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Il neonato russa. Cosa fare?

di Dott ssa Teresa De Monte - 28.11.2014 Scrivici

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Fonte: shutterstock
La Dott.ssa Teresa De Monte ci spiega le cause e i rimedi della roncopatia notturna o russamento nei bambini

Cosa fare se il neonato russa

Respirare è una delle funzioni vitali di ogni essere umano, ma a volte già in tenera età può dare dei problemi. Uno tra questi, il più diffuso, è la roncopatia notturna o russamento. Studi scientifici hanno evidenziato che il 12% dei bambini in età prescolare russa. Un ragazzino su 5 russa durante il sonno, il 3% dei piccoli, invece, è alle prese con un disturbo più complesso: le apnee notturne, che se associate alla mancanza ricorrente di ossigeno nel sangue può predisporre ad altre patologie.

Il disturbo è spesso causato da naso chiuso per raffreddori e malanni di stagione, che, seppur banali, non devono essere sottovalutati. Inoltre, in conseguenza delle difficoltà respiratorie, il piccolo può tendere a respirare con la bocca invece che con il naso, anomalia dalla quale può derivare uno scarso sviluppo del palato. Nei casi più gravi l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) può essere causa di patologie polmonari, gastrointestinali e cardiovascolari.

Il più delle volte l’apnea ostruttiva è causata da problemi alle tonsille che possono ingrossarsi per diversi fattori: infezioni batteriche o virali, secchezza delle mucose, inquinamento, colpo di freddo, etc., e alle adenoidi, piccoli noduli di tessuto linfatico situati dietro al naso nel cavo rinofaringeo, che se ipertrofiche bloccano il passaggio dell’aria costringendo il bambino a respirare, sia di giorno sia di notte, a bocca aperta e a russare mentre dorme.

In questi casi, nei bimbi più grandi, il trattamento è chirurgico e la guarigione si ha nella gran parte dei casi. In linea di massima, dunque, il russare è causato da un ostacolo che impedisce all’aria di passare normalmente nel naso e in gola. Spesso dietro a bambini irritabili, nervosi o che hanno problemi comportamentali, si nasconde un problema del sonno di cui il russare è un sintomo.

Il consiglio del pediatra ai genitori è di tenere d'occhio i segnali indicatori di possibili problemi, perché il russamento notturno costante, gli incubi, l’iperattività durante il giorno, la disattenzione a scuola, la pipì a letto, possono essere indicatori di problemi del respiro che non vanno trascurati e sottovalutati.

Pertanto è utile programmare una visita con lo specialista otorino e se serve anche con il broncopneumologo, per indagare le cause del disturbo e per definire la terapia più idonea.

Se l'adulto che dorme male la notte è sonnolento nel corso della giornata, il bambino testimonia la mancanza di riposo notturno con iperagitazione, ansia, irritabilità, distrazione, aggressività durante il giorno. In età prescolare e scolare il disturbo del respiro nel sonno ha un impatto negativo sul rendimento scolastico, sull'atteggiamento relazionale e sul comportamento del bambino.

L'ipossia, prima mancanza ricorrente e intermittente di ossigeno nel sangue, provocata dai disturbi del respiro nel sonno, sul cuore e sul sistema vascolare, può predisporre i giovanissimi e i giovani all'aterosclerosi.

Cosa fare se il bambino russa

Per aiutare il bambino che russa, si deve prevenire l’ingrossamento di adenoidi e tonsille: o favorendo e mantenendo il giusto tasso di umidità negli ambienti dove vive; o mantenendo il naso del bambino sempre pulito; o facendogli fare esercizi di respirazione per favorire la respirazione nasale; o facendolo stare all’aria aperta il più possibile e anche quando è freddo; o periodica visita da un otorinolaringoiatra; o cicli di terapia termale, areosol e humage, con acqua sulfurea; o vacanze in ambiente marino e montano, se possibile; o ridurre la somministrazione di latte vaccino e di formaggi da latte vaccino, che favoriscono la produzione di muco. 

Come prevenire il russare dei bambini

Per curare l’ipertrofia delle adenoidi e delle tonsille e prevenire il russare nei bambini, possiamo usare i farmaci omeopatici e in particolare:

  • Agraphis nutans 5CH: 4 granuli al dì
  • Barita carbonica 7CH: 4 granuli al dì
  • Ribes nigrum 1DH: 20 gocce al dì
  • Rosa canina 1DH: 20 gocce al dì

Per l’ipertrofia adenoidea

  • Hydrastis: è il rimedio del bambino con muco giallo e una generale ipertrofia linfatica.
  • Kalium Bichromium: rimedio del muco difficile da eliminare.
  • Calcarea phosphorica: molti omeopati affermano che è il rimedio migliore per le vegetazioni adenoidee. Corrisponde alla discrasia che permette la crescita delle adenoidi e l’ingrossamento delle tonsille.

Si può usare Calcarea iodata in casi febbrili, Baryta carbonica per i bambini che hanno attacchi ricorrenti di tonsillite acuta.

  • Cistus Canadensis: per chi manifesta la caratteristica di una estrema sensibilità all’aria fredda. Sensazione di calore e di secchezza in gola, tanto intensa che il paziente deve bere per avere sollievo. Inalare aria fredda provoca dolore alla gola, Cistus ha una speciale affinità con la rinofaringe.
  • Tuberculinum: le adenoidi ricevono un grande beneficio e a volte vengono curate definitivamente da una dose settimanale di Tubercolinum 200K.
  • Agraphis nutans: rimedio dell’ostruzione di entrambe le narici a causa delle adenoidi. Sordità rinogena. Si tratta essenzialmente di un rimedio per il catarro e agisce soprattutto sulle ghiandole connesse alle cavità nasali; il suo impiego di solito permette di evitare l’intervento chirurgico.

Ipertrofia delle adenoidi

L’ipertrofia delle adenoidi è un problema molto frequente nei bambini ed inizia di solito verso i 3 anni. Quando le adenoidi aumentano di volume, possono insorgere diversi tipi di patologie conseguenti proprio all’ingombro del tessuto ipertrofico.

Sintomi dell'ipertrofia delle adenoidi

  • Il sintomo più caratteristico dell’ipertrofia adenoidea è la difficoltà respiratoria nasale, specie notturna, del bambino. Se la notte il bambino russa, ha un sonno molto disturbato, lamenta incubi notturni e spesso fa la pipì a letto potrebbe soffrire di questa patologia.
  • Si manifestano otiti ricorrenti: lateralmente al cavo rinofaringeo si trovano infatti gli orifizi tubarici, che mettendo in comunicazione diretta il cavo rinofaringeo con l’orecchio medio, permettono il mantenimento della giusta pressione aerea e il drenaggio delle secrezioni, dall’interno dell’orecchio medio. In caso di ostruzione tubarica, come avviene nell’ipertrofia adenoidea, l’aria dell’orecchio medio diminuisce facendo collassare la membrana timpanica e favorendo l’accumulo di secrezioni patologiche che possono causare infezioni ripetute a carico dell’orecchio.
  • Viene diagnosticata una ovalizzazione del palato e possibile successiva deviazione del setto nasale, restringimento dell’arcata dentaria superiore e spostamento in avanti dei denti anteriori e superiori, che impone la cura di un ortodontista pediatrico.

  • Un ultimo fenomeno correlato alla presenza delle adenoidi nei bambini è la cosiddetta voce nasale. L’asportazione delle adenoidi, ricostituendo nel cavo rinofaringeo il normale spazio come cavità di risonanza, modifica il timbro della voce del bambino restituendole colorito e sonorità. Verso i 12-14 anni le adenoidi si atrofizzano, ma nei bambini in cui la sintomatologia è molto evidente è bene valutare dai 3-4 anni la situazione clinica in cui esse rappresentano un ostacolo nel periodo di maggior crescita cranio-facciale del bambino e nel periodo di acquisizione del linguaggio.

Quando asportare le adenoidi

Le indicazioni alla asportazione delle adenoidi sono:

  • Adenoiditi o sinusiti ricorrenti, rinorrea (scolo di muco dal naso);
  • Respirazione orale forzata, episodi di apnea notturna, russamento, disturbi del sonno, enuresi notturna (pipì a letto), sonnolenza diurna;
  • Occlusione tubarica con otite catarrale ricorrente, ipoacusia trasmissiva (diminuzione dell’udito)
  • Disturbi della crescita e del comportamento, anomalie nella crescita dentale/facciale (ovalizzazione del palato – deviazione del setto nasale);
  • Difficoltà di alimentazione ed anomalie nel linguaggio (voce nasale). Data la natura dei disturbi la terapia quindi deve agire su più fronti ed abbracciare più branche della medicina: otorinolaringoiatria e ortodonzia, chirurgia e broncopneumologia, ed ovviamente radiologia, logopedia e pediatria.

Si raccomanda dunque la massima attenzione a sintomi quali la pipì a letto, gli incubi notturni, il sonno agitato e la disattenzione a scuola, tutti fattori che potrebbero fare supporre la presenza di uno dei disturbi respiratori del sonno.

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