Un sondaggio condotto dalla catena di supermercati inglese Asda ha scoperto che un gran numero di genitori con bambini di età inferiore agli otto anni usa calmare e distrarre i loro bambini con i tablet o lo smartphone invece che con il gioco, con il biberon o il ciuccio.
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Nel dettaglio, il 27% delle mamme distrae il bambino mettendogli in mano un telefono cellulare, il 25% usa il biberon e il 9% il ciuccio. Inoltre un genitore su dieci permette ai figli di giocare con gli smartphone (LEGGI) anche due ore al giorno, anche se il 40% degli intervistati dichiara di limitare il tempo che i bambini possono trascorrere giocando con questi dispositivi a non più di 10 minuti.
Quel che è certo è che i tablet e gli smartphone sono diventati utili non solo per gli adulti ma anche per i bambini. I genitori cercano in rete (LEGGI) risorse appositamente pensate per i più piccoli e scaricano applicazioni, giochi, puzzle e cartoni animati sul loro dispositivo portatile.
Il 29% dei genitori intervistati ha dichiarato di aver scaricato libri e giochi per bambini e nelle famiglie con un reddito elevato questa percentuale è salita fino al 47%. In questo modo hanno a disposizione una baby sitter digitale sempre pronta all'uso.
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Nulla di male. In fondo i bambini di oggi sono nati in un mondo digitale e le opportunità offerte dalle nuove tecnologie sono per loro pane quotidiano. Ma non bisogna esagerare e soprattutto si deve sempre diversificare. Tablet sì, ma anche libri, giochi tradizionali, fiabe, musica. Invece i tablet rischiano di soppiantare tutto il resto.
Lo conferma anche un'indagine condotta da Common Sense Media che ha scoperto come i bambini americani con meno di 8 anni trascorrano, in media, 2 ore e 16 minuti al giorno davanti agli smartphone, mentre libri e musica sono limitati a una mezzora al giorno.
Un errore, secondo gli esperti dell'Accademia americana di pediatria, secondo i quali i bambini con meno di due anni non dovrebbero guardare nè tv nè computer.