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A che età mandare i figli a scuola da soli?

di Francesca Capriati - 13.03.2015 Scrivici

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Si crede che un bambino di prima media possa andare a scuola da solo, ma perchè alle elementari vanno per forza accompagnati?

Andare a scuola da soli

Mamma voglio andare a scuola da solo”, mio figlio me lo ripete spesso. Ha sei anni e mezzo e non può andare a scuola da solo, se non altro perchè la strada è molto trafficata e bisogna attraversare due volte. E se mi chiede quanti anni avevo io quando andavo a scuola da sola gli rispondo che in quinta si scendeva tutti insieme con gli amichetti che abitavano nei pressi e si raggiungeva la scuola che dista 200 metri da casa.

Per assecondare il suo desiderio di autonomia all’ultimo anno della materna gli abbiamo permesso di entrare da solo percorrendo il tratto che separa il cancello e l’entrata nell’edificio (dove trovava maestre e collaboratori scolastici). Uno spazio di pochi passi che copriva comunque sotto il nostro controllo, prima di entrare ci salutava con la mano e via.

Sorrido con un certo imbarazzo quindi leggendo questo post in cui si racconta di questa mamma che faceva praticamente la stessa cosa e ha ricevuto una telefonata dalla segreteria della scuola nella quale la rimproveravano per tale sconsideratezza e le chiedevano di accompagnare il figlio fin dentro la scuola.

Mi viene in mente mia madre che preoccupatissima diceva

e se invece di entrare poi esce di nuovo fuori e non vi trova perchè ve ne siete andati?

Insomma basta poco a farsi venire mille dubbi e paure e far fare al bambino dieci passi indietro rispetto ad una piccola indipendenza conquistata.

Andare a scuola da solo è questione di indipendenza, come lo è il vestirsi da solo, fare i compiti da solo, farsi la doccia, essere autonomi nelle proprie cose personali. A che età si comincia? A che età è giusto mandare i figli a scuola da soli?

Certamente a sei anni è fuori discussione.

La legge non vieta espressamente di mandare i figli a scuola da soli, lo rileva anche  questo altro interessante post di Genitori Crescono, ma naturalmente far gironzolare un bambino di sette anni per la città da solo significa contravvenire all’articolo 591 del codice penale sull'abbandono di persone minori o incapaci:

chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni

Questo vuol dire che se il bambino va dritto da casa a scuola e viceversa e tutto fila liscio nulla può succedere, ma se viene preso dal panico, non trova la strada, si sente spaesato e magari chiede aiuto a qualcuno ecco che scatta l’abbandono di minore.

C’è in effetti un motivo se crediamo che almeno fino al 11 anni i bambini vadano accompagnati a scuola. Può sembrare che il piccolo di sei anni sia autonomo, indipendente, conosca la strada e mai si fermerebbe a parlare con uno sconosciuto, ma in fondo ha pur sempre solo sei anni. Discorso diverso per i bambini della quarta o della quinta.

A 9 anni si può andare a scuola a piedi da solo o in compagnia di un compagno?

La decisione spetterebbe al genitore, che conosce suo figlio e sa se è in grado o meno di fare questo percorso in autonomia. Ma le scuole elementari continuano a chiedere ai genitori di accompagnare il bambino fino a dentro la scuola e fanno compilare ai genitori un modulo dove vengono indicate le persone che possono prelevare il bambino a scuola alla fine delle lezioni. Non prendono proprio in considerazione l’idea che i bambini della quinta possano andare e venire da soli.

Eppure, in assenza appunto di una norma precisa che lo vieta, le scuole dovrebbero accettare una dichiarazione che va depositata in segreteria, dove i genitori insieme affermano esplicitamente che ritengono che il figlio sia in grado di percorre i tragitto casa-scuola-casa da solo e la richiesta che il bambino venga lasciato libero di uscire da scuola senza  essere prelevato da un adulto.

Tuttavia c’è parecchia confusione su questa dichiarazione. Molte scuole si rifiutano di accettarla per non assumersi troppe responsabilità e, proprio in assenza di una normativa precisa, evitano di porsi il problema e chiedono ai genitori di venire a ritirare i figli per evitare contenziosi.

E le sentenze che creano dei precedenti non mancano. Qualche anno fa il giudice diede torto a una madre che chiedeva che suo figlio di 9 anni potesse tornare a casa da solo percorrendo un tragitto di 200 metri in un piccolo paese del Friuli. Ebbene, il giudice ha detto no:

La scuola non può sottrarsi ai suoi doveri fra i quali rientrano anche quelli della tutela e dell’integrità degli alunni nel percorso scuola-casa

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