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Padri divorziati: il 25% si riduce in miseria

di Redazione PianetaMamma - 04.12.2009 Scrivici

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Negli ultimi dieci anni nel nostro Paese si è sviluppata una nuova ed irresistibile piaga sociale causata dall'aumento esponenziale di separati e divorziati, alcuni dei quali finiscono con il ridursi in miseria

E' di oggi una tristissima notizia che denuncia la situazione post separazione e divorzio che stanno vivendo molti uomini nel nostro paese, addirittura il 25%. E' una notizia che non dovrebbe far piacere nemmeno alla più agguerrita delle ex mogli, e non dimentichiamo che anche loro, nella maggior parte dei casi non se la passano certo bene!

Negli ultimi dieci anni nel nostro Paese si è sviluppata una nuova ed irresistibile piaga sociale causata dall'aumento esponenziale di separati e divorziati,

alcuni dei quali finiscono con il ridursi in miseria

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E' quanto denuncia l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'

Ami (Associazione matrimonialisti italiani).

Ogni anno, ricorda l'Ami, in Italia si separano circa 160 mila persone e 100 mila sono i nuovi divorziati. "E' un fenomeno che riguarda per lo più

operai, impiegati ed insegnant

i.

Le separazioni e i divorzi, dati gli obblighi economici e le spese che determinano

- aggiunge Gassani - trasformano questi lavoratori in veri e propri 'clochard'. "Il 25% degli ospiti delle mense dei poveri sono separati e divorziati". E nell'80% dei casi, rileva il presidente dell'Ami,

"si tratta di padri separati, obbligati a mantenere moglie e figli e a non avere più risorse per sopravvivere. Molti di questi dormono in auto e i più fortunati (circa 500 mila) sono tornati ad essere ospiti delle loro famiglie d'origine. Sono numeri che fanno rabbrividire".

Per Gassani,

"urge una nuova politica sociale che restituisca dignità a quanti sono stati sfortunati nel loro matrimonio, che hanno perso tutto e che vivono da emarginati. Occorrono misure atte a garantire alloggi a questo popolo di nuovi poveri nonché aiuti economici. Anche costoro hanno diritto ad avere pari opportunità. Quando si perde la dignità si rischia di non essere nemmeno buoni genitori"

.(ANSA)

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