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Cosa fanno mamma e papà? Il lavoro dei genitori secondo i bambini

di Francesca Capriati - 05.01.2017 Scrivici

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Fonte: iStock
Il lavoro dei genitori secondo i bambini: le divertenti risposte dei piccoli ammantate di fantasia

Il lavoro dei genitori secondo i bambini

Che lavoro fanno mamma e papà? Spesso questa domanda viene posta ai bambini da genitori, amici, coetanei e molte volte le risposte sono sorprendenti e ci spingono a riflettere sul modo in cui i nostri figli ci guardano, a cosa capiscano realmente del nostro lavoro. Cerchiamo, quindi, di capire qual è l'idea del lavoro dei genitori secondo i bambini.

Partiamo da una premessa. I bambini vivono il momento di qui e ora. Nella stragrande maggioranza dei casi il lavoro dei genitori resta un concetto misterioso, quella cosa che tiene lontani mamma e papà da casa per molte ore. Ma questo non rappresenta un vero problema, perché quando i genitori si allontanano, passato il dispiacere iniziale, i bimbi organizzano abilmente il loro tempo.

Naturalmente le cose si fanno più difficili se si lavora da casa. I free lance sanno quanto siano bravi i bambini a fare richieste assurde, dal semplice bicchiere d'acqua alla costruzione di un gioco, proprio nell'esatto momento in cui si accende il computer. Quando il genitore lavora a casa il piccolo vede solo un monitor che assorbe tutte le energie di mamma o papà e che li sottrae a loro. Ecco, in questi casi riuscire a far comprendere cosa sia il lavoro, a cosa serva, e soprattutto “che lavoro si fa nella vita” può essere più difficile.

In genere tendiamo a dare risposte semplici alla domanda “che lavoro fai”, la buttiamo sull'idea del guadagno dei soldini che servono a comprare vestiti e cibi, oppure, per quelli più ambiziosi, sul concetto che si lavora anche per passione, perché ognuno ha delle responsabilità e ci si deve concentrare per fare i compiti, proprio come i bambini che vanno a scuola per imparare a scrivere o leggere.

Ci sono lavori più facili da spiegare ai bambini: l'insegnante, il dottore, il meccanico, il poliziotto sono professioni chiare e definite e si tratta di figure con le quali i bambini entrano in contatto molto spesso ed è facile fare un paragone e descrivere la propria attività con parole semplici.

Ma ci sono anche professioni che sfuggono alla comprensione, anche degli adulti. Chi lavora sul web, ad esempio, trova difficoltà a raccontare cosa fa anche ai propri genitori o a persone che non sono del mestiere, e cosa dire del commercialista, del notaio, dell'avvocato?

Il sito Viking ha condotto un sondaggio tra i bambini chiedendo loro di raccontare che lavoro facessero i genitori. Ne è uscito un quadro divertente e sorprendente. Le parole utilizzate dai piccoli che raccontare il lavoro di mamma e papà sono diventate oggetto di una divertente gallery fotografica che ci permette di capire come i bambini avvolgano di magia, fantasia e a volte ironia ogni aspetto della vita, loro e di quelli che amano.

E così una mamma biologa che passa la maggior parte del suo tempo studiando sui libri e solo poche ore a studiare esseri viventi diventa “una mamma che passa la sua giornata a contare gli animali che vivono in acqua”; una nutrizionista di successo non è che “una che aiuta le persone a disfarsi dei loro grandi sederoni” e un controllore di volo a terra che passa l'intera giornata davanti a uno schermo non fa altro che “pompare l'aria nelle rute degli aerei per farli volare”.

Il sondaggio ha coinvolto 226 genitori di bambini di età compresa tra 2 e 6 anni. La prima domanda è stata “i vostri figli sanno che lavoro fate?” e ben 3 genitori su 4 hanno risposto affermativamente: saranno rimasti molto sorpresi quando poi hanno visto le risposte dei loro pargoletti.

E sempre a proposito di come i bambini vedono ed interpretano il concetto di lavoro dei propri genitori, ricordiamo un'ampia indagine condotta qualche anno dall'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR. I bambini coinvolti nello studio dovevano disegnare una persona che lavorava.

I risultati emersi fanno riflettere ancora oggi:

  • le attività che maggiormente corrispondono all'idea del lavoro sono insegnante, artigiano, commerciante, impiegato, operai;
  • più della metà dei bambini ha disegnato un lavoro che non aveva alcuna attinenza con quello fatto dal padre, dalla madre o con il lavoro desiderato;
  • è stato disegnato di più il lavoro del padre che quello della madre.

Quando i ricercatori hanno chiesto ai bambini “cos'è il lavoro?” molte risposte hanno avuto questo tenore:

  • “Di lavorare, non lo so, so che mamma deve lavorare”
  • “È  un compito che hanno gli adulti, dove possono guadagnare soldi”  
  • “Quando una persona grande impara a fare un mestiere”
  •  “È  fare una cosa anche se non si vuole farla”
  • “Che tu vorresti fare da quando sei piccolo che ti piace”

E quando hanno domandato “Che lavoro fanno tuo padre e tua madre?”:

  • “Mio padre fa il segretario del sindaco”
  • “Non l'ho capito neanche io dopo che ci sono andato più volte. Lavoro tipo segretario particolare”
  • “Mia madre lavora in cucina”
  • “Fa non proprio la dottoressa ma cura le persone con un suo amico e le mandano in ospedale”
  • “Pulisce ogni cosa che è sporco”

Ma ciò che ha sorpreso non poco i ricercatori del CNR è stato che i bambini sembrano conoscere di più il lavoro della madre che quello del padre. Probabilmente le madri, anche se lavorano, trascorrono più tempo con i loro figli rispetto ai mariti e quindi è facile che abbiano maggiori occasioni di parlare con i bambini del loro lavoro.

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