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Scuola: primina sì o no?

di Monica De Chirico - 12.12.2023 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Primina: è un bene o un male per i bambini saltare l'ultimo anno di materna e approdare in anticipo alla scuola dell'obbligo?

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Scuola primina: scelta giusta o no?  Molte mamme e molti papà si chiedono se sia un bene o un male per i bambini saltare l'ultimo anno di materna e approdare in anticipo alla scuola dell'obbligo. 

In effetti i bambini nati dal primo gennaio al 30 aprile, su richiesta dei genitori, possono frequentare la scuola primaria con un anno di anticipo. A settembre si presenteranno a scuola quasi 50.000 "anticipatari". Ma gli psicologi cosa ne pensano? Primina sì o no?

A pronunciarsi sull'argomento tra gli altri un centro di ricerche inglese, l'Institute of Fiscal Studies. Dopo aver osservato i bambini di undici anni durante un intero anno scolastico avrebbe affermato: andare a scuola prima non serve, anzi, chi comincia prima rischia di ottenere voti peggiori. 
 
Mentre chi comincerebbe la scuola a 6 anni e 7 mesi avrebbe il 17% di possibilità in più di entrare in università prestigiose. Ma la questione è senza dubbio controversa e le risposte sono contrastanti; basta fare un giro sul web per leggere i pareri degli psicologi, che intervengono nelle numerose discussioni presenti su forum e blog dedicati alle mamme e alla scuola. 
Inoltre le testimonianze discordanti delle mamme non aiutano a diramare la matassa: alcune raccontano la loro esperienza positiva mentre altre sconsigliano assolutamente la primina.

Scuola primina: perché?

Ma quali sono le motivazioni che portano un genitore a scegliere di anticipare di un anno l'entrata alla scuola elementare?
  • Per alcuni è la maturità del bambino dal punto di vista cognitivo: magari sa già scrivere il proprio nome, oppure si ha l'impressione che si annoi alla materna.
  • Per altri la scelta è legata al desiderio di non staccare il piccolo dal gruppo di amici che ha incontrato alla materna.

E gli psicologi cosa ne pensano?  Molti sono contrari alla primina. Come ha dichiarato a Oggi Anna Maria Bondioli, ordinario di pedagogia all'Università di Pavia, bisogna tenere conto non solo dello sviluppo cognitivo del bambino, ma anche di quello socio-affettivo. 

Prima di decidersi occorre valutare se il bambino è pronto a controllarsi o rimanere per molte ore seduto nel banco, o se sa reggere la fatica di una giornata. E soprattutto, dice la Dott.ssa Bondioli, bisogna valutare se è emotivamente pronto a sopportare un possibile insuccesso a scuola
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Anche altri psicologi sottolineano che per i bambini ogni singolo giorno, mese o anno è fondamentale nella loro crescita, e non occorre quindi bruciare le tappe spinti dalla fretta o dall'idea che occorra raggiungere tutto prima degli altri. 
Ogni età ha le sue scoperte e acquisizioni, e un apprendimento "anticipato" risulta essere solo forzato e deleterio per il normale sviluppo della personalità del bambino

Vantaggi e svantaggi

Andare a scuola a 5 anni anziché a 6 presenta vantaggi e svantaggi che possono variare in base alle esigenze individuali dei bambini. Ecco alcune considerazioni:

Vantaggi:

  • Sviluppo Precoce: L'ingresso anticipato a scuola potrebbe favorire uno sviluppo cognitivo e sociale più precoce.
  • Adattabilità: I bambini potrebbero acquisire più rapidamente competenze di adattabilità e socializzazione con i coetanei.
  • Inizio del Percorso Educativo: Un ingresso anticipato consente di avviare il percorso educativo in modo più tempestivo.

Svantaggi:

  • Maturità Emotiva: Alcuni bambini potrebbero non essere sufficientemente maturi emotivamente per affrontare l'ambiente scolastico in età così giovane.
  • Stress: L'ingresso precoce potrebbe generare stress nei bambini che non sono pronti ad affrontare le richieste della scuola.
  • Differenze di Sviluppo: Ci potrebbero essere differenze di sviluppo tra i bambini più giovani e quelli più grandi della stessa classe.
  • Durata del Percorso: In alcuni sistemi, i bambini potrebbero essere più giovani dei compagni di classe per tutta la durata del percorso scolastico, con possibili implicazioni sociali e di apprendimento.

In ogni caso, la decisione dovrebbe essere presa considerando attentamente le caratteristiche e le esigenze specifiche del bambino, coinvolgendo genitori, insegnanti e professionisti dell'educazione.

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