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Quanto sono tecnologiche le nostre famiglie?

di Alice Zampa - 29.05.2015 Scrivici

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A rispondere a questa domanda è stata un’indagine D-Link che ha lanciato il suo nuovo baby monitor EyeOn. Ne abbiamo parlato anche con Tata Francesca Valla di SOS Tata. Ecco cosa ne pensa

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Intervista a tata Francesca

Seguendo i nostri canali social avrete forse notato che di recente siamo state ospiti di un appuntamento molto interessante. Si è trattato di un incontro con l’azienda D-Link e Francesca Valla (meglio nota come Tata Francesca, del team tv di SOS Tata), durante il quale si è parlato di bambini/famiglie e rapporto con la tecnologia.

Il brand, in occasione del lancio del suo nuovo EyeOn Baby Monitor HD 360 (la nuova videocamera specifica per la sicurezza dei bambini) ha infatti condotto una ricerca basata proprio sul quesito: “Qual è il rapporto delle famiglie italiane con la tecnologia?”.

“La tecnologia in classe? Guai se non ci fosse!”

Dall’indagine sono emersi dati interessanti che rivelano come la maggioranza dei genitori (63%) apprezzi molto l’aiuto fornito dalla tecnologia, pur essendo consapevole che l’importante è saperla utilizzare e non abusarne. Il 31% ammette invece che la tecnologia ha agevolato la sua vita da genitore, perché grazie ad essa ora si possono fare cose che prima erano più complicate. A questo proposito Tata Francesca, che è insegnante da 23 anni alla scuola primaria, ha raccontato di quanto, grazie alla tecnologia e a Internet, siano più ricche le sue lezioni in classe:

La tecnologia è un supporto che ci offre un linguaggio nuovo che può essere un facilitatore. Pensiamo ai disturbi della DSA (disturbi specifici di apprendimento ndr): il mezzo tecnologico è fondamentale. Se non ci fosse guai! Io ho fatto per anni l’insegnante di sostegno e qui la tecnologia per me era davvero “il pane”. Oppure penso alle mie lezioni di geografia e a quanto diventano più interessanti grazie alla tecnologia. Quando si studia un Paese, per esempio, oltre a sfogliare dei libri e a guardare delle immagini, ora possiamo vedere in diretta che tempo fa lì oggi e avere una serie di informazioni in tempo reale. Inoltre l’aspetto video è anche molto appetibile per i bambini.

La tecnologia come intrattenimento? Sì, a patto che... 

L’indagine D-Link ha fatto emergere anche in quali situazioni prevalentemente le famiglie reputino che la tecnologia vada in loro aiuto nella gestione dei figli. Il 44% dei genitori ha risposto “per intrattenerli o distrarli”. Un esempio sono i lunghi viaggi in macchina o quando i bambini devono stare a tavola con gli adulti per un lasso di tempo prolungato, magari al ristorante. Tata Francesca, che da quattro anni è anche mamma di Giorgia, non si è detta contraria all’utilizzo di tablet e smartphone in questi casi, a patto che se ne faccia un uso moderato e sapiente, preferendo sempre prima altre attività:

È bello ricordarci che ci sono altri modi per trascorrere serenamente un viaggio: da mamma amo educare mia figlia a guardare fuori dal finestrino e osservare il paesaggio che cambia. Il viaggio può diventare così un momento piacevole di intrattenimento e interazione. Consiglio di ascoltare la musica, cantare insieme, giocare con le parole e con indovinelli, ripensare a dei momenti passati.

La tecnologia come premio? Tata Francesca dice no! 

Relativamente alla domanda “In quale situazione la tecnologia ti viene in aiuto?” il 26% ha risposto “Come premio per un buon comportamento”. Della serie “se ti comporti bene puoi giocare con il videogame, o puoi vedere la tv”. A questo riguardo Tata Francesca ha espresso un’opinione negativa:

Io non la accetto come metodologia operativa. Che non vuole dire non immaginarla plausibile in situazioni di emergenza, però è più utile far ragionare il bambino sul perché si deve comportare bene e non convincerlo perché poi avrà qualcosa in cambio o perché gli verrà tolto qualcosa. Aiutiamolo a percepire come lo fa stare il semplice fatto di comportarsi bene. Educare i nostri figli a sentire le emozioni non è cosa da poco

Bambini, pc e smartphone: ecco come comportarsi - Video

A proposito dei metodi di fruizione, Francesca ha sottolineato l’importanza di non lasciare soli i bambini con strumenti tecnologici e di accompagnarli nell’apprendimento:

Come sempre, consiglio di usare la tecnologia insieme a loro, senza lasciarli soli. Dobbiamo guidarli ad un uso corretto e consapevole della tecnologia. Il che non significa che, se stanno guardando un programma che già conosciamo bene, non possiamo assentarci un attimo…

Dare il buon esempio: impariamo anche a spegnere lo smartphone

Importantissimo è anche non abusare dei device tecnologici: “È importante dare il buon esempio ai figli, perché i bambini ci osservano e imparano imitandoci. Io lo dico da mamma, consapevole delle mie fragilità. Se noi per primi siamo sempre con lo smartphone in mano è difficile dare il buon esempio. È necessario stabilire momenti in cui spegnere tutto, per esempio a tavola.”.

Per concludere l’indagine D-Link ha stilato una classifica degli strumenti preferiti dai genitori. Al primo posto sono stati messi fotocamere digitali e blocco dispositivi (quelli che permettono di controllare la fruizione di Internet), mentre al secondo posto il controllo a distanza dei bambini e Internet. In quest’ultimo dato sta la risposta all’utilità e alla forza dei device proposti da D- Link. Scaricando l’app mydlink™ Baby Camera Monitor, qualsiasi smartphone e tablet (iOS e Android) può diventare infatti un ricevitore e controller del baby monitor, per essere allertati immediatamente in caso di movimenti o rumori e poter orientare a 360° l’obiettivo per una vista completa dell’ambiente che circonda il proprio bambino, anche nella totale oscurità, grazie alla presenza di LED a infrarossi. Un vero e proprio “prolungamento tecnologico” di mamma e papà…

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