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La crescita del bambino dopo il primo anno di vita

di Dott ssa Teresa De Monte - 26.02.2015 Scrivici

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La crescita del bambino dopo il primo anno di vita. La pediatra ci spiega quali sono i parametri da tenere sotto controllo

Crescita bambino dopo un anno 

La crescita di un neonato non è sempre uguale, segue delle linee naturali che possono variare a seconda dei soggetti: ad esempio la maggior parte dei bambini comincia a camminare tra i 12 e i 15 mesi, ma alcuni sono in grado di farlo già prima di compiere l’anno.

La loro struttura fisica inizia a mutare, con cambiamenti che riguardano particolarmente le gambe, infatti i muscoli e le ossa si rafforzano permettendogli di stare in equilibrio sui piedi e di camminare, il peso e l’altezza aumentano. Ma ricordiamo che la crescita dei bambini tende a rallentare durante il secondo anno di vita, pertanto è il pediatra a stabilire se il tutto sta avvenendo regolarmente.

In seguito alle sue accresciute abilità fisiche, il bambino può correre più rischi all’interno della casa, quindi viene da sé che bisogna essere sicuri che non raggiunga oggetti troppo piccoli o pesanti che potrebbero cadergli addosso; soprattutto è arrivato il momento che cominci a capire il significato della parola "n"o e che memorizzi cosa gli è permesso fare e cosa no.

Tra i 12 ed i 15 mesi è possibile cominciare ad aiutare il proprio pargolo a lavarsi i denti da solo, con o senza il dentifricio; le abitudini alimentari iniziano a cambiare: i bambini a volte hanno la necessità di mangiare fuori dai pasti, inoltre si danno il latte di crescita, di mucca, i latti vegetali. Le abitudini legate al sonno subiscono delle modifiche: si distribuisce meglio il tempo che il piccolo trascorre dormendo, poiché il riposo pomeridiano diventa uno solo. In totale le ore di sonno nell’arco delle 24 ore sono circa 13, distribuite in 11 durante la notte e 2 durante il giorno.

La crescita del bambino potrebbe non rispecchiare questi parametri, ma non è necessario preoccuparsi, tuttavia bisogna interpellare il pediatra in questi casi:

  • se il bambino non cammina dopo 15 mesi
  • se non parla e non segue semplici istruzioni
  • se non dorme la notte e non sente mai il bisogno di riposare al pomeriggio.

Crescita bambino tra i 12 e 15 mesi

Sebbene in fase avanzata, la crescita dei bambini richiede alcuni passaggi fondamentali prima di considerarsi completa. Tra i 12 ed i 15 mesi di vita il bambino prende coscienza delle proprie capacità motorie e cammina autonomamente, oltre a fare uso di una gestualità significativa, che tende comunque a scomparire con la comparsa graduale del linguaggio; il modo di giocare subisce un’evoluzione e diventa bidirezionale: non è più solo la mamma, o il papà, che passa il gioco al figlio, ma si riceve dall’altra parte una risposta, che può corrispondere al lasciar cadere il giocattolo, lanciarlo, morderlo, osservarlo.

Il linguaggio si evolve a ritmi variabili da bambino a bambino e prevede una ripetizione delle solite parole, ma in maniera più articolata e comprensibile, similmente la comprensione che i bambini hanno di sé e degli altri si evolve in modo omogeneo. Se nel primo anno di vita riescono semplicemente a distinguere la propria immagine da quella degli altri, tra i 15 ed i 18 mesi utilizzano suoni diversi per esprimere questa differenza.

Dopo i 12 mesi si possono presentare dei problemi relativi al cibo, se il bambino, a volte, comincia a rifiutarlo, non deve destare preoccupazione, almeno in un primo momento, poiché il fatto che abbia acquisito una certa, relativa, indipendenza riuscendo a camminare e a svolgere alcuni movimenti essenziali da solo, lo porta ad affermare la propria personalità. È come se finalmente potesse decidere di mangiare quando, cosa e come vuole o di andare dove vuole.

Ovviamente una visita dal pediatra con controllo del peso e delle tabelle percentili di crescita è opportuna, e se tutto rientra nella norma, significa che il bambino è in grado di autoregolarsi nell’alimentazione e non andrebbe forzato.

Il bambino ora è attivo e ricettivo di fronte agli stimoli esterni. È necessario che i genitori comincino a insegnargli a comportarsi bene e ad avere abitudini socialmente accettabili, esempio niente più pianti capricciosi, lancio di oggetti.  Se il bambino fa uso ancora del biberon e del ciuccio è opportuno dargli una mano come è doveroso indurlo a provare nuovi sapori.

Crescita bambino a 2 anni

Ai 2 anni di età la maggior parte dei bambini fa un solo riposo pomeridiano, alcuni addirittura cominciano a mostrare insofferenza anche verso di esso e cercano di convincere il genitore che non ne hanno bisogno; iniziano a imitare frasi di due o tre parole, richiedere cibo o giochi con parole unite a gesti, dare un nome alle figure, pronunciare frasi di due parole create spontaneamente, dire il proprio nome.

Conoscono inoltre circa 50 parole e ciò che dicono è per la metà comprensibile ai genitori, rispondono alle domande e fanno uso di verbi. Durante questa tappa, la crescita dei bambini, dal punto di vista psicomotorio, è importante perché alcuni riescono già ad acquisire diverse capacità come quella di spingere un piccolo triciclo, o di togliersi i vestiti o mettersi i calzini. La crescita in questo periodo può essere rallentata o addirittura subire uno stop; è comune la preoccupazione dei genitori di fronte a situazioni del genere, che però sono del tutto normali, visto che non si tratta di un blocco della crescita, quanto piuttosto di un incremento ridotto, poiché camminando, correndo, svolgendo dell’attività fisica consuma molto di più rispetto a prima.

A questo bisogna anche aggiungere che la sua alimentazione cambia, si avvicina più a quella di un adulto, l’intestino si adegua a digerire cibi diversi e il metabolismo subisce un’importante variazione. Di norma, intorno ai 24 mesi, i maschietti pesano tra i 10.6 ed i 14.8 Kg, le femminucce hanno un peso variabile tra 9.8 e 14.1 Kg.

Lo sviluppo dei bambini, dal punto di vista relazionale, subisce una forte accelerazione intorno ai 2-3 anni.

L’iscrizione all’asilo e il confronto nel gioco con i propri coetanei è sicuramente uno stimolo importante prima della scuola materna. Ai 24 mesi il bambino compie i primi movimenti da solo e inizia a essere più autonomo anche nel gioco. La capacità cognitiva migliora gradualmente, infatti comprende discorsi anche quando non vengono rivolti a lui direttamente.

Crescita bambino dai 3 ai 4 anni

In questo periodo diventa sempre più sicuro dello spazio abitativo nel quale passa la maggior parte del tempo, intorno ai 3 o 4 anni, con l’inizio dell’asilo, impara a confrontarsi con i coetanei: gioca sempre di più in compagnia e si immedesima in personaggi frutto dell’immaginazione, sviluppa il gioco simbolico, ossia la capacità di utilizzare un oggetto al posto di un altro, ad esempio le sedie in fila si trasformano in un treno. In questa fase la sua capacità di comprensione è a dir poco sorprendente: ogni giorno il suo vocabolario, seppur limitato, si arricchisce di parole nuove.

Solitamente a questa età il bambino diviene più autonomo: inizia e vuole vestirsi da solo, con l’aiuto, minimo, da parte dei genitori ad allacciare i bottoni o a infilare le scarpe. La proprietà di linguaggio, che lo porta ad elaborare periodi più complessi e a pronunciare meglio parole più difficili, migliora, e gradualmente il balbettìo tipico dei primi mesi di vita viene meno. L’autodeterminazione è sempre più presente: il bambino impara a fare delle scelte semplici, esempio tra due alimenti o due vestiti da indossare. Ai 2 anni il controllo graduale dei propri bisogni fisici è presente e, salvo episodi sporadici, smette di fare la pipì a letto.

Dal punto di vista fisico, dopo uno sviluppo costante nei mesi precedenti (circa 5 o 6 cm ogni anno), la statura tende a stabilizzarsi, similmente il peso, con una riduzione progressiva del ritmo di crescita intorno al secondo anno di vita.

In questo periodo però l’organismo si abitua a un certo metabolismo, quindi è importante, per prevenire futuri problemi di obesità infantile, imporre ai propri figli da subito un regime alimentare sano e corretto.

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