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Dal dottore: condividere la conoscenze

di Barbara Leone - 19.03.2013 Scrivici

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Molto spesso pazienti e genitori sono insoddisfatti delle visite mediche perché i dottori parlano in maniera difficile: ecco invece come dovrebbe svolgersi la comunicazione

a cura di Jessica (Parlare con i bambini)

Praticare la medicina è in qualche modo un'arte.

(Christopher M. Johnson)

Il dottor

Chris Johnson

in un suo libro sulla comunicazione in pediatria fa un'osservazione divertente: dice che tutte le

serie televisive super accessoriate che si occupano di medicina

- e sono tante - non le danno affatto un buon aiuto, anzi!

LEGGI ANCHE: La comunicazione che fa bene alla salute

Secondo il dottor Johnson, infatti, questi telefilm

ci illudono che la medicina sia tutta tecnica e scienza

, che basti affidarsi ad un apparecchiatura sofisticata per fare una diagnosi e cose così. In realtà, continua, “

la medicina fa uso della scienza... ma è un insieme di esperienza, intuizione, buon senso e congetture

” in cui la relazione e la

comunicazione con i pazienti

svolgono un ruolo molto importante, di aiuto ma anche, a volte, di ostacolo.

Spesso si dice che un

ostacolo alla buona comunicazione medico-paziente

sia la differenza in conoscenze tra le due parti e ci citano i

termini tecnici incomprensibili

usati a volte dai medici oppure si deridono le storpiature che ne fanno i pazienti: ci sono libri umoristici su entrambi i fronti ed è facile capire perché, quando si sente dire che i pazienti hanno un'alterazione dell'apparato tegumentario per dire “

una malattia della pelle

”, oppure "

hanno un sensorio obnubilato con una riduzione del livello di attenzione

" invece di dire che “

sono confusi

” (

LEGGI

).

In realtà, la

differenza di conoscenze

va anche in un'altra direzione, se ci pensiamo bene: è, infatti, il paziente che sa molti dettagli della sua malattia o degli eventi che hanno causato un problema medico, quindi è molto importante che anche

il medico si metta in ascolto

. Alcuni studi hanno mostrato che lasciar parlare il paziente non allunga i tempi della visita, anzi: proprio perchè, in un dialogo aperto, vengono fuori

più informazioni

, questa buona pratica aiuta il medico nel suo compito di raccogliere informazioni e a farlo in modo efficace nel minor tempo.

Da parte sua,

il paziente, o il genitore, deve cercare di essere pertinente e efficace

, magari preparando una cartella clinica con la storia medica dei figli e raccogliendo le idee prima di entrare nell'ambulatorio.

LEGGI ANCHE: Raccontare come sono andate le cose

C'è anche un ultimo aspetto importante della

condivisione di informazioni

di cui parleremo oggi e riguarda ciò da cui siamo partiti, la medicina come arte. Non so se avete mai avuto la sensazione che vi fossero

segnati alcuni esami 'a caso'

, oppure di spaventarvi molto per un esame critico che vi veniva richiesto, magari solo per escludere l'eventualità più grave e non perché il medico ne fosse sicuro.

E' importante che il medico informi il paziente

del perché di un'analisi o di una cura, condividendo le certezze, ma anche i dubbi: “

il buon medico

- sostiene, infatti, il dottor Johnson -

condividerà sempre con te quello che sa- e quello che non sa.

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