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Come aiutare una neomamma dopo il parto

di Daniela Poggi - 28.03.2015 Scrivici

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Dopo il parto le mamme hanno bisogno di aiuto e chi le circonda spesso esagera, le mette in difficoltà con suggerimenti che sembrano critiche. Ecco come aiutare veramente una neomamma

Come aiutare la neomamma

A ogni donna che aspetta un bambino si consiglia sempre di farsi aiutare molto dopo il parto. Chiunque ci sia passato sa che è un periodo molto pesante. La fatica degli ultimi mesi di gravidanza, i ritmi del sonno alterati da coliche e allattamento rendono indispensabile l'aiuto di una sorella, un'amica o della nonna.

Tutta la famiglia si stringe attorno alla nuova mamma cercando di dare il proprio contributo o qualche consiglio, ma spesso quell'aiuto si trasforma in critiche che peggiorano la situazione.  Se il bambino non dorme, arrivano parenti e amici pieni di suggerimenti che riescono a essere così discordi tra loro da sfidare le leggi della casistica. In fatto di coliche la conoscenza collettiva aumenta sfiorando il dubbio che un rimedio non esista proprio.

Se la povera neomamma non è ancora crollata, capitolerà sicuramente al traguardo dei problemi di allattamento, questione su cui tutti sanno tutt,  sfidando il primato della politica come materia principale dei migliori tuttologi. Inutile ricordarsi delle occhiaie della migliore amica quando allattava, deve essere un lapsus di memoria perché vi dirà che non è mai accaduto.

A questo punto la malcapitata si candiderà da sola al titolo di mamma imperfetta, senza sapere che all'inizio lo sono state tutte e qualcuna allegramente lo è rimasta.

Care neomamme, fatevi aiutare ma da chi è veramente intenzionato a farlo! Stabilite voi le regole. Scegliete una persona con cui avete confidenza, perché non sempre ci si ricorda di rivestirsi dopo una notte passata ad allattare un neonato. Il candidato ideale sa parlare con una donna che non dorme da un numero non ben calcolato di ore e capisce tutte le forme verbali e non verbali in cui una mente umana può chiedere:”Prendilo tu che sono a pezzi!” Sono richieste capacità manuali minime: distinguere l’urlo del bambino dal citofono e gli asciugamani per il cambio pannolino da quelli per il viso.

Deve avere la capacità di ascolto di una segreteria telefonica non inserita: ascoltare tutto uno sfogo della neomamma ma non memorizzare nemmeno una parola. Come è facile intuire, il momento dopo il parto non è il più indicato per l’entrata in scena della suocera, meglio attendere situazioni più favorevoli. Individuata la persona ideale, bisogna spiegarle cosa può fare e cosa non deve assolutamente fare.

Con alcune persone il paragone delle tre scimmiette è molto efficace: non sento, non vedo, non parlo. Alle altre potete spiegare che il modo migliore per aiutarvi non è sostituirsi a voi portando via il bambino o innalzandosi a giudice, ma starvi vicino e lasciarvi imparare con calma a fare la mamma.

Chiedete che vi prendano il bambino quando non ne potete più e vi stiano vicine mentre vi calmate. Fatevi aiutare se dovete dormire per recuperare energie ma avete paura di non sentire il bambino. Pretendete che vi lascino provare a educare a modo vostro e vi fermino solo per chiedervi come devono comportarsi per aiutarvi.

Fatevi aiutare a diventare una mamma sicura di sé. Pretendetelo!

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