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Aprassia infantile, sintomi e cure

di Dott ssa Teresa De Monte - 30.03.2016 Scrivici

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L'aprassia infantile è un disturbo del coordinamento del linguaggio. La pediatra ci parla dei sintomi nei bambini piccoli e in quelli più grandi e delle cure possibili

In questo articolo

Aprassia infantile

L'aprassia infantile è un disordine del linguaggio motorio. I bambini hanno problemi nella produzione dei suoni, sillabe e parole. Il bambino sa quello che vuole dire, ma il suo cervello ha difficoltà a coordinare i movimenti muscolari necessari per pronunciare quelle parole. Il cervello ha problemi di pianificazione per spostare le parti del corpo, labbra, mascella, lingua, necessari per l’articolazione della voce.

Aprassia, sintomi

Non tutti i bambini con aprassia mostrano gli stessi sintomi, ma nel caso in cui si rilevino questi sintomi è importante che il bambino effettui quanto prima una visita specialistica Foniatrica ed una Valutazione logopedica funzionale effettuata da un logopedista, che ha conoscenza delle caratteristiche fondamentali dello sviluppo del linguaggio per escludere altre cause di problemi dello stesso.

Gli aspetti generali da mettere a fuoco sono i seguenti

  • Nel bambino piccolo

- le prime parole sono in ritardo, possono mancare alcuni suoni

- mostra difficoltà nel combinare i suoni, possono evidenziarsi lunghe pause tra i suoni

- articola solo un paio di consonante diverse e suoni vocalici

- semplifica le parole sostituendo i suoni difficili con altri più facili o eliminando i suoni difficili (anche se tutti i bambini inizialmente possono fare questo, la differenza è nella frequenza di questa modalità espressiva, il bambino con aprassia nel discorso lo fa più spesso)

- può avere problemi nel mangiare.

  • Nel bambino più grande

-  commette errori fonetici che non sono il risultato di immaturità di linguaggio

- può comprendere il linguaggio molto meglio di come lo parla

- può sembrare che trattenga le parole nel tentativo di produrre suoni o per coordinare le labbra, la lingua e la mascella per la sua difficoltà nel coordinare il movimento volontario

- ha più difficoltà nel dire più parole o frasi lunghe rispetto a quelle più brevi

- ha difficoltà ad imitare la produzione verbale di un altro individuo, nonostante l’imprecisione imitando il discorso sia più chiara rispetto al suo eloquio spontaneo

- il suo linguaggio è difficile da comprendere, soprattutto per un ascoltatore non familiare

- il suo eloquio ha una prosodia monotona, si blocca sulla sillaba o su una parola sbagliata

- sembra avere maggiori difficoltà quando è ansioso.

- Inoltre I bambini con problemi di aprassia possono avere problemi quando imparano a leggere e scrivere e il linguaggio si sviluppa in ritardato

- difficoltà nella coordinazione motoria degli organi fono articolatori

- nel discorso può confondere l’ordine delle parole oppure non ricordare le parole che gli occorrono per esprimere il suo pensiero

- ipersensibilità o iposensibilità in bocca (ad esempio, possono non piacergli i cibi croccanti, può non essere in grado di identificare un alimento attraverso il gusto e la consistenza)

L’iter per una diagnosi di aprassia infantile

  • L’audiologo fa una valutazione dell’udito per escludere la perdita dell’udito come una possibile causa delle difficoltà di linguaggio del bambino.
  • Il foniatra redige la diagnosi clinica.
  • Il logopedista svolge la valutazione funzionale, prestando particolare attenzione alle competenze motorie del distretto lingua-bucco-facciale, l’aspetto prosodico del linguaggio, le competenze articolatorie dei vari foni e lo sviluppo del linguaggio.
  • Il logopedista è in grado di accertare la presenza di disartria ed escludere altri disturbi del linguaggio (disordine fonetico fonologico puro), per effettuare una valutazione corretta raccoglie un campione del discorso del bambino in varie circostanze, un eloquio spontaneo, la ripetizione di parole e frasi, la lettura e spiegazione, il livello narrativo.

Inoltre si valutano e si esaminano:

  • il coordinamento nelle sequenze di movimenti muscolari per il parlato, facendo eseguire diadacocinesie, richiedendo al bambino di ripetere sequenze di suoni (per esempio, pul-tuf-kun) il più velocemente possibile;
  • quanto riesce a coordinare il movimento della bocca, facendo imitare azioni non verbali (per esempio, muovere la lingua da un lato all’altro, sorridere, accigliare, arricciare le labbra);
  • il controllo del tono muscolare delle labbra, mascella e lingua. I bambini con Disartria di solito non sono ipotonici, ma la verifica aiuterà il logopedista ad avere un quadro clinico completo;
  • quanto riesce a coordinare il movimento della bocca, facendo imitare azioni non verbali (per esempio, muovere la lingua da un lato all’altro, sorridere, accigliare, arricciare le labbra);
  • le abilità motorie prassiche e simboliche, testando le abilità del bambino in situazioni reali, esempio leccare un lecca-lecca, e confrontando la stessa azione in attività non funzionali o finte situazioni, esempio facendo finta di leccare un lecca-lecca.

La valutazione della metrica o prosodia del linguaggio prevede

  • ascoltare il bambino per assicurarsi che è in grado di comporre opportunamente sillabe in parole e parole in frasi;
  • determinare se il bambino sa utilizzare tono e pause per marcare diversi tipi di frasi (per esempio, domande affermazioni) e per delimitare parti diverse della frase (per esempio, fare una pausa tra le frasi, non nel mezzo delle stesse)

Valutare la pronuncia dei suoni nelle parole

  • valutare sia vocali che suoni consonantici
  • controllare come il bambino dice singoli suoni e combinazioni di suoni (sillabe, parole e parole complesse)
  • determinare quanto gli altri possono capire ciò che il bambino dice quando utilizza singole parole, frasi e in conversazione. Un logopedista può anche esaminare le abilità di linguaggio recettivo ed espressivo del bambino e l’alfabetizzazione per vedere se ci sono co-esistenti problemi di questo tipo.

Aprassia infantile, cure 

La ricerca dimostra che i bambini con aprassia hanno più successo quando ricevono un trattamento frequente (3-5 volte a settimana) e intensivo. I bambini che effettuano una terapia individuale tendono a fare meglio rispetto ai bambini che svolgono la terapia in gruppo. Dopo il primo periodo ti terapia quando si evidenziano i primi miglioramenti, la terapia può essere svolta con una frequenza minore (due sedute settimanali), in queste circostanze la terapia di gruppo può essere una soluzione migliore.

L’aprassia è un disturbo del coordinamento del linguaggio, non della forza del tono muscolare, pertanto il quid dell’ intervento per il bambino con disprassia è il miglioramento della pianificazione, la sequenza, e la coordinazione dei movimenti muscolari per la produzione del linguaggio. Esercizi isolati, progettati per rafforzare i muscoli del cavo orale non aiuteranno il suo linguaggio.

Ne consegue che: per migliorare il linguaggio, il bambino deve esercitarsi molto nel discorso, pertanto la pratica a casa è molto importante. Una delle cose più importanti che la famiglia deve avere bene chiare è che il trattamento per l’aprassia richiede tempo ed impegno.

I bambini hanno bisogno di un ambiente di sostegno che li aiuti a sentirsi motivati, che ne gratifichi il successo nei miglioramenti della loro comunicazione. Per i bambini che presentano un quadro clinico più complesse ed usufruiscono anche di altri trattamenti, come la terapia fisica e occupazionale, le famiglie e i professionisti che se ne prendono cura hanno bisogno di programmare un servizi responsabile in modo da non affaticare troppo il bambino, poichè se troppo stanco sarà incapace di sfruttare al meglio il tempo della terapia.

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