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"Alike", un bellissimo cortometraggio per grandi e piccini

di Chiara Mancarella - 21.02.2017 Scrivici

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Fonte: iStock
Alike, il cortometraggio che tutti i genitori dovrebbero vedere. Una riflessione sul vero significato della vita e sull'importanza di lasciare liberi i bambini di fantasticare ed esprimersi autonomamente

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Alike, il cortometraggio

Cos’è un cortometraggio? È un video, breve, attraverso il quale si cerca di racchiudere sensazioni e stati d’animo dei protagonisti in pochi minuti. La parola d’ordine è lasciare un segno in chi guarda e il più delle volte ha un messaggio da trasmettere. Ma riuscire, in una manciata di minuti, ad attirare l’attenzione dello spettatore non è semplice. Eppure Daniel Martinez Lara e Rafa Cano Méndez, autori spagnoli di un corto animato, sono riusciti in appena otto minuti a far riflettere chiunque guardi il loro “Alike” sul vero significato della vita, ma soprattutto su quella dei figli.

"Alike" di cosa parla?

Vincitore del prestigioso premio Goya nel 2016 come miglior corto d’animazione, narra la storia di un padre che cerca con un ritmo monotono e cantilenante di insegnare al figlio quale sia il suo dovere nei confronti della società. Ogni giorno, come degli automi, ripetono sempre gli stessi movimenti e vivono le loro giornate senza nessuna novità o slancio emotivo. Il tempo scorre con la solita routine: pratiche da sbrigare e lezioni da seguire fanno da cornice alla quotidianità. È questa secondo gli adulti la strada da percorrere, è in questo modo che si è stati educati ed è così che devono andare le cose, che bisogna crescere i figli per poter vivere in una società civile, rigida e rispettosa delle regole. Uscire fuori dagli schemi non si può perchè si andrebbe oltre un confine non conosciuto e pertanto insicuro e sbagliato.

Ma è davvero questa la vita che sognamo per i nostri figli? Un mondo senza entusiasmo, personalità e desiderio di sentirsi vivi? Essere genitori non è un mestiere semplice, lo hanno detto i grandi della Pedagogia e lo abbiamo ripetuto anche noi svariate volte. Desiderare il meglio per i propri figli è uno degli obiettivi fondamentali dell’essere genitori, cercare di renderli delle persone forti e responsabili sono solo alcune delle aspettative di mamma e papà.

Ma esiste la ricetta dell’educazione perfetta?

Ovviamente no, tuttavia il primo passo da compiere è quello di vedere l’altro, in questo caso il piccolo di casa, come un a persona a sé. Nessun bambino è un pezzo di argilla da plasmare a nostro piacimento. È, invece, un individuo pensante con una personalità pronta ad esplodere se lo si lascia libero di potersi esprimere autonomamente.

Ritornando per un attimo al cortometraggio si può notare come la monotonia e il rispetto del dovere ingrigisca i personaggi, principali e secondari. Tutto scorre come sempre, un giorno è uguale all’altro fino a quando una mattina succede qualcosa che cambierà finalmente il modo di vivere e pensare la vita dei due protagonisti. Durante il tragitto a scuola il bambino osserva in un’aiuola, e già questo è un cambiamento...è vietato infatti calpestare la aiuole. Poi nota un artista, è un musicista che con il suo violino regala attimi di felicità ai passanti, i quali, però, troppo presi dai loro impegni e pensieri non lo degnano nemmeno di uno sguardo. Solo il bambino riesce ad esserne colpito e affascinato. Ciò che salta subito all’occhio sono i colori, simbolo di vita, come una tavolozza di un pittore in mezzo a tanto grigiore.

Dinanzi a quella visione la fantasia del bambino inizia a prendere forma e, una volta arrivato a scuola, mette su un foglio ciò che ha visto in quell’aiuola. Purtroppo il suo entusiasmo viene subito stroncato dall’ insegnante, non è quello il compito richiesto e non bisogna uscire fuori dagli schemi nemmeno a scuola. Se qualcuno chiedesse “Cos’è per te la fantasia?” molto probabilmente la prima parola che mi verrebbe in mente è libertà.

Essere liberi di poter esprimere se stessi è il più grande dono che qualcuno ci possa fare ed è il più grande dono che noi possiamo fare, soprattutto ai bambini.

L'importanza dell'immaginazione in un bambino

L’immaginazione o la fantasia è la capacità di creare nella propria mente mondi e vissuti reali o irreali ed appartiene già dai primissimi anni di vita ad ognuno di noi. Il bambino che immagina di essere un supereroe o riporta su carta segni grafici dalle strane forme, chiamate dagli “adulti sapienti” con l’appellativo di scarabocchi sono, in realtà, frutto della sua fantasia, del suo essere un individuo che pensa ed agisce in maniera indipendente. Cosa possono fare, allora, gli adulti per non soffocare o bloccare questa capacità dei figli, piccoli o grandi che siano? Innanzitutto il messaggio che si vuole dare non è quello di eliminare ogni forma di regola, ma prendere esempio dagli slanci di vitalità dei bambini e degli adolescenti e vivere in maniera serena ed elastica la vita.

Molti bambini si creano una sorta di mondo parallelo per sfuggire alla rigida quotidianità dei genitori e alcuni ragazzi trovano rifugio in sostanze e stili di vita alternativi per uscire fuori da quella fitta rete di divieti e regole imposte dagli adulti. Cercare di andare incontro ai loro bisogni e necessità è già un aspetto positivo per capire il mondo infantile e adolescenziale fatto di disegni, giochi o gruppi musicali. Non ci sono e non si possono dare regole per incentivare la fantasia dei figli, ma proprio perché va di pari passo con la libertà vanno spronati a sentirsi liberi di poter esprimere le proprie potenzialità.

In natura, nessun essere vivente è uguale all’altro, per questo motivo nessun essere umano può diventare come i personaggi di Alike, tutti simili tra loro, impegnati a portare a termine il loro lavoro e il loro compito vivendo le giornate allo stesso modo.

La vita è gioia e dolore, è fantasia e libertà. La vita è colore! Ciò che è stato raccontato in così pochi minuti è davvero emozionante. Gli autori di questo corto animato sonno riusciti ad inviare un messaggio, a mio avviso importantissimo: vivere la vita appieno senza lasciarsi coinvolgere troppo dai problemi e dalla solita routine.

Imparare dai bambini

Il video si conclude con il padre che comprende l’entusiasmo del figlio per quel musicista, ma in realtà poteva essere chiunque perché quello che ha realmente appassionato il bambino è stato l’insieme di colori che ruotavano intorno dovuti alla felicità dell’artista di sentirsi libero di poter comunicare la sua arte. In una vita sempre caotica in cui l’unico aspetto che conta sembra essere il “dover fare” per gli altri, per un sistema basato su regole e divieti c’è poco spazio per coltivare il proprio sogno.

Da bambini ci hanno insegnato a realizzare i nostri desideri, ma una volta diventati adulti sono stati abbandonati nel dimenticatoio come se non servissero più. Rivedendo il corto animato, una volta sola non è sufficiente, ci si chiede cosa si può insegnare ai figli per vivere in modo sereno accettando le esperienze che la vita ci offre, oltre a coglierne il vero senso.

In realtà i veri maestri da cui apprendere sono, invece, i bambini. Lasciarci emozionare dalle piccole cose che a volte vengono date per scontate, provare entusiasmo per le cose belle che si presentano davanti i nostri occhi, e ce ne sono tante, è l’insegnamento più grande che ci danno ogni giorno i nostri figli. Insomma, non posso che concludere così:

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano (Antoine de Saint-Exupéry) 

Informazioni sul cortometraggio

  • Alike, sito
  • Regista: Daniel Martínez Lara & Rafa Cano Méndez
  • Prodotto da: Daniel Martínez Lara & Nicolás Matji
  • Musica: Oscar Araujo 

Il video di "Alike"

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