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Come comportarci se abbiamo trattato male il nostro bimbo

di Monica De Chirico - 20.03.2014 Scrivici

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Complice lo stress, la fatica e il nervosismo, può succedere di trattare male nostro figlio, reagendo in modo eccessivo. Ecco come comportarci

a cura di Laura Losito

Complice lo stress, la fatica e il nervosismo, può succedere di sbottare con nostro figlio, reagendo in modo eccessivo a qualche marachella o, ancor peggio, urlandogli contro solo perché richiede attenzioni nel momento sbagliato. Ovviamente, un secondo dopo ci sentiamo le madri peggiori sulla faccia della Terra!

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Nervi saldi

Se abbiamo reagito male a qualcosa che il bimbo ha fatto o detto, per prima cosa

è necessario calmarci,

anche a costo di uscire un minuto dalla stanza: può sembrare di peggiorare la situazione, ma in realtà finche siamo così arrabbiate non potrà venirne fuori nulla di buono. Riorganizziamo quindi i pensieri e cerchiamo di tornare lucide il prima possibile: solo così potremo dare il meglio.

Chiedere scusa

Ebbene, visto che abbiamo sbagliato, non risulteremo certo più autorevoli trovando scuse, scaricando la colpa su qualcun altro “è la nonna che mi ha fatto arrabbiare” o peggio facendo finta di niente. Ricordiamoci che siamo noi le adulte in questa situazione: anche i genitori devono fare ammenda. Anzi, è bene farlo anche se la nostra è stata solo una reazione a ciò che ha fatto lui. Quindi,

per prima cosa chiediamogli scusa,

come faremmo con un altro adulto. Spieghiamogli che

anche le mamme sbagliano

, come tutti: non siamo perfette, e non siamo in grado di risolvere qualsiasi problema.

A questo punto, ripartiamo dall’inizio. Qual era il motivo del contendere? Ri-affrontiamo la situazione, ma con uno spirito diverso e soprattutto con calma.

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Buoni propositi

Una volta chiarita la questione, valutiamo se è il caso di chiuderla qui, oppure se è bene aggiungere che la prossima volta faremo del nostro meglio per non ripetere l’errore.

Questa non è una garanzia assoluta, naturalmente: stiamo solo dicendo che ci proveremo. In questo modo faremo capire due cose: 1) che continuare a

migliorare se’ stessi

è un obbiettivo nobile e perseguibile a qualsiasi età 2) che il bambino non dovrà necessariamente aspettarsi la stessa reazione a parità di circostanza, onde evitare l’insorgere di sentimenti di timore o soggezione verso di noi.

Perdoniamoci

Forse loro per noi sono i “figli perfetti”, ma in realtà sappiamo bene che non sono persone perfette, esattamente come noi non siamo, e non potremo mai essere,

madri perfette

. E non sempre siamo nelle condizioni di essere nemmeno al meglio delle nostre potenzialità. E’ giusto sforzarci di dare il massimo e di non lasciarci prendere dalla rabbia, scaricando magari sui nostri bambini tensioni che non hanno nulla a che vedere con loro, ma quando succede non ha senso continuare a martoriarci con i sensi di colpa. A questo punto è tutto finito: evitiamo di rivangare l’episodio per una settimana, cospargendoci il capo di cenere di fronte a familiari e amici quasi a cercare conferme della nostra inettitudine.



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Perdoniamoci e gettiamocelo alle spalle,

stavolta prendendo noi esempio dal nostro piccolo che un secondo dopo sta già giocando col sorriso sulle labbra come se niente fosse. Bisogna andare avanti; la vita di una mamma è già abbastanza difficile così: almeno non roviniamoci da sole i momenti preziosi col nostro bambino!

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