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Come preparare i figli alla morte di un cane

di Chiara Mancarella - 30.08.2017 Scrivici

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Fonte: iStock
Dire addio a qualsiasi animale che è cresciuto con i nostri bambini, è sempre difficile e spiegarlo ai nostri figli lo è ancora di più. La pedagogista ci spiega come preparare un bambino alla morte di un cane

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Come preparare un bambino alla morte di un cane

Come possiamo preparare e spiegare ai bambini che il loro amico a quattro zampe non c’è più? Il lutto è un discorso molto delicato e che va iniziato con la giusta preparazione e preso seriamente, nessuna improvvisazione soprattutto quando di mezzo ci sono i bambini. Sappiamo anche che i bambini sono estremamente svegli e intelligenti (tutti!) perciò se avete in mente di dire che Fido è partito per un lungo viaggio state pur certi che almeno una volta al giorno vostro figlio vi chiederà “Ma quando torna Fido?”.

Se non volete che diventi il tormentone dell’anno siate pronti all’evento, anche se l’amico pelosetto gode di ottima salute e glielo auguriamo per tanto, tanto tempo.

Come preparare i bambini alla morte del cane

Precisiamo subito agli amanti dei felini e di qualsiasi animale, domestico e non, che la scelta del cane è dettata dal fatto che è l’animale più comune e familiare, ma il discorso vale ovviamente per ogni sorta di essere vivente che non appartenga al genere umano e che vive con noi (la suocera fa parte del genere umano, non ci provate!).

Sappiamo bene che la morte sorprende quando meno ce l’aspettiamo, ma a volte è possibile arrivare preparati, vediamo come fare con i bambini. Se al vostro cane è stata diagnosticata una malattia purtroppo incurabile è inutile nascondere ai figli la verità perché vivranno la sofferenza dell’animale quotidianamente. È giusto dare subito la notizia, utilizzando naturalmente le parole adeguate a seconda dell’età del bambino. Potete dire, per esempio, che Fido si è ammalato e deve stare a riposo, che molto probabilmente alcuni giorni non avrà voglia di giocare o sarà così stanco che preferisce rimanere nella sua cuccetta, ma questo non significa che non potrà parlargli. Alcuni bambini hanno l’abitudine di raccontare la loro giornata o confidargli un segreto e, a mio avviso, la trovo una cosa tenerissima e tanto dolce.

Non dovrebbero cambiare le abitudini, solo bisognerebbe prestare più attenzione, tenendo conto ovviamente della malattia dell’animale magari potete chiedere consiglio anche al vostro veterinario che saprà come il bambino dovrà interagire.

Come dire al bambino che l’animale è morto

Dopo una lunga malattia e aver fatto di tutto per salvargli la vita il povero Fido purtroppo non ce l’ha fatta. Se il bambino ha preso coscienza dell’ accaduto ed è arrivato preparato all’evento saprà gestire in maniera del tutto significativa la morte. Avrà vissuto gli ultimi giorni e visto la sofferenza dell’animale e poiché i bambini hanno una sensibilità estrema potranno essere loro stessi a consolare voi dicendo “adesso ha smesso di soffrire”.

Se però la morte è avvenuta all’improvviso tipo per avvelenamento o incidente dobbiamo essere prima di tutto noi stessi ad arrivare preparati. Abbiamo appreso la notizia, siamo sconvolti, arrabbiati, dispiaciuti...come lo dico a mio figlio? Con la morte improvvisa bisogna andare molto cauti. Il bambino che ha giocato fino a poco fa con il cane improvvisamente non lo vede più. È possibile prenderla un po' alla lontana dicendo che la vita può regalare momenti piacevoli, ma anche dei dolori. Potreste raccontargli che un episodio simile lo avete vissuto voi quando eravate piccoli che purtroppo anche gli animali come le persone muoiono, ma non per questo noi non possiamo più parlare con loro o non saranno più al nostro fianco.

Quando i bambini sono molto piccoli si usano frasi del tipo “adesso è un angioletto” o “ha attraversato il grande ponte dell’arcobaleno” oppure “il tuo cucciolo adesso è una stella, la più luminosa”. La storia del Ponte dell’Arcobaleno è legata ad una vecchia tradizione indiana. Potremmo raccontare ai nostri piccoli che i cani, una volta morti continueranno a vivere in un luogo bellissimo pieno di prati, dove potranno giocare, mangiare e correre con altri amici a quattro zampe.

È un racconto che piace molto e di solito funziona. Così come piace immaginare, anche a noi adulti, che Fido sia diventato una stella che accompagnerà per sempre il nostro bambino.

Essendo la morte un concetto astratto poiché nessuno di noi sa cosa ci sia effettivamente dopo di essa è bene dare ai bambini una concretezza, un’idea su cui possano fare riferimento e questo vale anche quando viene a mancare una persona cara. Sapere che in una stella, in un fiore o un albero (qualcuno se ha lo spazio pianta un albero) è presente quell’essere vivente a noi tanto caro fa sentire tranquilli e non soli.

Il bambino continuerà a parlare a quella stella rivolgendosi al suo amico Fido, se infatti credono a Babbo Natale perché non dovrebbero credere a questo? Che sia chiaro non significa prenderli in giro, anzi, ma proprio perché sono piccoli hanno bisogno di queste certezze concrete per affrontare in maniera serena un evento così doloroso.

Cosa fare quando muore un animale domestico

Il povero Fido ormai è morto e adesso? Chi ha un giardino ha l’abitudine di creare un cimitero domestico, lo seppellisce e ci mette una bella foto dell’animale con accanto una piantina. In Italia, inoltre, esistono diversi cimiteri per cani (anche per gatti) dove è possibile far seppellire il proprio animale e andarlo a trovare. È una soluzione che sta prendendo piede sempre di più in molte città questo perché l’amico a quattro zampe che per tanti (o pochi) anni ha vissuto con noi viene considerato membro effettivo della famiglia ed è giusto, quindi, che anche nel suo momento più delicato e triste abbia una degna sepoltura.

In un periodo dell’anno come quello delle vacanze estive dove si vedono tante famiglie che preferiscono sbarazzarsi del proprio cane per andare in vacanza ci sono altrettante famiglie che di fronte alla morte del loro animale domestico fanno fatica a riprendersi in un lasso di tempo così breve questo perché il cucciolo che scodinzolava al nostro rientro in casa o saltellava da tutte le parti per attirare la nostra attenzione o ancora ci avvertiva se il nostro bambino si era appena svegliato nella culla o guardava con noi la tv sul divano ha riempito le nostre giornate regalandoci un amore senza chiedere nulla in cambio.

Se poi il cane è il miglior amico dell’ uomo un motivo ci sarà! 

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