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Il sesso dopo i figli: perché molti genitori “smettono”?

di Redazione PianetaMamma - 14.02.2011 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Cinque possibili cause per spiegare perchè il 90% delle coppie smette di fare l'amore dopo l'arrivo del bebè

I neogenitori nel 90% dei casi smettono di far sesso dopo la nascita del loro bambino:quasi sempre è la mamma a non voler sentir parlare di contatto sessuale. Perché? Quali sono i motivi?
Diventare genitori significa entrare in una dimensione completamente nuova, significa vivere una vita diversa, per molti versi meravigliosa e bellissima, per altri complessa e in qualche modo “strana”.

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La percezione di se stessi, in quanto singoli e in quanto coppia, è differente rispetto a prima: ora non si è più da soli e non si è più nemmeno in due, e tutto, almeno per i primi tempi, ruota intorno a una terza persona di cui si ha la piena responsabilità.
Tutto questo cambia anche la percezione del proprio corpo, soprattutto per quanto riguarda la donna, e di conseguenza anche della sessualità, personale e di coppia.

Spesso infatti i neogenitori si “dimenticano” del sesso, relegandolo non in secondo, ma in ultimo piano; e chi gioca un ruolo fondamentale in questo contesto è proprio la mamma. Il sessuologo  Ian Kerner sostiene che gli studi di settore dimostrano quanto sia diffuso “l’abbandono” del sesso da parte dei neogenitori: pare che il 90% delle coppie reagisca in questo modo. Ma quali sono i veri motivi?



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Il dottor Kerner riassume la questione in cinque motivazioni principali, di ordine pratico, ma anche e soprattutto psicologico:
1.    Il primo motivo riguarda una sorta di “abitudine” che la coppia prenderebbe durante l’ultimo periodo della gravidanza, quando si smette di far sesso per ragioni pratiche; secondo il sessuologo, reiterare questa abitudine non fa che innescare un circolo vizioso, che farà percepire sempre di più l’assenza di sesso come “normalità”
2.    La stanchezza è un motivo pratico, lecito e logistico: star dietro ai bambini piccoli non è così semplice, soprattutto se dormono poco e se i genitori lavorano; così invece di far sesso, in particolar modo le mamme, preferiscono dormire e recuperare un po’ di sonno
3.    La terza motivazione è di ordine prettamente psicologico e si tratta di una sorta di transfert: la mamma infatti si sentirebbe completamente appagata nei suoi desideri, soltanto prendendosi cura del bambino, allattandolo e standogli vicino; non servirebbero dunque attenzioni di altro genere nemmeno dal partner
4.    Sempre di ordine psicologico è la motivazione che vede la mamma vivere il sesso con il marito come un tradimento nei confronti del bambino; meglio astenersene piuttosto che sentirsi in colpa dopo; spesso tuttavia la donna che sente di tradire il suo piccolo con il sesso non lo spiega al partner
5.    Altre donne invece vedono il sesso come un’intrusione da parte del marito nella loro relazione con il bambino. In fondo si tratta sempre dello stesso problema di ordine psicologico, vissuto da punti di vista diversi.

Aggiungerei anche il fatto che la mamma possa percepire il proprio apparato genitale inizialmente in modo diverso e quindi temere o non gradire un certo tipo di attenzioni.

Probabilmente il dottor Kerner non ha tutti i torti. Occorre però fare alcune considerazioni: la prima è che il “periodo iniziale” è sicuramente quello più critico, quando cioè il bambino ha poche settimane o pochi mesi, ha più bisogno di attenzioni e i genitori non si sono ancora abituati alla sua presenza;  la seconda è che diventare genitori non è così semplice come potrebbe apparire: si tratta sì di un fenomeno assolutamente naturale, ma comunque per certi versi sconvolgente e traumatico.

Entrambi i genitori  quindi devono abituarsi alla loro nuova vita, prima di poter tornare a una sorta di “normalità” interiore. E’ fisiologico dunque un periodo di transizione, costellato di tante cose nuove e magari privo di qualcosa di vecchio come il sesso. Dopo qualche tempo tuttavia, la situazione dovrebbe tendere a “normalizzarsi” da sé.

Olivia Calo

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