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Dicembre: detti, proverbi e santi

di Monica De Chirico - 02.12.2013 Scrivici

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Gli appuntamenti di festa durante l'ultimo mese dell'anno sono tantissimi e molti legati al solstizio d'inverno, per propiziare il ritorno della luce e le giornate più lunghe. In questo articolo tutti i detti, i proverbi e i santi che si festeggiano a dicembre

Il mese di dicembre, è raffigurato negli affreschi o nei bassorilievi del "Ciclo dei mesi" del Medioevo con l'uccisione del maiale.
Il norcino, cioè l’addetto all’uccisione e macellazione del maiale, era solitamente un abitante del borgo e svolgeva il suo compito da dicembre a gennaio, durante la stasi del lavoro nei campi. Ucciso, ripulito, sventrato, fatto a pezzi, insaccato e poi mangiato, il maiale costituiva una risorsa e una ricchezza riconosciuta da tutta la famiglia. Prima dell’uccisione si accendeva il fuoco sotto un’enorme pentola (caliera) d’acqua che doveva bollire; attorno a queste fiamme si scatenavano danze propiziatorie, il re della festa era il macellaio.

Gli appuntamenti di festa durante l'ultimo mese dell'anno sono tantissimi e molti legati al solstizio d'inverno, per propiziare il ritorno della luce e le giornate più lunghe. Molti di quei riti, fra cui i falò che da San Martino dell' 11 novembre, vengono accesi ovunque, sono stati influenzati e inglobati dalla Chiesa nei primi secoli del Cristianesimo. Così molti riti ora coincidono con molte feste religiose proprio per la loro collocazione calendariale, come ad esempio, la Madonna Immacolata del 8 dicembre, il Natale, detto anche "Pasqua Santa", oppure il "misterioso" santo della barba bianca, san Nicola del 6 dicembre.


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Sono tanti i santi da festeggiare a dicembre e c'è una vecchia filastrocca che i bambini toscani imparavano a scuola una volta:

Al primo di dicembre Sant'Ansano,
il quattro, Santa Barbara beata,
il sei, San Niccolò che vien per via,
il sette, Sant'Ambrogio da Milano,
l'otto, la Concezione di Maria,
per il nove mi cheto;
il dieci, la Madonna di Loreto,
il dodici convien che digiuniamo
perché il tredici c'è Santa Lucia;
il ventun San Tomé, la Chiesa canta;
il venticinque vien la Pasqua Santa
e poi ci sono i Santi Innocentini;
e alla fine di tutto, lesto, lesto,
se ne vien San Silvestro!

Per ogni santo che si ricorda in questo mese ci sono diversi proverbi e detti di stagione:

1 dicembre
"Per Sant'Ansano uno sotto e uno in mano", perché a partire dal 1° dicembre il freddo comincia a mordere, e una volta le vecchiette se ne difendevano infilando uno scaldino sotto le gonne e tenendo un altro in mano. Proprio per Sant'Ansano si apre tuttora a Siena l'anno "contradaiolo" delle contrade che poi si disputeranno il Palio in estate: sulla tomba del martire, nell'omonima cappella del Duomo, si recano per rendergli il rituale omaggio i Priori delle diciassette contrade.


2 dicembre
Se piove il giorno di Santa Bibiana, piove per quaranta dì e una settimana.
Se non nevica a Santa Bibiana, aspettala in settimana.
Per Santa Bibiana, scarponi e calza di lana.

4 dicembre
A Santa Barbara sta' intorno al fuoco e guardalo.

6 dicembre
A San Nicola di Bari, la rondine passa i mari.
Per San Nicola di Bari, festa o non festa, a scuola non si resta.



7 dicembre
Senza la neve a Sant'Ambrogio, l'inverno sarà mogio.

8 dicembre
Chi si rinnova per Maria, scampa la malattia.

11 dicembre
Se San Damaso venerate, sarete in pace con chi amate.

13 dicembre
Santa Lucia, il giorno piu' corto che ci sia (o anche = Santa Lucia, la notte più lunga che ci sia).
Da Santa Lucia a Natale il dì allunga un passo di cane.
Da Santa Lucia il freddo si mette in via.

Per quanto riguarda Santa Lucia prima della riforma gregoriana del 1582, che ha corretto lo sfalsamento del calendario giuliano, il solstizio invernale era anticipato e cadeva proprio nel giorno di Santa Lucia (13 dicembre). Di qui l'origine di questi proverbi che, nonostante la riforma gregoriana abbia spostato il solstizio d'inverno al 21 dicembre, continuano erroneamente a ricordare il 13 dicembre come il giorno più corto e la notte più lunga dell'anno.


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18 dicembre
A San Graziano lo scaldino in mano.

21 dicembre
Per San Tommaso, la goccia al naso.

25 dicembre
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
A Natale freddo cordiale.
Da Natale in là il freddo se ne va.
Prima di Natale il freddo non fa male.
La neve prima di Natale è madre, dopo è matrigna.
Natale a luna calante, annata mancante.
Chi fa Natale al sole fa Pasqua al fuoco.
Natale in pantanella, Pasqua in polverella.
Natale al balcone, Pasqua al tizzone.
Chi per Natale non ammazza il porco, tutto l’anno resta col muso storto.

28 dicembre
Per i Santi Innocentini son finite le feste ed i quattrini.

31 dicembre
A San Silvestro la neve alla finestra.


Quanto ai proverbi eccone alcuni proprio "meteorologici":

Al freddo che ormai punge, si riferisce ad esempio un proverbio romanesco: "Le ggiornate d'inverno sò mozzichi", e cioè "sono morsi".





Mentre i veneti sentenziano: "L'inverno l'è 'l boia dei veci, el purgatorio dei puteleti, e l'inferno dei poareti" ("Il freddo è il boia dei vecchi, il purgatorio dei bambini e l'inferno dei poveri").

In ogni modo i contadini sperano che nevichi perché "Sotto la neve pane, sotto l'acqua fame". La neve infatti costringe il seme di grano a svilupparsi sotto terra, mentre la pioggia può alla lunga provocare l'uscita prematura del germoglio che rischierebbe anche di bruciare per le gelate.

E così i piemontesi sanno che "Au dezember fioca senza gelé a val pe' i gran pi' d'un liamé", e cioè "Se a Dicembre nevica senza gelare vale per il grano più di una concimazione".

Attenzione però, perché se nevica troppo tardi la neve tende a gelare e allora per il grano sarebbe terribile: "La neve prima di Natale è madre, dopo è matrigna", rammenta un altro proverbio.


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A proposito di freddo, ormai da un punto di vista meteorologico a dicembre siamo in inverno, come ricorda il proverbio: "Un mese prima di Natale, un mese dopo Natale è inverno naturale".

Tuttavia il freddo peggiore potrebbe arrivare con la Befana, la "Vecia", dicono i veneti: "De Nadal un freddo coral; de la Vecia un freddo che se crepa", "da Natale un freddo tremendo, dalla Befana un freddo che si crepa".

Altri proverbi "meteo" del mese di dicembre, frutto dell'osservazione secolare contadina, sono:

 

Dicembre gelato non va disprezzato

Dicembre imbacuccato grano assicurato

Dicembre mese di bruma: davanti mi scalda e dietro mi consuma

Se avanti Natale fa la brina riempi la madia di farina

Seminare decembrino vale meno d'un quattrino;

Chi fa Natale al sole fa Pasqua al fuoco;

Per i Santi Innocentini son finite le feste ed in quattrini.


Fonte e link di approfondimento:
Che bolle in pentola

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