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L'episiotomia: cos'è e perché si pratica

di Ostetrica Barbara Colombo - 11.09.2017 Scrivici

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L' episiotomia è un piccolo intervento chirurgico che si effettua durante il parto, alla fine del periodo espulsivo, per agevolare la nascita del bambino. Ma è possibile evitarlo?

In questo articolo

Episiotomia

Scientificamente, con il termine episiotomia si intende quell'incisione che viene fatta sui genitali esterni della donna durante un parto spontaneo in fase espulsiva, ovvero quando il bambino sta ormai per nascere. Ne esistono di due tipi, mediana e paramediana. La prima viene eseguita verticalmente verso l'ano, la seconda invece lateralmente verso il gluteo. Vedremo ora insime come si pratica e quando. Innanzitutto mi preme dire che non dovrebbe essere una pratica di routine, non dovrebbe essere eseguita a tutte le donne.

Esistono delle precise indicazioni ricavate dalla letteratura scientifica che ci dicono quando è assolutamente necessaria e, di conseguenza quando non lo è.

Queste indicazioni assolute sono:

  • se il bambino si presenta con una distocia (ovvero una posizione non ottimale) in particolar modo di spalla
  • se siamo in presenza di una sofferenza fetale importante
  • se dobbiamo effettuare un parto operativo (ovvero con ventosa ostetrica e in alcuni rarissimi casi per l'uso del forcipe).

Tutte le altre situazioni, compresa la prematurità o la distensione eccessiva dei tessuti materni che possono lacerarsi, vanno valutati singolarmente e al momento.

Episiotomia, come si pratica

L’incisione viene eseguita con delle specifiche forbici quando i tessuti della donna sono particolarmente distesi, ovvero quando la testa si dice “coroni” quando cioè sta per uscire dai genitali. A seconda della modalità, l’angolo di incisione varia e va ad interessare muscoli differenti. È importante però sottolineare che è un’incisione a tutto spessore, ovvero vengono recisi cute, sottocute e muscolo. Ovviamente prima di eseguire questo taglio si esegue un’iniezione di anestetico locale intorno alla zona in cui si intende praticare l’incisione. Per le episiotomie paramediane, quindi quelle eseguite verso il gluteo lateralmente, normalmente si pratica sul vostro lato destro, non perché esista una ragione particolare per cui è meglio a destra che a sinistra, semplicemente perché la maggior parte delle ostetriche usano meglio la mano destra rispetto alla sinistra e anche alle mancine viene insegnato come eseguire l’episiotomia con la mano destra.

Muscoli coinvolti nell’episiotomia

Come abbiamo detto il taglio avviene a tutto spessore quindi vengono recise anche le fibre muscolari, a seconda della tipologia di episiotomia saranno muscoli differenti ad esserne interessati.

  • Iniziamo dall’episiotomia più comune, quella paramediana. Viene effettuata tagliando per 3 centimetri circa il muscolo bulbo cavernoso (per intenderci quello delle grandi labbra). Ma interressa anche altri muscoli, il muscolo profondo del perineo e alcune delle fibre muscolari più centrali dell’elevatore dell’ano. Come potete intuire è quindi un’incisione piuttosto estesa e importante che va a toccare alcuni dei muscoli fondamentali dell’area perineale.
  • L’episiotomia mediana invece non recide vere e proprie fibre muscolari, infatti si pratica dalla forchetta (la parte inferiore dell’introito vaginale) in direzione dell’ano recidendo le fibre del nucleo fibroso centrale del perineo. Questa volta non sono tre centimentri ma molti pochi millimetri, a seconda della distanza (caratteristica di ciascuna donna) tra vagina e ano.

Parto naturale con episiotomia

Possiamo veramente definire un parto con episiotomia un parto naturale? Mi sono posta spesso questa domanda, non esiste in realtà una risposta univoca, molti sostengono che essendoci un’intervento dell’uomo per quanto minimo, che comporta l’uso di strumenti ed anestesia non può essere definito naturale. Se però l’episiotomia è fatta con cognizione nei casi strettamente necessari io tendo a considerarlo un parto naturale, o almeno un parto spontaneo. Non è la naturalità assoluta e ci tengo a sottolineare questo perché molte volte sento di episiotomie fatte per paura di lacerazioni spontanee. Le lacerazioni spontanee sono dovute al fatto che i tessuti locali arrivano al massimo della loro distensione e cedono, passatemi il termine un po' cruento, rompendosi. Gli studi scientifici ormai da decenni evidenziano come in realtà la guarigione e la ripresa della funzionalità della zona genitale sia molto più veloce con una lacerazione spontanea piuttosto che con l’episiotomia. Questo dobbiamo sempre tenerlo a mente quando ci propongono di eseguire l’incisione.

In effetti la madre dovrebbe dare il suo consenso prima che sia praticata o essere avvisata che sta per essere eseguita.

Episiotomia, fa male?

Questa è una delle domande che mi viene rivolta più comunemente. Posso dire che l’esecuzione dell’incisione non fa male per due motivi.

  1. Il primo è che spesso viene iniettato un anestetico locale nella zona in cui si intende eseguire il taglio.
  2. Il secondo è il fatto che naturalmente quella zona in periodo espulsivo è praticamente priva di sensibiltà dolorifica. Questo perché i tessuti sono talmente distesi, che le fibre nervose che solitamente si occupano di trasferire lo stimolo dolorifico al cervello sono schiacciate, e questo impedisce la trasmissione del dolore. Quindi molte volte non serve neppure l’anestesia locale. L’anestesia viene però eseguita durante la riparazione dell’episiotomia, quindi quando vengono messi i punti. In questo caso senza l’anestetico molte donne riferiscono molto dolore, perché le fibre sono tornate a poter trasmettere la sensazione al cervello. Quindi diciamo che tra l’episiotomia e la sua riparazione ciò che fa più male è la riparazione.

Come evitare l'episiotomia

Partendo dal presupposto che non dovrebbe essere fatta se non in casi estremi, ci possono essere degli accorgimenti da eseguire durante la gravidanza per poter rendere i tessuti piuttosto elastici e quindi poter ridurre il rischio di esecuzione di episiotomie motivate dalla rigidità dei tessuti.

  • Innanzitutto è importante bere e tenere idratata pelle e tessuti, sembra una banalità, ma un tessuto disidratato è più rigido di uno ben idratato e quindi si distende con più fatica.
  • Un altro accorgimento che può aiutare è eseguire un massaggio perineale con olio idratante, non profumato, meglio se con componenti tutte naturali come l’olio di mandorla. Il massaggio perineale consiste nell’esecuzione di un massaggio sia esterno che interno che ammorbidisca ed elasticizzi i tessuti.

Massaggio perineale

Cercherò ora di spiegare qualche tecnica che potete eseguire come massaggio perineale.

  • La prima è molto semplice, viene eseguita con due dita, una all’interno della vagina e l’altra esternamente. Dovete pensare di avere come un orologio al posto della vulva. Le due dita fanno come una pinza che tiene stretto il tessuto. A questo punto pensate di dover scorrere il tessuto dalle ore 3 alle ore 9. Trattandosi di un semplice massaggio per rilassare muscoli e tessuti di quell'area, non c’è bisogno di molta pressione o di sentire dolore.
  • Un’altra manovra consiste nell’inserire il pollice in vagina e tirare il tessuto verso l’esterno in tutti i punti dalle ore 3 alle ore 9. Anche in questo caso non è necessaria molta forza. Quando eseguito con costanza il massaggio perineale ha evidenziato buoni risultati in termini di prevenzione delle episiotomie.
  • Va però sottolineato nuovamente che se l’episiotomia è necessaria perché il parto si sta complicando allora essa è da eseguire, a prescindere da massaggi o da qualsiasi cosa si pensi.

Cicatrice e punti

I punti di sutura dell’episiotomia sono normalmente punti riassorbibili quindi non è necessario poi toglierli. Mi è capitato alcune volte però che i punti esterni fossero invece non riassorbibili, quindi è stato dato appuntamento per la rimozione. In ogni caso vi verrà comunicato al momento della dimissione. Se vi state chiedendo se rimarrà una cicatrice la risposta è sì. In entrambe le tipologie di episiotomia resta comunque una piccola cicatrice. Se la sutura viene ben eseguita però, solo l’occhio attendo di un esperto può sapere esattamente dov’è stata effettuata. Questo perché se i margini dei tessuti vengono accostati bene si vede solo una sottilissima linea più chiara del resto della cute. L’esecuzione di una buona sutura è importante non solo dal punto di vista estetico, ma anche del recupero della funzionalità e della sensibilità dell’area genitale dopo il parto.

Episiotomia e guarigione

Come tutte le ferite chirurgiche ci vuole qualche tempo perché si formi la cicatrice e la ferita guarisca.

Nei primi giorni dopo il parto potrebbe capitare che abbiate dolore e difficoltà nel movimento, o a sedervi. Analgesici blandi possono essere assunti per togliere un dolore molto forte, ma consultate il medico soprattutto se state allattando su quale sia il migliore. Detto questo alcuni consigli per capire come accelerare la guarigione e monitorare che stia andando tutto bene.

  • Innanzitutto è importante l’igiene, non maniacale, ma ogni volta che vi cambiate l’assorbente lavate anche l’area con della semplice acqua. Il bidet invece resta come per tutte norme igieniche base, ovvero da farsi dopo che si è evacuato.
  • Per aiutare a sgonfiare l’area, una soluzione contenente calendula da usare come impacchi durante la giornata può essere utile.
  • Non tenere la parte troppo umida aiuta la cicatrizzazione, quindi se possibile e per quanto possibile compatibilmente con le perdite del dopo parto state senza intimo per un’oretta al giorno.
  • Infine, per monitorare la chiusura e la guarigione della ferita vi suggerisco di osservarvi con uno specchio. Se la superficie è liscia e con il passare del tempo si sgonfia e riprende il colore della cute circostante sta andando tutto bene. Se dovessero esserci dei punti molto gonfi e arrossati invece andate a farla vedere perché potrebbe aver fatto infezione. In ogni caso al controllo dopo 40 giorni vi diranno come procede.

Episiotomia e rapporti sessuali

Concludiamo con un argomento di cui pochi parlano ma che è in realtà molto importante. Ovvero la ripresa dei rapporti sessuali dopo un’episiotomia. Passati i 40 giorni e accertato che la cicatrizzazione è avvenuta in maniera corretta non vi è alcuna limitazione. Chiaramente può accadere che nei primi tempi, dato il trauma subito dall’area, vi sia un po' di dolore ai rapporti, tutto sta nell’accettare questo dolore e ripredere gradualmente. Il dolore è un messaggio che i tessuti ci stanno inviando: ci stanno dicendo che è meglio aspettare ancora un pochino.

Se il dolore invece è molto lieve, quasi un fastidio nessun problema, sono solo i muscoli e i tessuti che hanno bisogno di nuovo “allenamento” per tornare come prima.

Conseguenze dell'episiotomia

Normalmente l’episiotomia non lascia conseguenze a lungo termine, i tessuti rimarginano completamente e resta solo un piccolo segno visibile dall’esterno. Può capitare nel primo periodo dopo la rimarginazione e la formazione della cicatrice che vi sia una ridotta sensibilità dell’area che si risolve spontaneamente, oppure può essere aiutata con un massaggio particolare chiamato “trattamento della cicactrice”. È lo stesso massaggio che viene effettuato per la ferita del taglio cesareo e che può essere insegnato da operatori specializzati e gestito in autonomia a domicilio.

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