete mettere la gioia di non staccarvi un attimo da vostro figlio? La soluzione intermedia potrebbe essere quella di scegliere un ospedale che favorisce il rooming in, ma dà anche la possibilità alle mamme di usufruire del nido in caso di necessità.

Allattamento al seno precoce

Un'altra domanda da porsi nella scelta dell'ospedale è se nella struttura favoriscono l'allattamento al seno o se al bambino viene dato il latte artificiale dopo la nascita. Ci sono infatti ospedali che sostengono le donne nella scelta dell'allattamento e nel fare attaccare il bambino da subito dopo la nascita. Se sperate di riuscire ad allattare naturalmente il vostro bambino, in queste strutture potrete trovare personale specializzato che sarà in grado di aiutarvi a risolvere qualsiasi problema e a rispondere ai vostri dubbi per avviare l'allattamento nel modo migliore. Inoltre può essere utile sapere se viene favorito l'allattamento a richiesta oppure quello ad orario.

Varie ed eventuali

Ecco altre cose da tenere in considerazione: rapporto cesareo/parto naturale, uso della tecnica dell'episiotomia, struttura pubblica o privata, vicinanza rispetto alla casa di residenza, numero di letti in ogni stanza, bagno nella stanza o nel corridoio.

Qualsiasi sia la vostra scelta, contattate in anticipo i vari ospedali per capire come sono organizzati, se è possibile visitare il reparto di maternità e conoscere quali servizi offrono, in modo da fare una scelta ragionata in base a quelli che sono i vostri desideri. E scegliete un ospedale che vi ispira fiducia, senza dar troppo retta ai racconti delle amiche o dei conoscenti.

10 domande da farsi quando si sceglie l'ospedale dove partorire

Il portale Dove e Come Mi Curo, che raccoglie dati sulle strutture sanitarie italiane, ha realizzato un decalogo per riuscire a scegliere la struttura più adatta alle proprie esigenze. Vediamo insieme quali sono le domande che è importante porsi prima di scegliere dove partorire.

  • Effettua un numero sufficiente di parti all'anno per essere considerato sicuro?

Il volume di parti eseguiti in un anno è un importante indice di sicurezza. Secondo le nuove Linee Guida nazionali il parametro minimo è 500 parti l'anno, al di sotto di questa soglia una struttura non può essere considerata sicura. Dove e Come Mi Curo? Ha creato un database nel quale è possibile conoscere il numero di parti eseguiti ogni anno e dalle analisi emerge che le strutture pubbliche o private accreditate che in Italia effettuano parti sono 488, di queste quelle che effettuano un numero maggiore di 1000 parti all’anno sono il 36%, quelle che invece non raggiungono la soglia minima di 500 parti e che quindi potrebbero non garantire la sicurezza della donna e del bambino sono il 23%. La struttura migliore in Italia per volumi di parti è l'Ospedale Sant'Anna di Torino.

  • Rispetta la giusta proporzione di parti con taglio cesareo?

Spesso il parto cesareo viene effettuato senza che ce ne sia davvero la necessità e e indicazioni nazionali fissano al 25% la percentuale di cesarei come riferimento per le strutture che effettuano un numero di parti maggiore di 1000, mentre al 15% per le strutture che effettuano meno di 1000 parti.

I dati analizzati da Dove e Come Mi Curo? mostrano che la percentuale di parti cesarei resta troppo alta, soprattutto negli ospedali del Sud.

I 10 ospedali più attenti a rispettare i limiti del ricorso al parto cesareo sono:

  1. Ospedale Sant'Anna di Torino (Piemonte)
  2.  Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (Lombardia)
  3. Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (Lazio)
  4. Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze (Toscana)
  5. Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia di Brescia (Lombardia)
  6. Policlinico Sant'Orsola – Malpighi di Bologna (Emilia Romagna)
  7. Ospedale di Padova (Veneto)
  8. Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano (Lombardia)
  9. Ospedale Maggiore Pizzardi di Bologna (Emilia Romagna)
  10. Ospedale Filippo del Ponte di Varese (Lombardia)

Gli esperti specificano, inoltre che, l'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, l'Ospedale Filippo del Ponte di Varese e la Fondazione MB per il Bambino e la sua Mamma di Monza eseguono meno del 10% di tagli cesarei primari.

  • È tra le strutture premiate con i Bollini Rosa?

Il bollino rosa è un riconoscimento che l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna (O.N.Da ) assegna agli ospedali più attenti alle esigenze delle donne. Per sapere se l'ospedale prescelto è tra quelli premiati basta andare sul sito Dove e Come mi Curo? e cercare i Bollini Rosa (da 1 a 3) tra le certificazioni.

  • Garantisce l’analgesia epidurale 24h su 24?

E' dal 2008 che il parto in analgesia con epidurale è inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza, eppure ancora oggi in moltissime strutture l'epidurale non viene garantita e lle donne sono costrette a rinunciarvi, soprattutto se partoriscono di notte o nel fine settimana. Se volete partorire con l'epidurale è bene scegliere un ospedale che la offre 24 h su 24, 7 giorni su 7.

  • Dispone di un'Unità di Terapia Intensiva Neonatale?

In caso di gravidanza a rischio, gemellare o complicanze è molto importante scegliere una struttura che abbia una Unità di Terapia Intensiva Neonatale.

Nelle gravidanza fisiologiche basta assicurarsi che la struttura disponga di 'trasporto in utero' o di 'trasporto in emergenza neonatale' (STEN).

  • È attrezzato per la raccolta del sangue cordonale?

La raccolta del cordone ombelicale, da donare alle banche pubbliche, resta ancora un servizio disponibile in poche strutture.

  • Offre il servizio di rooming-in?

La maggior parte delle strutture e dei centri nascita ormai pratica il rooming-in, che prevede la possibilità di tenere il bambino con sé per tutto il tempo (oppure di farlo dormire nel nido da mezzanotte alle sei). Tenere il bambino in camera facilita l'avvio dell'allattamento al seno e rafforza il legame primario tra mamma e bambino. Anche l'attenzione che viene rivolta verso l'inizio dell'allattamento è importante: ci sono ostetriche e infermiere che sostengono la neomamma nelle prime fasi?

  • Il padre può entrare in sala parto?

Secondo il Rapporto sull'evento nascita in Italia (CeDAP) relativo all'anno 2014, la donna ha accanto a sé al momento del parto il padre del bambino nel 91,83%, ma è bene informarsi prima su questa possibilità.

  • È raggiungibile facilmente?

La distanza dalla propria casa è comunque un fattore da prendere in considerazione, così come la disponibilità del parcheggio.

  • Dispone di vasca per il parto in acqua o di altri strumenti che agevolano la nascita?

Dopo aver selezionato qualche struttura i base ai parametri legati alla sicurezza e ai requisiti indispensabili si può scegliere una struttura che ci permetta di partorire come preferiamo: ad esempio in acqua o comunque con un parto attivo. Alcuni ospedali sono attrezzati con la vasca per il parto in acqua o con strumenti che agevolano la nascita: come la spalliera, lo sgabello olandese o particolari lettini ribassati. Meglio informarsi per tempo sulle possibilità offerte dalla struttura prescelta.

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