Home Il bambino Notizie di cronaca

Scambi di culla

di Redazione PianetaMamma - 21.07.2009 Scrivici

culla_1
Scambi di culla: non è la trama di qualche film ma qualcosa che purtroppo accade nella vita reale

Avete presente i film in cui i genitori scoprono all’improvviso che in ospedale al momento del ritorno a casa c’è stato uno scambio di culle e di aver allevato fino a quel momento una bambina di qualcun altro? Sappiate che non si tratta più solo di film ma di

errori che purtroppo accadono anche nella vita reale.

Cominciamo partendo dal recente maxi risarcimento di quasi 60 milioni di dollari che un ospedale di Seul dovrà risarcire dopo aver scambiato nel 1992 due bambine appena nate. Tutto è nato nel momento in cui una delle coppie non riusciva a spiegarsi il perché la bambina, sebbene i coniugi avessero il gruppo sanguigno appartenente al gruppo B, appartenesse invece al gruppo A.

Lo scorso giugno dopo aver eseguito il test del DNA hanno appreso come quella che credevano essere la loro figlia, oramai sedicenne, in realtà non lo fosse.

Così il Tribunale sud coreano ha condannato l’ospedale per negligenza e imposto un maxi risarcimento. Purtroppo non si sa chi sia la figlia naturale. Infatti

l’ospedale non vuole renderne note le generalità.

Kay Rene Reed Qualls e DeeAnn Angell Shaker sono invece due donne che hanno scoperto di aver vissuto nella famiglia sbagliata dopo mezzo secolo dalla loro nascita. Questo è stato possibile grazie alla testimonianza di una donna che conosceva le madri di entrambe. Chissà perché ha taciuto per così tanto tempo?

Due anni fa un altro scambio di culle, questa volta nella Repubblica Ceca. In questo caso una delle famiglie ha chiesto il test del DNA notando che la loro (almeno fino a quel momento) bambina era biondissima mentre loro entrambi mori. La loro bambina

era vissuta fino a quel momento a 30 km di distanza in un’altra famiglia.

Non si possono definire dei semplici errori.

Come si può chiedere ad una mamma e ad un papà di lasciare quella che per mesi o per anni hanno amato e chiamato “figlia” per un’altra bimba?  Una mamma si chiederà

“Chi è mia figlia?” “Quella che ho tenuto in grembo o quella che ho visto crescere?”

Domande dalle risposte difficili. Non dimentichiamoci poi della reazione dei più piccoli. Certamente avranno bisogno di un supporto psicologico ma che da solo potrebbe non essere sufficiente.

E’ necessaria una maggiore attenzione all’interno degli ospedali affinché questi episodi non capitino più

Martina Braganti

gpt inread-altre-0

Ultimi articoli