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Aborto "fai da te" con il Cytotec. Allarme tra i giovani

di Monica De Chirico - 28.08.2014 Scrivici

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La Procura di Genova avrebbe aperto un'inchiesta sul caso di alcune giovani ragazze che avrebbero abortito assumendo Cytotec, un farmaco antiulcera

ABORTO FAI DA TE - La Procura di Genova avrebbe aperto un'inchiesta sul caso di alcune ragazze ecaduoriane tra i 17 e i 29 anni che hanno abortito assumendo Cytotec, un farmaco antiulcera.

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Il medicinale, se assunto senza rispettare la corretta posologia, provocherebbe infatti contrazioni dell'utero che portano all'aborto. Contestualmente causa forte emorragie che, in alcuni casi, possono essere fatali. Il farmaco sarebbe stato fornito alle ragazze da due quarantenni iscritti nel registro degli indagati. Un altro filone di inchiesta riguarderebbe alcune prostitute costrette dai loro protettori ad abortire sempre con il Cytotec. Le donne coinvolte potrebbero ricevere un avviso di garanzia per violazione della legge 194.

Le indagini sarebbero scattate nel Tigullio, in provincia di Genova, dopo la segnalazione del pronto soccorso dell'ospedale di Lavagna. Il personale sanitario avrebbe contattato il commissariato dopo l'emorragia avuta da una giovane di 24 anni. La donna si sarebbe presentata in poco più di un anno ben 14 volte per la stessa patologia
e avrebbe subito quattro aborti. Un fenomeno pericoloso, che rischia di diventare "una moda", e potrebbe diffondersi anche in altre regioni, a causa di molti siti che insegnano come fare l'aborto "fai da te".

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Sono preoccupanti i dati del Ministero della Salute, secondo il quale dei 150 mila aborti spontanei verificatisi nel 2011 almeno un terzo è attribuibile al "fai da te". Un passo indietro in un paese come l'Italia, in cui la legge garantisce l’Ivg gratuita e assistita. Ma di contro si registra un elevato numero di obiezione di coscienza del personale medico e paramedico (una media del 70 per cento, con punte fino al 90 per cento in Campania e oltre l’80 per cento in Lazio, Molise, Sicilia, Veneto e Puglia, e interi ospedali che non garantiscono il servizio: obiezione di struttura).

Chi può si rivolge al privato e per chi non ha le possibilità c'è il "fai da te". In tutti i casi impedire ad una donna di abortire in modo sicuro non fa diminuire il numero di aborti, ma al contrario fa aumentare i casi di aborto non sicuro o clandestino. Non sarebbe forse più opportuno, come sottolineano in molti, organizzare una campagna informativa più adeguata nelle scuole e tramite i media, per evitare almeno i casi di gravidanze indesiderate tra le più giovani?


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