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Le coppie italiane come gestiscono lo spazio per i loro “Royal Baby”?

di Monica De Chirico - 02.08.2013 Scrivici

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William e Kate, i neo genitori reali, dopo la nascita del pargolo reale si sono trasferiti nell’appartamento a Kensington Palace, in una proprietà di quattro piani con una nursery, 20 camere e un giardino privato. Come gestiscono invece le giovani coppie italiane il bisogno di spazio per i loro “Royal Baby”?

William e Kate,

i neo genitori reali, dopo la nascita del pargolo reale

si sono trasferiti nell’appartamento 1A di Kensington Palace,

una proprietà di quattro piani con una nursery, 20 camere e un giardino privato. Come gestiscono invece le giovani coppie italiane il

bisogno di spazio per i loro “Royal Baby”?


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Casa.it,

portale immobiliare in Italia, ha deciso di “fotografare” le preferenze, le difficoltà e le scelte di compromesso dei futuri genitori in cerca di una soluzione abitativa vicina alle loro esigenze e possibilità economiche, grazie alle tantissime offerte e richieste presenti sul portale.


Bebè in arrivo: andare in affitto o acquistare casa?

Fiocco azzurro o fiocco rosa, la prospettiva di un bebè in arrivo impone alle giovani coppie chiarezza di intenti a cominciare dalla prima, fondamentale alternativa: trasferirsi in un appartamento più ampio in affitto oppure acquistare casa?

I dati in possesso di Casa.it mostrano che il 60% delle coppie italiane privilegia nella ricerca l’acquisto dell’abitazione, mentre l’opzione appartamento in affitto si ferma al 40%

. Rispetto al 2007, ultimo anno di mercato positivo, la percentuale di chi cerca in acquisto è comunque scesa di 20 punti percentuali a fronte di una crescita speculare degli appartamenti in affitto. “La propensione all’acquisto risulta più marcata nelle regioni del nord Italia, seguite dal Sud (e isole) e poi il Centro, commenta Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. Oggi oltre il 60% delle giovani coppie in affitto decide di usufruire del bilocale affittato per la vita “di coppia” anche dopo la nascita del bambino e quindi di posticipare il trasferimento in una casa più grande almeno di tre anni”.

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Tipologia di abitazione

I dati del Centro Studi di Casa.it evidenziano che le richieste in termini di tipologia di abitazione delle giovani coppie italiane variano nelle diverse aree del Paese. Infatti, sebbene in termini percentuali

la tipologia più gettonata nelle ricerche di chi vuole acquistare sia il bilocale

con il 46% della domanda, seguita dai trilocali con il 28%, sussistono apprezzabili differenze di atteggiamento tra le regioni settentrionali, centrali e dell’Italia meridionale e insulare, così come tra residenti delle aree urbane più popolose e dei piccoli centri. Nei comuni capoluogo, la domanda di bilocali in vendita con metratura compresa fra i 60 e gli 80 metri quadri è maggiore rispetto alla domanda di trilocali superiori ai 100 metri quadri. I budget di acquisto, essendo in media non superiori ai 230.000 euro, cercano di non superare la cifra dei 2.700 euro al metro quadro.

Questo significa, per chi sceglie di vivere a Milano o Roma, di cercare un appartamento in una zona più vicina alla periferia che al centro città. 

La richiesta di metrature più ampie, dai 90 ai 120 metri quadri, si concentra specialmente nelle regioni del sud Italia

, dove l’offerta di immobili di taglio maggiore ai 100 metri quadri è superiore al Centro e al Nord Italia e dove i prezzi sono inferiori sia nei comuni capoluogo che nelle cittadine limitrofe. Infatti anche i budget sono differenti: mediamente per acquistare non si superano i 2.000 euro al metro quadro, grandi centri urbani esclusi, dove la cifra cambia sensibilmente.


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Sempre più prudenti

Gli effetti della recessione economica e della stretta nell’erogazione del credito che deprimono da tempo il mercato immobiliare (le erogazioni di nuovi mutui sono crollate del 48% nel 2012 rispetto al 2011) si ripercuotono con la massima evidenza nell’atteggiamento delle giovani coppie che stanno valutando come gestire l’arrivo di un figlio.

Persino laddove le coppie possano ancora contare sul sostegno economico delle famiglie d’origine, la rilevanza dell’impegno economico da sostenere sia per l’acquisto sia per il canone di locazione di un’abitazione più spaziosa sta facendo prevalere la tendenza a dilazionare il trasferimento sin quando è possibile, in vigile attesa che si affacci una buona occasione

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