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Non urlare con i bambini

di Daniela Poggi - 03.10.2014 Scrivici

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Urlare con i bambini non serve per ottenere risultati, ma come fare per farsi ascoltare? Ecco qualche consiglio per rimproverare i figli senza alzare la voce

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COME NON URLARE CON I FIGLI - Nessuna mamma vorrebbe mai arrivare ad urlare con i propri figli, ma poi si prsentano le difficoltà di ogni giorno, orari da rispettare con i bambini che non ascoltano, giochi che nessuno vuole riordinare o compiti non finiti e inevitabilmente si cede ad alzare la voce. Se la sgridata inizia con “Quante volte ti ho detto che non devi...” è facile dedurre che urlare con i bambini non sia la scelta migliore per arrivare a un cambiamento. Perché i bambini non ascoltano le sgridate?

Per ottenere risultati perché il bambino rimane colpito più dal volume della voce o dal nostro atteggiamento e molto meno dalle parole che stiamo pronunciando. A volte la stanchezza fa arrivare la tensione a un livello tale che alzare la voce sembra l’unica soluzione per sfogarsi, ma se non serve nemmeno per arrivare a un risultato, quale atteggiamento bisogna tenere?

I bambini ascoltano i rimproveri se vengono spiegati con tono calmo e con espressioni chiare. Riuscirci non è sempre facile. Ecco qualche suggerimento per evitare di alzare la voce con i bambini.

Pianificare il più possibile

Preparare in anticipo i vestiti per la mattina in modo da non dover urlare con i bambini per farli vestire. Preparare pro-memoria con il necessario per la scuola, metter un biglietto sulla porta per i giorni in cui bisogna prendere lo zaino per lo sport o per il catechismo in modo da non  dimenticarlo.

Usare frasi semplici e al positivo, senza “non”

Per farsi ascoltare dai bambini servono affermazioni dirette. E’ meglio dire: “Prendi il bicchiere con due mani” piuttosto di: “Non prendere il bicchiere con una mano sola”. A un adulto sembra lo stesso concetto, ma per un bambino la prima frase è una istruzione su come fare, la seconda invece è un rimprovero da cui fa più fatica a dedurre cosa deve fare.

Non pretendere troppo

L’educazione è un processo lungo perché segue la crescita dei bambini, affianca gli imprevisti di ogni giorno e deve resistere a stanchezza e distrazioni.

Le richieste vanno calibrate sull’età dei bambini, considerando anche il momento della giornata e altri eventuali ostacoli comprensibili.

Avvisare che la mamma sta per urlare

Se proprio è inevitabile alzare la voce e serve solo per sfogarsi, meglio avvisare i figli e permettergli di allontanarsi mentre la mamma si lamenta ad alta voce.

Abituarsi a toni di voce più bassa

Urlare non può essere l’abitudine e se vogliamo veramente che i nostri figli notino la differenza quando siamo davvero delusi da un loro comportamento è meglio abituarsi a usare toni di voce a livello moderato, ad esempio non parlarsi da una stanza all’altra e non urlare senza motivo
 

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