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Grazie, fratelli e sorelle maggiori !

di Laura Losito - 31.07.2015 Scrivici

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Perché i fratelli e sorelle maggiori sono dei perfetti baby sitter e sono di vitale importanza per una mamma

L'aiuto del figlio maggiore ai genitori

Nessuno sceglie di essere il fratello e la sorella maggiore: è una situazione in cui ti ritrovi, e a nome di tutti i facenti parte della categoria, posso affermare che chiunque, o quasi, ne avrebbe volentieri fatto a meno. Da principessa della casa ti ritrovi d'un lampo a dover dividere le attenzioni e tutto il resto con un esserino che, almeno per i primi mesi, non fa nulla di interessante ma può essere infinitamente fastidioso - oltre a rendere i tuoi genitori esausti, nervosi e perennemente occupati in qualcos'altro che generalmente ha a che fare con la cacca.

E non appena l'intruso diventa un minimo interattivo che fa? Mette le mani tra i tuoi giochi, ma non tra quelli da bambini piccoli che gli hai generalmente devoluto, nossignore. Lui vuole il tuo gioco nuovo ricevuto per il compleanno, o da Babbo Natale, e se appena provi a fermarlo, strilla. E poi sbava. Ti rosicchia i libri e ti strappa i disegni. Si mette a urlare nel passeggino così bisogna andare subito a casa senza fare le giostre. Sembra sempre innocente perché è il piccolo di casa. E purtroppo, ti sei informata, non è possibile rimandarlo indietro. Pur essendoci passata, mi accorgo che chiedo moltissimo alla mia figlia maggiore, per quanto sia ancora piccola a sua volta: è forse abbastanza grande da avere una qualche autorità su sua sorella, ma ancora abbastanza piccola da vedere il mondo con i suoi occhi. E quando la fa giocare nella loro cameretta per venti minuti, allevia in modo sensibile il mio carico di lavoro. Quei venti minuti inaspettati a volte sono esattamente ciò di cui hai bisogno, per bere un caffè o leggere qualche pagina di un libro è ciò che ti fa passare la stanchezza e lo stress.

Chiediamo molto ai nostri figli maggiori. Delle volte sbottiamo: “Ti prego, daglielo anche se è tuo, ho bisogno di cinque minuti!” Questo non è giusto. Ma magari ci permette di uscire in tempo per arrivare allo spettacolo dei burattini. Per i fratelli e le sorelle maggiori, le responsabilità arrivano prima, ma anche le glorie. Sanno trovare soluzioni creative per intrattenere un bambino di uno o due anni che sembra fuori controllo e che improvvisamente ridiventa tranquillo e allegro. Non si può pensare forse ad un bambino di cinque o sei anni come ad una babysitter, ma in realtà è molto più di questo. Per il piccolo è chiaramente un modello. Vuole vestirsi come lui, ricevere in regalo gli stessi giochi, mangiare le stesse cose.

In verità, è bello anche guardare la passione e l’impegno che un fratellino o una sorellina più grandi - o anche un cuginetto o una babysitter adolescente, o ancora i figli più grandi degli amici - riescono a mettere, quando sono in vena, nel giocare con i piccoli. La pazienza. Non si accorgono che il naso gli cola o che il pannolino puzza, ma sanno trovare il modo di coinvolgerli in giochi entusiasmanti che a noi non sarebbero mai venuti in mente. Sono eccezionali e riescono a trasformare i loro protetti in futuri "bambini grandi” che hanno già visto come si fa. Grazie, fratelli e sorelle maggiori!

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