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Reparti maternità: sono in Italia i migliori (epidurale a parte)

di Emanuela Cerri - 02.05.2010 Scrivici

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Sarah Fraser, inglese che vive in Toscana con marito e figli, in un articolo sul Times Online, "Mamma mia! Perché l'Italia è meglio per le nascite", racconta come a Pistoia abbia partorito con più cure e attenzioni che in Inghilterra

L'Italia è sempre bistrattata dall'opinione pubblica, soprattutto da quella degli altri paesi, spesso denigrata e descritta a rotazione come retrograda, ridanciana, scandalosa, trash e amenità simili.. spesso non a torto lo sappiamo.

Possiamo però riprenderci la nostra rivincita in fatto di parto e reparti maternità, che a detta di una giornalista inglse e di una ricerca autorevole

sono i migliori d'Europa.

Sarah Fraser, inglese che vive in Toscana con marito e figli, in un articolo sul

Times Online, "Mamma mia! Perché l'Italia è meglio per le nascite",

  racconta come a Pistoia abbia partorito con più cure e attenzioni che in Inghilterra.

lo conferma anche una fonte autorevole: la rivista medica The Lancet rivela che in Gran Bretagna il tasso di mortalità durante gravidanza e parto è altissima: 8,2 morti ogni mille neonati, il doppio rispetto all'Italia che ne registra

3,9 e per questo è prima in classifica.

"Ho partorito in Gran Bretagna e ho partorito in Italia e non c'era nessun dubbio in cuor mio su cosa preferivo, anche prima di vedere le statistiche"

, racconta la Fraser, che in Gran Bretagna ha avuto la brutta esperienza di 15 ore di travaglio, quattro ostetriche diverse a occuparsi di lei, e ciliegina finale, una corsa in sala operatoria per un cesareo.

A Pescia, invece, in provincia di Pistoia, magari l'ospedale non aveva l'aspetto moderno però l'assistenza che ha ricevuto, racconta, è stata

"eccellente, non sono stata lasciata sola un momento",

tanto che è tornata nello stesso istituto per i suoi altri due bambini.

Gli esperti in materia provano a spiegare la minore mortalità in Italia, rispetto agli altri Paesi, considerando anche la

maggiore durata del congedo di maternità

: un massimo di 24 mesi (ricordiamoci però che non molte possono permettersi questo lusso), contro i 12 concessi in Gran Bretagna.

A nostro favore c'è anche da dire che dalla nostra gioca l'importantissimo fattore dello stile di vita, sia alimentare sia di consumo di alcol e fumo: noi beviamo meno alcool e mangiamo meno e meglio delle inglesi.

La mamma inglese racconta come è stata ben seguita e fa un solo appunto: la mancanza di farmaci contro il dolore.

"Non sono la sola espatriata scioccata per il limitato uso di antidolorifici negli ospedali italiani".

In Gran Bretagna la gente si aspetta che il parto sia indolore. L'argomento è tuttora controverso. L'articolo riporta il parere di un'ostetrica italiana, Eleonora Bruni, che ha esercitato anche in Gran Bretagna e difende lo scarso ricorso ad antidolorifici:

"Il dolore aiuta a capire cosa succede al nostro corpo. Aiuta il corpo a reagire nel modo necessario per portare avanti naturalmente un travaglio sano. In Italia, non diamo nemmeno paracetamolo e l'epidurale è solo per casi estremi" perché – afferma - "con l'intervento dell'epidurale aumenta il rischio di mortalità. A Londra gli ospedali sono spesso a corto di personale e spesso l'assistenza personalizzata non è disponibile".

Fonte:

Times online

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