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Chiesa: si assolvono i pedofili, non chi abortisce

di Redazione PianetaMamma - 15.03.2010 Scrivici

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Monsignor Girotti: più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito

Monsignor Girotti:

più facile assolvere un pedofilo pentito che una donna che ha abortito

Io non capisco e non capirò mai.

Premetto che sono contraria all'aborto ma non per questo ritengo che le donne che SCELGONO di abortire siano assassine. O che abbiano compiuto un peccato speciale come dice la chiesa.

L'ho letto

in un articolo uscito sul messaggero l'11 marzo, di Franca Giansoldati

in cui si dice che

nel segreto del confessionale è

più facile assolvere un pedofilo (pentito) che non una donna che ha abortito

.

Sempre meno fedeli si accostano ai confessionali,

«Colpa del processo di secolarizzazione. I mutamenti sociali e culturali allontanano dal sacramento della penitenza e in più finiscono per distorcere pure il senso del peccato. Sicchè il peccato si affievolisce».

Spiega Mons. Girotti che prosegue:

«I peccati ovviamente restano gli stessi, solo che alcuni vengono progressivamente messi in un angolo, come se fossero derubricati dalle coscienze perchè non più percepiti tali.
I peccati sono sempre gli stessi, semmai possiamo parlare di nuove forme di peccato. Aspetti che prima non esistevano e che ora fanno parte della coscienza collettiva. Per esempio tutti i peccati ecologici, contro il Creato, come incendiare, inquinare, depauperare. Oppure non pagare le tasse che, ovviamente, rientra nel settimo comandamento, non rubare. Oppure distribuire la droga, non uccidere, così come portare avanti progetti di manipolazione genetica. Il campo della bioetica poi è così vasto che le violazioni possono davvero essere molteplici, ma il peccato resta sempre uno, non uccidere».

E per quanto riguarda la pedofilia come si deve comportare un confessore che raccoglie la confessione di un pedofilo? Che consigli fornite?

«Un penitente che si è macchiato di un delitto simile, se è è pentito sinceramente, lo si assolve. E’ chiaro che dinnanzi a casi di persone consacrate soggette a disordini morali costanti e gravi (sottolineo, costanti e gravi) il confessore dopo aver, senza successo messo in atto tutti i tentativi per ottenere l’assoluzione consiglierà di abbandonare la vita ecclesiastica».

Ma il confessore può andare dall’autorità giudiziaria e denunciarlo?

«Assolutamente no. Il confessore non solo non può imporgli l’autodenuncia, ma non può nemmeno recarsi da un magistrato per denunciarlo. Romperebbe il sigillo sacramentale. Una cosa gravissima. Se lo facesse il confessore incorrerebbe nella scomunica ipso facto, immediata. E poi verrebbe meno pure la fiducia sacramentale che è una disciplina molto rigida da sempre. Basti pensare che durante il Concilio Lateranense, siamo nel XII secolo, fu addirittura emanata una norma che imponeva la sospensione e la reclusione in un monastero per tutta la vita per il sacerdote che aveva rotto il sigillo sacramentale».

Perchè i confessori possono assolvere direttamente un omicidio o anche un abuso sessuale ma non possono assolvere una donna che ha abortito se non prima di avere ottenuto dal vescovo una dispensa speciale?

«L’aborto viene considerato un peccato riservato, diciamo speciale. Oltre all’aborto vi è la violazione del sigillo sacramentale, l’assoluzione di un complice e la profanazione dell’eucarestia. Nel caso specifico è chiaro che la Chiesa vuole tutelare al massimo la vita della persona più debole, più fragile, e cosa c’è di più inerme di una vita che è in divenire e non è ancora nata?»

E la vita di un bambino già nato che viene profanata, rovinata e massacrata per sempre?

Io non capisco e non capirò mai…

Mariaelena LaBanca

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