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17 gennaio: Sant'Antonio Abate e la festa degli animali

di Emanuela Cerri - 14.01.2021 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Il 17 gennaio si festeggia Sant'Antonio Abate, protettore degli animali. Ecco le feste in onore del Santo, le ricette tipiche e le leggende

Sant'Antonio Abate

Sant' Antonio abate, detto anche sant'Antonio il Grande, sant'Antonio d'Egitto, sant'Antonio del Fuoco, sant'Antonio del Deserto, fu un eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati. Sant'Antonio è invocato in Occidente come patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici; fu reputato essere potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili. Solitamente è raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella.

Quando si festeggia Sant'Antonio?

Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all'interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant'Antonio (sfogo pruriginoso della pelle simile alla varicella). I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella.

Il 17 gennaio quindi si celebra la festa liturgica di Sant'Antonio Abate, da distinguersi da Sant'Antonio da Padova. Nell'iconografia, infatti, viene sempre rappresentato per distinguerlo con un maialino. In molti nostri comuni, con tradizioni simili e a volte differenti, anche per influssi legati a riti celtici, si usa accendere dei falò che hanno funzione purificatrice e fecondatirice, come di fatti è simbolo il fuoco, che segna il passaggio dall'inverno e dalle giornate più buie verso la primavera. Le ceneri, poi, raccolte vengono tenute come simbolo per allontare le malattie, in particolare della pelle e degli incendi.

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Tradizioni e leggende

Secondo una leggenda del Veneto la notte del 17 gennaio gli animali possono parlare. Durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire le greggi parlare sarebbe stato di cattivo auspicio quindi, se vi capita di sentire il vostro cane o il vostro gatto che discutono tra loro non vi preoccupate…state comunque lontani perchè anche interrompere loro è di cattivo auspicio.

Sant'Antonio, ricette tipiche

La festa di Sant’Antonio o Antuono è anche l’occasione per preparare pietanze quasi tutte a base di carne di maiale (a meno che non siate vegetariani ovvio). Ed è proprio il maiale l’animale più amato dal Santo. Secondo la mitologia fu Prometeo a “rubare” il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, secondo i cristiani fu, invece, Sant’Antonio, famoso come grande “lottatore” di demoni" (per questo è chiamato anche Antonio il Grande) a scendere fino all’inferno, accompagnato da un demonietto stranamente “buono” (il maiale) per rubare il fuoco a Satana e donarlo agli uomini. Ecco qualche ricetta

Feste dedicate a Sant'Antonio

Sono diverse le feste dedicate al santo. 

  • Una delle più belle feste dedicate a Sant'Antonio si svolge a Soriano nel Cimino (VT), ed è caratterizzata dalla benedizione degli animali che in migliaia e di tutte le specie sfilano per il paese accompagnati dalla banda musicale e dal carro del "Signore della Festa", eletto ogni anno, il quale offre presso la sua casa un grande rinfresco a tutti i turisti. Inoltre, in occasione della festa di Sant'Antonio, a Soriano nel Cimino, vien preparato il caratteristico e gustoso "Biscotto di Sant'Antonio" che per augurio e per tradizione viene fatto mangiare anche agli animali. Alla sfilata partecipano più di cento cavalli.

  • Altra importante manifestazione legata a Sant'Antonio abate si svolge a Tricarico (Lucania). All'alba del 17 gennaio, Tricarico è svegliata dal suono cupo dei campanacci agitati dalle maschere delle mucche e dei tori che, dopo essersi radunate nel centro storico, si dirigono verso la chiesa di Sant'Antonio abate dove le attende il parroco che celebra la messa, aperta anche agli animali, e che al termine impartisce la benedizione, dopo la quale si compiono tre giri rituali intorno alla chiesa. La singolare "mandria", subito dopo, parte per la "transumanza" verso l'abitato.
  • Di interesse è la festa delle "Battuglie di Pastellessa" che si tiene ogni anno a Macerata Campania (Provincia di Caserta) in occasione della ricorrenza liturgica del 17 gennaio, in cui viene riproposta l'antica tradizione dei Bottari di Macerata Campania: botti, tini e falci vengono utilizzati come dei veri e propri strumenti musicali per produrre la caratteristica sonorità meceratese, denominata appunto Pastellessa (o Pastellesse).
  • Caratteristica risulta la festa che si svolge a Collelongo (AQ) nella notte tra il 16 ed il 17 di gennaio. La festa inizia la sera del 16 alle 18,00 con l'accensione dei due "torcioni", torce in legno di quercia alte oltre 5 metri che arderanno tutta la notte. Contemporaneamente in apposite case del paese allestite per l'occasione con arance ed icone del santo viene posta sul fuoco la "cottora", un enorme pentola nella quale viene messo a bollire parte del mais raccolto durante l'anno. La sera, chi ha la fortuna di essere invitato da qualche famiglia del paese potrà gustare intorno alla tavola la "pizza roscia", una pizza cotta sotto la cenera composta da un impasto di farina di grano e di mais, condita con salsicce ventresca e cavolo ripassato in padella. Alle 21 una fiaccolata con fisarmoniche e cantanti che intonano la canzone del santo accompagna il parroco del paese a benedire queste case ove, sopra il fuoco del camino, fuma per tutta la notte la cottora. Chiunque entra nella cottora, fa gli auguri alla famiglia che la gestisce e gli viene offerto vino, companatico, mais bollito condito con olio e peperoncino, e dolci. Per tutta la notte, fino al mattino, il paese è animato da gente che canta, suona e gira di cottora in cottor.

  • Sempre in Abruzzo, è da ricordare la rievocazione de "Lu Sant'Andonie" che si svolge ogni anno a Villa San Giovanni di Rosciano, nel campagne del pescarese, a cura della locale Associazione culturale La Panarda. Nel pomeriggio del sabato precedente al 17 gennaio sul sagrato della chiesa parrocchiale si ripropone la sacra paraliturgia per la benedizione degli animali e dei prodotti della terra, mentre in serata, nella piazza principale del paese, attorno ad un grande fuoco si esibiscono gruppi di teatranti popolari rievocanti le scene de "Le tentazioni di Sant'Antonio", con canti e poesie dialettali sul Santo e sulle tradizioni contadine del periodo invernale. Al termine, porchetta, salsicce e vino per tutti gli intervenuti.
  • Di grande importanza la festa di Sant'Antonio Abate che si svolge la domenica più vicina al 17 gennaio a Monterotondo un paese alle porte di Roma. Ogni anno una famiglia Monterotondese ospita la statua del Santo nella propria abitazione e la terrà aperta alle visite dei devoti. La domenica in cui si festeggia Sant'Antonio la statua viene prelevata dalla casa in cui si è trovata per l'intero anno e viene portata per tutte le chiese del paese. Tale rito si svolge a cavallo: aprono la cavalcata tre cavalli con in sella al centro chi ospiterà da quel giorno per un anno intero la statua del Santo, a destra e a sinistra chi lo ha ospitato l'anno precedente e chi lo ospiterà l'anno successivo; seguono una schiera di cavalli tutti bardati con fiori e altri addobbi, infine la carrozza con sopra la banda del paese che suona delle musiche specifiche per l'occasione.

Quando il Santo arriva ad una chiesa il parroco di questa esce sul vestibolo e da la benedizione agli animali. La sera si svolge la Torciata, dove, in processione, si accompagna il Santo dalla Cattedrale del paese alla nuova abitazione che lo ospiterà.

Aprono la processione i torciari (coloro che portano le torce) che canteranno e balleranno durante tutto il percorso e la chiude il Santo con la banda. Durante questa giornata gli abitanti usano portare un gilet nero, una camicia bianca e un cappello da carrettiere double face: nero durante la mattina dove la festa è prettamente religiosa e rosso la sera dove festa diventa più mondana; il cappello ritorna nero quando il Santo entra nella nuova casa. La torciata è conclusa dai fuochi d'artificio con la visita al Santo nella nuova abitazione.


Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_abate

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