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La balbuzie, un disturbo del linguaggio

di Emmanuella Ameruoso - 19.10.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Balbuzie nei Bambini | Quali sono le cause e come intervenire per la balbuzie infantile. Come nascono i disturbi del linguaggio nel bambino

Balbuzie nei bambini

Se il bambino balbetta non c'è da preoccuparsi soprattutto all'inizio quando comincia ad apprendere. Ciò che deve suscitare attenzione nei genitori è piuttosto l'impedimento del piccolo a parlare liberamente dopo i 3 anni d'età.

Lo sviluppo del linguaggio

I primi segnali di sviluppo del linguaggio nel neonato sono le sue grida in grado di suscitare attenzione nella mamma e capaci di esprimere le prime sensazioni di collera, soddisfazione, dolore. Nell'arco del primo mese, poiché il bambino è capace di coordinare meglio la respirazione, compare la lallazione, ossia l'emissione di suoni senza che vi siano stimoli ben precisi. Il piccolo sembra capace di produrre tutti i suoni possibili!

Tra i 6 e gli 8 mesi appare l’ecolalia, un dialogo che il bambino ha con la mamma e col papà senza che emetta specifiche parole ma emissioni di vocali e consonanti molto più complesse della semplice produzione di suoni.

Nella crescita, la successione regolare del linguaggio segue tre distinte fasi:

  1. il prelinguaggio che evolve tra i 12-13 mesi fino ai 18;
  2. il piccolo linguaggio progredisce dai 10 mesi ai 3 anni;
  3. il vero e proprio linguaggio si perfeziona dai 3 anni in poi.

In questo articolo

Sulla balbuzie c'è anche una giornata con lo scopo di aumentarne la consapevolezza e la conoscenza. Il 22 ottobre si celebra in tutto il mondo la giornata della consapevolezza della balbuzie.  

Perché il bambino balbetta

Può succedere che nel corso di questi step si realizzi un'alterazione delle articolazioni in particolare deformazioni fonetiche che riguardano più comunemente le consonanti delle vocali. I disturbi del linguaggio non sono da prendere alla leggera giacché possono essere difficili da vivere per i bimbi in questione.

Tra questi, la balbuzie o tartagliamento, considerata più un'alterazione dell'eloquio che del linguaggio, riguarda molto spesso lo stesso fonema o lettera. I maschietti sono più colpiti delle femminucce con una percentuale tre volte maggiore.

Si pone una distinzione tra

  • la balbuzie tonica
  • e la balbuzie clonica.

La prima determina l'impossibilità di emettere un suono per un certo periodo e la seconda è caratterizzata dalla ripetizione interrotta di una sillaba spesso nell'eloquio della prima frase.

Come comportarsi se il bambino balbetta

Prolungamenti di suoni, blocchi udibili o silenti, circonlocuzioni o parole emesse con eccessiva tensione fisica producono un disagio notevole in chi le vive.

Ai primi segni di balbuzie è quindi importante chiamare un professionista e farsi consigliare dal pediatra poiché può essere considerato un vero e proprio handicap. Si ripercorre la storia familiare per valutare una possibile ereditarietà del sintomo, anche se gran parte delle teorie considera la balbuzie un disagio psicologico legato a elementi emotivi di fragilità nella relazione sociale.

Per questo la balbuzie tende a manifestarsi maggiormente in situazioni emotivamente impegnative e tende a scomparire o ad alleggerirsi quando il soggetto è rilassato e calmo. I bambini balbuzienti hanno un'intelligenza pari a quella dei coetanei ma soffrono di alcune "mancanze" legate prevalentemente alla relazione madre-bambino. Una mamma ansiosa e iperprotettrice o distante e anaffettiva, insicura o insoddisfatta manifesterà ambivalenza nei confronti del suo piccolo che, a sua volta, rivelerà un malessere attraverso la difficoltà a comunicare.

Le caratteristiche salienti di questi soggetti sono l'introversione, l'ansia, la sottomissione e la passività con tratti di aggressività e impulsività. Un intervento mirato e tempestivo eviterà un'evoluzione del disturbo in età adulta. Tendenzialmente il programma di recupero prevede sessioni di riabilitazione fonetiche ma anche e soprattutto un lavoro mirato a ritrovare fiducia in se stessi e rivalorizzare la propria autostima.

La balbuzie è ereditaria?

Stando alle ricerche attuali certe, diciamo che è più corretto parlare di predisposizionequello che è ereditario non è la balbuzie ma il carattere emotivo e sensibile dell'individuo che predispone allo sviluppo di una parlata precaria.

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