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Papà geloso del figlio: perchè accade e come cambia la coppia dopo il parto

di Emmanuella Ameruoso - 29.10.2019 Scrivici

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A volte dopo il parto il papà è geloso del figlio e delle attenzioni che la mamma gli riserva. I consigli della psicologa per affrontare il cambiamento nella coppia

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Papà geloso del figlio

Mamma e papà dopo tanti mesi d’attesa possono finalmente abbracciare il loro bambino. Il nuovo arrivato assorbe così tutte le attenzioni della famiglia, della coppia, degli amici ma soprattutto della mamma sempre indaffarata e intenta ad accudire il suo piccolo che richiede sempre più tempo e spazio a discapito degli altri e di se stessa. Col passare del tempo questa cosa diventa sempre più evidente.

Ma cosa succede al neo papà?

Quando nasce un bimbo le dinamiche tra i due partner cambiano radicalmente. La coppia diventa famiglia e questo sconvolge gli equilibri fino ad allora esistenti. Anche lo scambio emotivo e la comunicazione all’interno della relazione cambiano.

Le preoccupazioni materne si riversano sul compagno e i silenzi o l’uso di una comunicazione meno fluida diviene necessaria anche per rispettare la nanna del piccolo o la sua presenza.

C’è la “priorità” che il papà può mal tollerare fino ad esserne infastidito o provare gelosia nei confronti del proprio figlio.

Se prima della gravidanza il bambino veniva immaginato, e fisicamente non aveva ancora una dimensione corporea se non negli ultimi mesi nel corpo materno, con la nascita la sua presenza diventa reale e pertanto richiede spazio e tempo. La dimensione della coppia si trasforma divenendo quindi gruppo cioè formato da tre individui. Ma anche l’intimità cambia: in camera da letto non si dorme più in due ma in tre.

La simbiosi iniziale esistente tra madre e figlio è palese e persiste per diversi mesi fino a che il neonato non viene svezzato. Il legame che si struttura sin dal primo momento è difficile da comprendere razionalmente poiché è di natura istintiva.

Il papà può avvertire difficoltà nel far fronte alle nuove dinamiche relazionali, sentirsi in colpa, percepire un senso di esclusione dal nucleo-famiglia, mostrare gelosia perché non più centrale nella relazione come prima e pertanto il suo disorientamento può manifestarsi.

Come trovare un nuovo equilibrio?

  • E’ importante definire e chiarire il ruolo del papà all’interno del nucleo familiare, rafforzando le sue competenze: l’uomo è in grado di nutrire affettivamente tutta la sua famiglia e la custodisce generando sicurezza, ascoltando e partecipando a tutte le attività che riguardano la crescita e l’evoluzione psicologica di tutti. Pertanto, il senso di solitudine o di esclusione che lui vive in taluni casi può essere sintomo di una esigenza di maggiore apertura della mamma verso il compagno e verso l’esterno.
  • Coinvolgere il padre in tutte le attività del piccolo (dalla pappa, quando possibile, alla fase del bagnetto e dell’addormentamento) e alla sua cura sono tutte situazioni che favoriscono un avvicinamento al proprio figlio e alla propria compagna permettendogli anche di tollerare maggiormente il tempo che gli viene sottratto.
  • È utile anche lasciarlo solo con lui per qualche ora, anche se appena nato, per permettergli di instaurare sin da subito una relazione. Partecipare cioè emotivamente, senza sentirsi escluso, alla crescita e vivendo più da vicino la propria paternità.
  • Un altro fattore importante è la comunicazione: arrivare a comprendere la situazione e a contenersi vicendevolmente è un aspetto rilevante. Stabilire assieme, per esempio, tutte le fasi della crescita a partire dallo svezzamento al momento in cui il piccolo è pronto per riuscire ad avere la sua stanzetta senza occupare per tempi troppo lunghi lo spazio coniugale.

Le esigenze del piccolo sono prioritarie, ma superata la fase iniziale, che varia dalle 2 alle 5 settimane post partum, è indispensabile recuperare la propria intimità preservandola.

Questo interessamento da parte del padre permette di gestire meglio gli stati d’animo e di tollerare maggiormente l’affaticamento emotivo che coinvolge la donna nel post partum.

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