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L'importanza delle illustrazioni e delle immagini nei libri per i bambini

di Sara Convertini - 25.01.2017 Scrivici

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L'importanza delle immagini nei libri per bambini spiegata dalla nostra pedagogista. Il potere evocativo e concreto delle illustrazioni che rendono il bambino un lettore attivo

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L'importanza delle immagini nei libri per bambini

“L’arte del disegno è fondamentalmente ancora la stessa fin dai tempi preistorici. Essa unisce l’uomo ed il mondo. Vive attraverso la magia”. Keith Haring

I libri illustrati? Confesso di amarli particolarmente ancora adesso. Come a molti adulti, anche a me fa piacere che tra tante parole campeggi ogni tanto qualche immagine, pur se stilizzata (le illustrazioni, per noi “grandi”, si presentano spesso sotto forma di “schizzi” monocromatici). Probabilmente questa mia preferenza è da attribuire alla gran quantità di libri che ho letto durante la mia infanzia. Oggi, più che mai, molti sono i libri che mi passano tra le mani poiché leggo quasi quotidianamente alle mie figlie (in età da scuola materna) fiabe, racconti, storie correlati da tante illustrazioni.

In età prescolare, soprattutto, i bambini amano ascoltare vicende fiabesche e “seguire” la narrazione orale anche attraverso la visione di immagini dai colori sgargianti e dai tratti ben definiti.

  • Le illustrazioni rappresentano un espediente utilissimo per interrompere quella che i bambini possono percepire come una narrazione monotona. Grazie a queste rappresentazioni grafiche, il bambino dà corpo e sostanza al racconto: ogni personaggio della storia acquisisce un’identità ben precisa, così come i paesaggi e tutto ciò che è contenuto all’interno della narrazione.
  • Il libro si anima grazie alle illustrazioni, che ritengo necessario complemento delle parole utilizzate per raccontare le storie ad un bimbo di pochi anni d’età.
  • Le immagini conferiscono concretezza alla narrazione, specialmente se il piccolo lettore non sa ancora leggere, rendendo, quindi, quasi più tangibili le parole e corpose le idee di un testo che risulterebbe troppo “fluido”.
  • Molti bambini, infatti, avvertono reale necessità di visualizzare ciò che ascoltano, così ancorati alla realtà quotidiana che vivono. L’immagine, non dimentichiamolo, ha di per sé un enorme potere evocativo.

Definisco spesso il bambino un “concreto sognatore”, che vive tra il piano della realtà (la sua vita di ogni giorno) e quello della fantasia, là dove infiniti mondi possibili sono generati dalla sua creatività. Le figure di un libro catturano l’attenzione del bambino, lo stupiscono, lo coinvolgono maggiormente nella narrazione. Attraverso di esse lui entra nel testo e da soggetto passivo della lettura arriva a diventarne soggetto attivo, il vero protagonista.

Dalle immagini alle parole

Nella letteratura per l’infanzia si parte dai cosiddetti libri prescolari, prevalentemente costituiti da immagini, in genere molto grandi, e da poche frasi molto brevi che espimono concetti semplicissimi. Successivamente ci sono le “prime letture”, ovvero un mix di immagini e parole sapientemente dosate. Infine al confine tra l’infanzia e la primissima adolescenza si collocano i libri di solo testo, caratterizzati da netta predominanza di parole e, a volte, dalla presenza di qualche timido tratto grafico. La progressiva diminuzione dell’immagine va di pari passo con lo sviluppo psicologico del bambino che, per alcuni anni, durante l’infanzia, ha necessità di servirsi di figure per rappresentare concetti, pensieri, situazioni astratti.

Pensiamo ai bambini e alla necessità di apprendere alcuni contenuti proprio attraverso le immagini tra i banchi di scuola, a partire dalla scuola dell’infanzia. A questi piccoli scolaretti viene insegnato l’alfabeto, ad esempio, attraverso le così denominate “tavole didattiche”, vere e proprie tavolozze in legno o cartone con un’illustrazione che rappresenta l’oggetto con l’iniziale della parola raffigurata. L’immagine-simbolo della lettera dell’alfabeto ha un impatto immediato sul bimbo, che impiega meno fatica a memorizzare (e poi ricordare) quello che ha imparato attraverso l’immagine. Ed ecco come un segno-disegno si trasforma anche in un validissimo strumento didattico.

Le illustrazioni per un lettore attivo

Il bambino che non sa leggere, attraverso l’immagine, diventa “lettore attivo” perché:

  • Prefigura la realtà descritta
  • Si immedesima maggiormente nella storia
  • Sviluppa il proprio senso estetico
  • Sviluppa e nutre la sua immaginazione perché “per immaginare la mente ha bisogno di immagini”, come sostiene l’autore B.Tognolini
  • È capace di stabilire una connessione emotiva con il testo

L’adulto come “mediatore”

  • Durante la lettura di un bel libro di favole illustrato, il lettore (l’adulto) diventa un mediatore della comunicazione tra la parola scritta, l’immagine ed il bambino .
  • L’adulto narra e spesso, contemporaneamente, collega le illustrazioni alla storia raccontata, spiega il significato delle immagini, crea connessioni tra il potere delle parole e quello della raffigurazione, rendendo questo momento di inter- connessioni ricco di connotazione e significato.
  • Attraverso il gioco del “che cos’è questo”, gioco di apparente semplicità, c’è lo sforzo del bambino di elaborare una risposta, la determinazione di dare un nome ed una interpretazione alle cose. Il bambino, così, apprende la storia attraverso il livello della narrazione orale e quello della raffigurazione grafica.
  • Ed il legame tra adulto (che sia madre, padre, nonno, educatore) e bambino si rafforza, si rinsalda in nome di una ricerca di senso delle cose, una ricerca che nella relazione educativa dura anni ( e, forse, non finisce mai…).

Il libro illustrato è senza tempo

La validità del libro illustrato come strumento pedagogico importante nella crescita psicologica e culturale del bambino è indiscussa. Eppure molti sono i detrattori di tale strumento formativo, sostenendo che le immagini possano sostituirsi all’inesauribile dose di creatività e fantasia tipica di un bambino in età evolutiva. Credo che il libro illustrato e arricchito da immagini ben rappresentate, sia un’ inesauribile fonte educativa per i bambini e che, nella società attuale che vive di un battage di immagini a mezzo tv, web e stampa si pone come naturale continuum.

La lettura di libri illustrati è un valore aggiunto alla formazione di un bimbo, anche perché lo induce a riflettere su quanto ascoltato e ad rielaborarne il contenuto.

L’immagine è un altro testo da leggere essendo oggetto di interpretazione (anche se guidata) da parte del bambino. Attraverso questa ri-lettura del testo si attiva la riflessione e la interiorizzazione dei contenuti veicolati dal testo stesso e dall’immagine. Si sviluppa, quindi, la capacità critica del bambino, sempre più protagonista delle realtà in cui vive.

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