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Quando ha paura di Babbo Natale

di Emmanuella Ameruoso - 22.11.2015 Scrivici

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Perchè molti bambini piangono e hanno paura di Babbo Natale? La psicologa ci spiega perchè questo può avvenire

Paura di Babbo Natale

Molti bimbi stranamente piangono e hanno paura di Babbo Natale. Ogni anno, a Natale, il nonno vestito di rosso e con la lunga barba bianca, che gira il mondo sulla sua slitta trainata magicamente dalle renne, giunge nelle case di tutti i piccoli a portar loro i doni tanto attesi. Arriva di notte mentre tutti dormono e nessuno lo osserva o è in grado di proteggere la famiglia.

Dinanzi ai regali e alla magia del momento, però, tutto passa in secondo piano e la sua dote amorevole di gigante buono, accogliente e paterno prende il sopravvento. Ma non tutti i bambini reagiscono allo stesso modo.  Il racconto fiabesco, percepito come possibilmente realistico, diviene la concretizzazione di una fantasia e ritrovarselo in carne ed ossa produce un certo effetto!

C’è chi piange, chi mostra curiosità, c’è chi invece sottopone a lui una lista infinita di regali e chi ancora rimane intimidito e osserva con stupore e diffidenza questo strano personaggio che resta comunque un gigante.  A partire dai sei mesi di età, il bambino sviluppa delle paure che, a differenza di quelle innate, sono legate alla crescita. Tra queste ritroviamo la paura dell’estraneo e l’angoscia di separazione. In tale contesto, il piccolo non diviene meno socievole ma comincia a differenziare le persone familiari da quelle che non lo sono, non sopporta di essere preso in braccio da chiunque e protesta se la sua mamma si allontana.

Il suo sviluppo mentale gli permette di comprendere la differenzazione del proprio corpo da quello materno, dal quale comunque si sentiva protetto e difeso (Oliverio Ferraris, 2013).

Invece, nasce in questo periodo la consapevolezza che lo stato simbiotico è legato ormai al passato e che quindi dovrà imparare a gestire pian piano le sue paure da solo e dato che in lui si va sviluppando un forte legame di attaccamento verso le sue figure protettive, solo nel momento in cui sentirà di potersi fidare dell’estraneo, consentirà alla mamma di allontanarsi o lasciarlo tra le braccia di un altro.

Inoltre, nel loro mondo (fino ai cinque anni e dopo) esiste la magia, l’incapacità di scindere tra immaginazione e realtà. Tutto ciò che viene fantasticato o raccontato tramite i libri, i racconti e i cartoni animati si concretizza. Così i personaggi fiabeschi, come Babbo Natale o la Befana, esistono e Il mondo immaginario ha una funzione specifica di rassicurazione e ciò permette ai piccoli di “plasmare” la dimensione fantastica con un’idea molto vicina alla realtà ma che comunque trasmette tranquillità e sicurezza.

È un modo per compensare l’esperienza della mancanza, del distacco con la figura primaria. Quando questo non avviene, nel tentativo legittimo di autopretezione, il bambino si spaventa ed è facile quindi che ricorra alle lacrime per riappropriarsi delle uniche figure fonti del suo benessere.

Ma come comportarsi se il bambino ha paura di Babbo Natale?

Gli accorgimenti da porre sono legati essenzialmente al rispetto delle emozioni del piccolo. Prima di porlo sulle gambe di una persona estranea andrebbe “presentata”, con i suoi amichetti, la sua storia e tutto ciò che lo circonda per poi domandargli se vuole o meno sedersi e magari farsi fotografare con lei.

Il contatto fisico con un estraneo, magari travestito da Babbo Natale, è legato all’affettività per cui non va forzato se non sente di farlo. Inoltre, andrebbe rassicurato sul fatto che i genitori sono lì con lui e che comunque si tratta di un’esperienza gratificante poiché è un gioco e col gioco può essere avvicinato in modo da aiutarlo a vincere la sua paura. Anche in questo caso, però, sarà lui a scegliere!

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