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Creato in Italia il primo impianto per il riciclo dei pannolini sporchi

di Barbara Leone - 10.09.2012 Scrivici

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In provincia di Treviso è stato installato il primo impianto che permetterà di riciclare al 100% i pannolini usa e getta usati: una grande novità per la salvaguardia dell'ambiente

Ogni anno i pannolini usa e getta usati per i neonati rappresentano circa il 3% dei rifiuti che vengono prodotti in Italia. Una percentuale che può sembrare bassa, ma che contribuisce a peggiorare il problema dello smaltimento rifiuti. Ci sono mamme che hanno deciso di utilizzare soltanto pannolini lavabili (LEGGI), in modo da spendere meno e rispettare di più l'ambiente. Ma sono molte le famiglie che ancora utilizzano i pannolini usa e getta, magari per comodità. Ed allora cosa si può fare per rendere questi pannolini meno inquinanti?

La soluzione arriva da Vedelago, in provincia di Treviso, dove l'azienda della famiglia Mardegan ha aperto, presso il “Centro Riciclo Vedelago”, il primo impianto al mondo per il riciclo completo dei pannolini sporchi. Il centro è conosciuto in tutto il mondo per il fatto di essere un impianto di stoccaggio e di selezione dei rifiuti all’avanguardia. E l'installazione del nuovo impianto per il riciclo dei pannolini sporchi non fa che confermarlo.



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Per realizzare l'impianto sono stati investiti 5 milioni di euro, messi a disposizione dal Centro Riciclo con la collaborazione della Fater SpA, azienda italiana che produce pannolini usa e getta. Carla Poli, fondatrice e portavoce del Centro, spiega così questa importante novità: “Fater ha scelto noi e ha scelto il Veneto perché qui esiste la punta avanzata della raccolta differenziata in Italia. L’impianto che stiamo per inaugurare è il frutto di 3 anni di ricerche e di test sul campo, alle quali ha dato un contributo determinante il Comune di Ponte nelle Alpi, nel Bellunese, dove la raccolta differenziata dei pannolini usa e getta si fa da anni”.



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L'impianto innovativo permetterà di riciclare al 100% la cellulosa e la plastica contenuta nei pannolini. La cellulosa potrà essere utilizzata per creare cartoni da imballaggio, mentre la plastica per dar vita ad arredi urbani e ad altri oggetti di plastica. Ma, ovviamente, per un riciclo completo al 100%, si deve riutilizzare anche "il contenuto di produzione umana" dei pannolini, come spiega ancora Carla Poli: "Il contenuto di produzione umana viene sterilizzato e precipita come sale organico, che è riutilizzabile. Questa, dal nostro punta di vista, si può considerare una filiera completa di green economy. Sono le nuove frontiere di quella che io chiamo ‘economia circolare’: la nostra civiltà non può più permettersi di produrre scarti che costituiscano un problema per il futuro e che generino costi molto elevati per il loro smaltimento”. L'impianto dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2012 e, secondo le prime stime, permetterà di eliminare "3.250 metri cubi di rifiuti destinati alla discarica e recuperate fino a 1.250 tonnellate di nuova materia prima".

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