Ditemi che è successo anche a voi. Col vostro bel pancione di sette-otto mesi ve ne andate a fare un po’ di shopping, visto che la fatidica data si avvicina e la cosa più simile ad un fasciatoio che possedete è il lavello della cucina. 1. puntata: Pronti, partenza oddio! 2. puntata: Parole, parole, parole.. le prime! 3. puntata: I posti dove non portare mai un bambino 4. puntata: Cara amica single, ti presento la vita da mamma 5. puntata: Parliamo di papà 7. puntata: la festa di compleanno dei nani 8. puntata: l'inserimento al nido 9. puntata: nonne e dintorni Leggi qui l'intervista a Chiara di 'Ma che davvero?' Il blog di Wondeland: Ma che davvero?
E quindi eccovi, entrate nel negozio di puericultura con ottime intenzioni e conoscenza dei prodotti che rasenta lo zero.
Lei arriva in un nanosecondo. Come lei chi? Lei: la zelante commessa. Caschetto nero, occhialino d’ordinanza e polo a manica lunga con il logo del negozio dietro la schiena.
“Cosa cercava?” vi chiede.
Ecco: buona domanda. Cercate… un po’ tutto, cominciamo da quello che vi sembra più facile.
“Un fasciatoio…” dite timidamente.
“E come lo vuole? Con bagnetto? Compatto? Reclinabile? Largo e basso o stretto e alto? Con armadietto annesso? Impermeabile o sfoderabile? Con comodi cassetti? Con ripiani estraibili? Con portasalviette? Con inceneritore automatico di pannolini sporchi?”
“Aehm. Un fasciatoio tipo… semplice?”
Allora, preparatevi: nell’universo degli acquisti prenatali non c’è niente di semplice. C’è roba ergonomica. Compatta. Lavabile. Estraibile. Biologica. Antiacaro. Richiudibile. Rilassante. Con 8 diverse melodie. Ma NON semplice.
Semplice è un aggettivo che solitamente non perviene nelle descrizioni e, anzi, potrebbe provocare reazioni inconsulte della commessa. Se voi dite la parola “semplice” lei immediatamente capirà “non so un accidente di niente di articoli di puericultura, quindi puoi rifilarmi un po’ quello che ti pare”.
A me, la prima volta che entrai in un negozio simile, proposero un fasciatoio a quattro piani, con vaschetta inclusa (“è svuotabile con un tubicino!” ricordo che diceva la commessa, con l’entusiasmo con cui avrebbe detto “ha il motore a reazione e ti porta anche il bimbo all’asilo”) delle dimensioni di 2 metri per 3. Una roba che, non scherzo, occupava l’esatto spazio vitale del mio bagno.
“Aehm, ok. Ci penso…” ho detto dandomi alla fuga. Col senno di poi ho scoperto che più ne sai e meno sei vittima della commessa di turno, quindi, per semplificarvi la vita, ecco alcune semplici regole per acquisti prenatali consapevoli:
1. chiedete a chi ha già figli
La vostra vicina Maria sarà felicissima di dire che ha buttato cento euro per quel maledetto girello/fasciatoio/cuscino/qualsiasicosa mai usato, e vi consiglierà caldamente la sua geniale alternativa. C’è anche la forte probabilità che aggiunga “ti serve mica un lettino? A noi non entra in cantina e ci faresti un favore a prenderlo…” Bingo!
2. documentatevi su internet
Invece di peregrinare da una parte all’altra della città alla ricerca dei vari negozi ed essere assediate dalle zelanti commesse, guardate prima i cataloghi online delle marche che vi interessano. Spesso per ogni modello sono inclusi dati come misure e peso, così potrete virtualmente confrontarli tra loro
3. leggete le opinioni
Sempre più siti offrono recensioni dei prodotti più popolari per l’infanzia, e le utenti non hanno davvero peli sulla lingua a dirvi quale passeggino è “inutilmente pesante” o quale sdraietta “si sporca appena la guardi”. Sono dettagli che vi aiuteranno a fare una scelta sicuramente più ragionata
4. Ricordate: il monocolore annoia
Capisco che vige la regola “rosa per le femmine/azzurro per i maschi”, ma pensate anche in prospettiva. Vi assicuro che comprare tutto delle stesse tonalità alla lunga stanca, e quando il pupo/a non sarà più un etereo batuffolo ma avrà 3 o 4 anni, il monocolore stonerà con i suoi gusti e, sono pronta a scommetterci, anche coi vostri
5. mai commissionare acquisti importanti
Siete molto fortunate se le nonne, le zie o chi per loro desiderano fare un regalo “importante” per il pupo, come un trio, un lettino, un armadio o un seggiolone, però attenzione! Ricordate che con quell’accessorio dovrete conviverci per un bel po’ quindi, a parità di prezzo, quantomeno accompagnate la parente di turno al negozio e suggeritele la scelta. I motivi sono due: innanzitutto le nonne/zie sono solitamente vittime designate delle solerti commesse, che riusciranno a rifilare loro il modello più ingombrante e costoso della storia degli accessori per bambini. Secondo, non volete davvero rischiare di vedervi recapitare a casa un passeggino color grigio pallido e verde marcio, i colori che la nonna adora perché fanno tanto “autunno inglese” e a voi fanno tanto “topo morto”
Buono shopping!
10. puntata: missione spannolinamento
Intervista a Chiara, meglio conosciuta come Wonderland, mamma blogger di "Ma che davvero?", mamma giovane, pungente e cool quanto basta, che ha individuato nell’ironia il modo per raccontare 'quello che le mamme non dicono'. E dopo il successo del blog è uscito il suo primo libro
La recensione su Pianetamamma del libro di Chiara, "Quello che le mamme non dicono"
La recensione un po' strampalata, un po' troppo di parte, un po' emozionata di un libro bellissimo per le mamme. Ma soprattutto per le donne
Home Il bambino Shopping
WonderLife: consigli per gli acquisti (formato baby)
di Emanuela Cerri - 28.10.2010 Scrivici
Wonderland parla stavolta degli acquisti per neonati da fare prima della nascita, delle commesse che vogliono rifilarvi cose costossime e ingombranti e delle regole per sopravvivere ai negozi di puericultura
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