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Parto cesareo: possibili pericoli per il nascituro

di Redazione PianetaMamma - 05.06.2017 Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Quali sono i rischi e le complicanze per mamma e bimbo nel parto cesareo

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Parto cesareo, rischi

Il parto cesareo viene praticato, in Italia, quasi nel 38% dei casi e spesso senza che vi sia una reale motivazione medica. Ma quali sono i rischi del parto cesareo per la mamma e il bambino e come si svolgono l'intervento e la convalescenza?

Il parto cesareo è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, che è considerato un intervento di routine negli ospedali e nelle cliniche accreditate d'Italia. Vediamo come avviene.

L'intervento viene effettuato con anestesia spinale che in pratica rende insensibile tutta la parte del corpo al di sotto dell'ombelico. La donna, quindi, resta sveglia e vigile e può assistere alla nascita del suo bambino. Il medico effettua un'unica incisione attraverso la quale tira fuori il bambino. Dopo la nascita il piccolo viene mostrato alla mamma per qualche secondo e poi viene portato in un'altra sala attigua per le operazioni di routine. Nel frattempo il chirurgo chiude la ferita con dei punti e chiude la medicazione.

Il tutto dura circa mezz'ora e subito dopo l'intervento la donna viene portata in camera in attesa che arrivi il bebè.

Taglio cesareo complicanze

Il parto cesareo resta pur sempre un intervento chirurgico e in quanto tale non è esente da possibili complicanze. Tra quelle più serie ricordiamo la trombosi venosa profonda, una complicanza che interessa l'apparato cardiocircolatorio e che va immediatamente trattata con terapie adeguate.

Proprio per minimizzare il rischio la neomamma viene inviata ad alzarsi dal letto prima possibile e muovere qualche passo.

Tra le altre possibili complicanze, seppur rare:

  • infezione della parete uterina, con febbre, dolore addominale, perdite vaginali anomale e sanguinamento vaginale;
  • problemi all'apparato urinario.

L'anestestia spinale può comportare comunque qualche problema nelle ore successive come mal di schiena, emicrania, parestesie.

Rischi e pericoli del parto cesareo

I rischi per la mamma riguardano soprattutto:

  • possibili reazioni allergiche al farmaco per l'anestesia o ad altri farmaci utilizzati durante l'intervento;
  • emorragie post operatorie;
  • infezioni della ferita del taglio cesareo: per questo è importante toccare la ferita per verificare che non ci siano bozzi o irregolarità che possono far sospettare la presenza di un accumulo di liquido e pus. In tal caso il ginecologo potrebbe aspirare il liquido con una siringa per verificare la qualità del siero e capire se è in atto un'infezione.

C'è comunque da sottolineare che il taglio cesareo resta uno degli interventi chirurgici maggiormente praticati negli ospedali  nelle cliniche italiane e gli standard di sicurezza e qualità sono parecchio alti.

I rischi per il bambino possono essere:

  • diabete e asma: secondo alcuni studi i bambini nati con parto cesareo andrebbero incontro a maggiori rischi di sviluppare malattie immunologiche come diabete e asma a causa di una sorta di alterazione del Dna. Secondo gli studiosi la ragione dell'alterazione del DNA potrebbe essere ricondotta all'alto livello di stress che i neonati subiscono durante questa procedura.
  • Allergie: i bambini che nascono con il parto naturale entrano in contatto con la flora batterica vaginale ed intestinale della mamma, mentre ciò non accade per quelli nati con il cesareo. E sembra che sia proprio questo il motivo per il quale i i piccoli venuti alla luce con un cesareo avrebbero un sistema immunitario più vulnerabile e una maggiore predisposizione alle allergie.
  • Una piccola ferita, che non comporta problemi o pericoli, che viene fatta accidentalmente durante l’incisione.
  • Problemi respiratori che vengono superati dopo qualche giorno e che sono più frequenti nei bambini che vengono fatti nascere prima della 39esima settimana.

Parto cesareo quando si programma

In alcuni casi il parto cesareo viene programmato da mamma e ginecologico, in altri casi diventa una scelta obbligata. Vediamo in quali casi si può programmare un parto cesareo (parto cesareo elettivo):

  • posizione podalica del feto (che quindi non si trova a testa in giù, pronto per incanalarsi nel canale del parto);
  • anomalie del bacino materno che quindi impedirebbero al bambino di uscire;
  • gravidanza gemellare monocoriale e monoamniotica (che costituisce comunque un’evenienza molto rara);
  • bambino di peso e altezza molto grandi (macrosomia);
  • malformazioni o patologie del bambino;
  • placenta previa;
  • presenza di lesioni primarie da Herpes simplex a livello genitale nell’ultimo trimestre di gravidanza;
  • infezione da HIV (in tal caso va comunque valutata la carica virale plasmatica con un esame del sangue);
  • pregressa rottura dell’utero o un precedente cesareo con incisione longitudinale
  • patologie cardiache o respiratorie che impedirebbero alla mamma di partecipare attivamente al travaglio e al parto.

Non costituiscono, invece, indicazioni per il cesareo:

  • un precedente taglio cesareo
  • un travaglio pretermine
  • un’infezione da virus dell’epatite B o dell’epatite C
  • la gravidanza gemellare.

In ogni caso, laddove si dovesse fare un cesareo elettivo l'intervento non verrà mai fissato prima della scadenza della fine della trentottesima settimana di gestazione.

Subito dopo il parto cesareo si viene portate in camera dove si resta a letto con il catetere, che verrà tolto solo dopo aver canalizzato. L'effetto dell'anestesia sparisce pian piano e dopo qualche ora si può sentire parecchio dolore provocato dalla ferita e dall'intervento. Il dolore viene tenuto sotto controllo con farmaci analgesici che irrorano direttamente la ferita oppure che vengono iniettati ad orari dall'infermiera.

Il consiglio di medici, operatori, infermieri e di chi ci è già passata è quello di alzarsi prima possibile. All'inizio il dolore sarà molto forte, quasi lancinante, ma già se ci si alza e ci si mette sedute sul letto o si muove qualche passo fino alla poltrona ci si accorge che pian piano diventa più gestibile.

In ogni caso entro tre giorni bisognerà essere in grado di alzarsi, vestirsi ed uscire dall'ospedale per tornare a casa e quindi è assolutamente possibile trovare le forze per alzarsi già il giorno dopo l'intervento e camminare un po'.

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