Tutto parla di voi
è un'estensione in rete dell'ultimo film,
, di Alina Marazzi, regista da sempre attenta all'universo femminile e già autrice di
Un'ora sola ti vorrei
e
Vogliamo anche le rose
, film che hanno ottenuto importanti riconoscimenti in Italia e all’estero.
Tutto parla di te
è interpretato da
Charlotte Rampling
(
) con la giovane
Elena Radonicich
(
). Prodotto da Mir Cinematografica e Ventura film, uscirà in sala con Bim il 4 marzo 2013. Il film affronta un tema delicato e diffuso, quello della
maternità
e dei
sentimenti contrastanti
che genera nelle donne, con un approccio narrativo e stilistico che cerca di dare eco alle emozioni reali che vivono queste madri.
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Partendo dal tema principale del film, è nata l'idea di realizzare un
progetto sul web
per allargare la sensibilità sul tema che il film vuole porre all’attenzione pubblica attraverso un mezzo che permette di
raccogliere testimonianze, proporre storie reali, dare suggerimenti
, interconnettere realtà che operano nel campo. Creare insomma una sorta di
contenitore terapeutico online
per parlare liberamente di maternità e di genitorialità.
E' uno spazio dedicato a tutte
quelle mamme (così come ai papà) che a volte si sentono inadeguate
, incomprese e che fanno fatica a coniugare i sentimenti spesso contrastanti che regolano il rapporto con il proprio figlio.
In Italia c'è ancora un grosso
tabù riguardo alla maternità
, dovuto anche al ruolo sociale e culturale che la donna ricopre, vista sempre come la "
mamma perfetta
" e spesso relegata solo al compito dell'accudimento dei figli, quasi non ci fosse altro spazio per lei.
Troppo grande è poi il
senso di colpa
che l’ accompagna quando si ritrova a sentirsi quasi
estranea davanti al proprio figlio
e la meraviglia della maternità lascia il posto alla stanchezza.
I casi di
depressione post parto
(
) sono in aumento di pari passo con la crisi economica, con la difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro e la scarsità di leggi a tutela della donna e dei figli. Quello che si vuole realizzare è un esperimento di narrazione collettiva, per
dare voce alle mamme
che già in rete hanno abbattuto il muro del silenzio e si aiutano a vicenda. La presenza di tante mamme blogger lo testimonia e dimostra che le donne quando fanno “rete” trovano le
risorse per superare le proprie crisi
, con una buona dose di coraggio, creatività e ironia.
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vuole infatti cogliere anche gli
aspetti più autoironici della maternità
e tra le storie che raccoglierà, alcune più divertenti, altre più difficili, invita ad una riflessione più profonda sui bisogni delle donne. Il progetto, ancora in progress e che vedrà la luce nella sua forma definitiva a fine febbraio, avrà una
parte documentaristica
con diverse testimonianze ed un'
altra partecipativa
con la possibilità di uploadare direttamente le proprie storie, scegliendo il mezzo che più si preferisce, un video, una foto, un post, un tweet.
Una parte di contenuti è già visibile e rappresenta le
voci delle donne che Alina Marazzi ha raccolto
durante il lungo lavoro di ricerca per il suo film. Il progetto ha ricevuto il patrocinio dell'Osservatorio nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) con il quale è nata una collaborazione per l'area educational prevista all'interno del webdoc.
Il webdoc è realizzato in coproduzione con RSI Radiotelevisione svizzera.