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Mentire ai bambini: quali sono gli effetti?

di Emmanuella Ameruoso - 03.09.2019 Scrivici

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Mentire ai bambini fa male? La psicologa Emmanuella Ameruoso ci spiega quali sono gli effetti sul piano psicologico, ma anche relazionale

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Mentire ai bambini

Riescono i bambini a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato? A quanto pare sì!  Uno studio condotto su un gruppo di bambini, tra i 6 e i 7 anni, ha confermato la capacità di discriminare ciò che è giusto da ciò che no lo è (Schultz, Dip. Sc. Cogn. Brain, MIT): ad alcuni di loro è stato mostrato il funzionamento parziale di un giocattolo mentre ad altri il meccanismo nella sua completezza.

I bambini che hanno assistito alla spiegazione parziale e che sapevano essere incompleta hanno esplorato il giocattolo più a fondo traendo anche deduzioni di tipo, logico mentre i bambini che avevano visto una dimostrazione completa hanno mostrato una mancanza di fiducia nei confronti dell'insegnante e sottolineato l'insufficienza di informazioni. I bambini sono, quindi, sensibili al senso di onestà e correttezza e riescono a fare delle valutazioni critiche anche su chi le fornisce.

Dire bugie fa male.. ai bambini?

  • Sì. Non soltanto sul piano psicologico ma anche su quello relazionale. Mentire alza la soglia di attenzione e il livello di attivazione fisiologica: la possibilità di essere scoperto induce il soggetto a produrre menzogne in modalità continuativa e, comunque, deve compiere uno sforzo mnemonico nel ricordare correttamente gli eventi.

Nei bambini questo comportamento genera senso di diffidenza verso gli adulti facendoli sentire rifiutati. Infatti, riescono a cogliere la bugia, ma non il motivo per il quale è stata raccontata: il messaggio che ne deriva è ambivalente e discrepante (ciò che ascoltano non corrisponde a ciò che percepiscono). 

  • Sì. Perdono la fiducia, in quanto si rendono conto dell’inganno che subiscono e non lo nasconderanno. Manifesteranno, cioè, insicurezza e ambiguità su ciò che verrà loro raccontato. Metteranno tutto in discussione anche le cose sincere. E non potranno sentirsi protetti quando insorgeranno paure e  contrarietà!
  • Sì. Diventano sospettosi ed incerti verso la realtà poiché sono sfiduciati nei confronti di chi dovrebbe trasmettere loro coerenza e correttezza. La difficoltà degli adulti a supportare il dolore dei figli li induce a porre in atto una serie di comportamenti “compensatori” e “riparatori” (come regali, giocattoli, gite) rinforzando, al contrario,  il dubbio e l’insicurezza.
  • Sì. Una volta adulti tenderanno a dire bugie poiché imiteranno il comportamento dei grandi e comprenderanno che il modello acquisito sarà quello giusto. Il livello potrà variare dalla consapevolezza alla patologia.

Mentire può proteggerli durante periodi di forte stress o di eventi particolari?

  • No. Bisognerebbe spiegare tutto e sempre. Mentire significa invalidare la possibilità di comunicare con i grandi generando un senso di solitudine e di distanza emotiva. Una brutta realtà può creare dolore al momento, ma è sempre meglio di una realtà immaginata: la fantasia dei piccoli è illimitata e maggiormente terrorizzante poiché trasforma tutto ciò che li circonda in mostri o “incubi” che andranno a disturbare i loro sogni.
  • No. La fiducia negli adulti è importante per trasmettere loro il senso del rispetto, di giustizia e di stima incondizionata nei confronti delle figure di riferimento. È a questi ultimi che si rivolgeranno nei momenti di difficoltà.
  • No. Non negare la realtà e rinforzare la loro autostima anche attraverso una semplice spiegazione piuttosto che scegliere il silenzio poiché le parole sono in grado di contenere il malessere e dare un significato attendibile alla loro sensazione.
  • No. Un bambino cresciuto con sincerità sarà un adulto leale e corretto. Non è educativo insegnar loro a dire bugie..

Se ci sono segnali di disagio (tendenzialmente quando i bambini cambiano atteggiamento qualcosa non va..), per es. se manifestano paura e impotenza o timidezza di fronte alle situazioni, se hanno difficoltà ad esprimere le proprie emozioni, se perdono interesse per gli hobby, i giochi o per le attività scolastiche, se compaiono gli incubi notturni, se di giorno non riescono a stare soli, se hanno difficoltà a lasciarsi consolare, allora è il caso di intervenire.
Aprirsi e condividere le proprie paure è un modo per entrare in empatia con la loro sofferenza e far comprendere che qualsiasi difficoltà può essere superata parlandone. La fiducia è importante per farli sentire sicuri e protetti. Una volta adulti saranno individui in grado di muoversi con libertà nel mondo e capaci di affrontare le sfide della vita con più determinazione e coraggio.
 

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