Salvatore De Salvo, 64 anni, e sua moglie Antonia si sono uccisi poche settimane fa a Bari. Nel 2004 Salvatore, rappresentante di tessuti, perde il lavoro e da allora inizia, per lui e sua moglie, un vero calvario.
Prima tentano il suicidio ma vengono salvati in extremis, poi perdono la casa e il comune di Bari offre loro un alloggio sociale. Salvatore ha 60 anni, prova a ricollocarsi nel mondo del lavoro, manda centinaia di curricula ma si scontra con la dura realtà fatta di disoccupazione e crisi economica. Il comune di Bari decide di aiutarli e offre loro una sistemazione in una casa di riposo per anziani anche se non hanno ancora compiuto 65 anni. Ma la depressione li distrugge e alla fine
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“Vivere senza un lavoro, specie se si è in età avanzata ma ancora produttiva è peggio di una diagnosi di cancro: mentre questa ti conserva la dignità e gli affetti, la condizione di disoccupato, oltre a spingerti a rinunciare alla vita, ti fa perdere la dignità, gli affetti e gli amici. Da malato ti sono tutti attorno, premurosi e generosi, da disoccupato tutti ti evitano, giudicandoti un incapace degno soltanto del minimo vitale” lo ha scritto Salvatore nani fa in una lettera spedita all’Adnkronos. Un testamento spirituale che fa riflettere su quanto la crisi economica che sta colpendo il nostro Paese e l’intero mondo industrializzato influisca non solo sui mercati ma soprattutto sulla vita delle singole persone.
Negli ultimi mesi abbiamo letto spesso sui giornali di piccoli imprenditori che hanno scelto di togliersi la vita perché non potevano più a sostenere il peso del fallimento e della disoccupazione. L’ultimo caso alla fine del 2011 a Trani, un imprenditore di 49 anni si è impiccato a causa dei suoi debiti con gli usurai. Li aveva contratti nel tentativo disperato di tenere in piedi la sua attività.
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E l’Eures (istituto di ricerche economiche e sociali) rilancia: nell’ultimo Rapporto relativo al 2009 si registra un aumento della percentuale di suicidi del 5,65 rispetto al 2008. E il legame tra suicidio e disoccupazione sembra evidente: 357 suicidi hanno riguardato disoccupati con un aumento del 37,3% rispetto al 2008.
E la
non aveva ancora raggiunto i livelli attuali. Si calcola che nel 2012 l’aumento generalizzato delle tasse costringerà ancora una volta i cittadini a contrarre i consumi e a rivedere le proprie
spese familiari
. Aumenteranno benzina, bollette, tariffe autostradali e a fine anno è previsto un ulteriore aumento dell’IVA.
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Non c’è più alcuna capacità di risparmio: nel 20120 la metà delle
famiglie
ha dovuto utilizzare tutto il proprio reddito per coprire i consumi, il 20% delle famiglie
ha speso più di quanto ha guadagnato e ha dovuto attingere ai risparmi. Un dato confermato dall’ultimo Rapporto dell’Istat “Reddito e condizioni di vita", condotta nella seconda parte del 2010 su circa 19.000 famiglie (47.500 individui) dal quale è emerso che il 18,2% delle persone residenti in Italia è a "rischio di
", il 6,9% si trova in condizioni di "grave deprivazione materiale" e il 10,2% vive in famiglie caratterizzate da una bassa intensità di lavoro.
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Il 16% delle famiglie italiane, continua Istat, ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese: l'8,9% si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette, l'11,2% con l'affitto o il mutuo, l'11,5% non ha potuto riscaldare adeguatamente l'abitazione.
E voi? In che modo al crisi economica ha pesato sulla vostra vita quotidiana e sulle prospettive della vostra famiglia?