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Lettera di un bambino alla sua maestra

di Monica De Chirico - 30.01.2014 Scrivici

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Cristina, una giovane mamma, ci aiuta a riflettere sul ruolo delle insegnanti. Una lettera che racchiude il legame "magico", profondo e importante che si crea tra una maestra e un bambino

Una lettera che racchiude il legame "magico", profondo e importante che si crea tra una maestra e un bambino. Cristina, una giovane mamma di due bambini, ci aiuta a riflettere sul ruolo delle insegnanti, complesso e fondamentale nell'educazione dei nostri figli, ma non sempre considerato e apprezzato.

Cristina ci ha raccontato come è nata l'idea di scrivere questo testo rivolto alle insegnanti. Tutto parte dal figlio di 7 anni e dal suo rapporto con la maestra, pieno di amore, ma anche rigido. Come tante donne, anche lei si confronta con le altre mamme della scuola, e spesso la protagonista dei loro dialoghi è la maestra. Ma a differenza di altri genitori, presi solo dal proprio lavoro, Cristina esprime il suo desiderio di maggiore complicità e collaborazione con gli insegnanti, che come lei stessa ci dice "sono spesso intrappolati in un ruolo nel quale fanno fatica ad esprimere la loro vera passione e l'affetto che hanno verso i nostri bambini". Dalla sua riflessione e dai racconti giornalieri di suo figlio, è nata questa lettera che invitiamo a leggere, e perchè no, anche condividere con le maestre dei vostri figli.


Le maestre in rivolta contro il "razzismo" delle mense scolastiche


" Cara Maestra,

tu per me sei la più bella!

Una fantastica fata che con la sua bacchetta magica mi permette di imparare tante cose e di diventare grande!
Dopo i miei genitori, i miei nonni e la mia famiglia sei la persona che più partecipa alla mia educazione. Sei una delle persone che insieme a pochissime altre, è fondamentale per l'acquisizione da parte mia dei più sani valori, che mi saranno indispensabili diventando grande!

Sei tu, che unita alla mia famiglia, farai di me un adulto consapevole e sicuro di se!

Stiamo insieme per quaranta ore a settimana, che se togli i week end, sono più di quelle che passi con tuo figlio e che i miei genitori passano con me.

Hai modo di vedermi mentre socializzo, mentre sono in gruppo, mentre con un'altra ventina di bambini della mia età, cresco.

I miei genitori hanno pochissime occasioni di farlo.

Tu sai, come reagisco al sorriso della mia amica o alla presa in giro del gruppetto dei più esuberanti!

Tu vedi i miei occhi luccicare di gioia davanti ad una parola carina e intristirsi per una sconfitta!

Tu sei protagonista di tante mie vittorie personali, e di tante cadute, e devi essere consapevole che tutto ciò avviene nel preciso attimo in cui la mia personalità di sta formando!





Mentre mi insegni a scrivere, a leggere, a scovare la morale nelle favole, mi stai anche aiutando a consolidare le fatiche che i miei genitori fanno ogni giorno per insegnarmi la differenza tra il bene e il male!
Mentre impariamo a contare, ad aggiungere e a togliere, a moltiplicare e dividere, mi stai anche aiutando a concretizzare e a capire tanti discorsi difficili che sento a casa, alla televisione, alla radio!

Ogni volta che perdi la pazienza e scrivi su quel libretto maledetto una segnalazione alla mia mamma, mi insegni che esistono delle regole e che se non le rispetto ne pagherò le conseguenze!

E pensa, comunque rimani la più bella, la mia fatina, ti capisco e ti perdono, come se fossi già un adulto!

Ma non esagerare, perché il rischio è che mi senta umiliato!
E che l'ansia e la paura prendano il sopravvento sulla mia curiosità e sull'entusiasmo che ho nell'imparare!


La scuola perde autorità: come intervenire?


Sarebbe fantastico se nel rapporto tra noi due, riuscissimo a prendere le distanze dai voti, da quei numeri che prendono senso, troppo spesso, solo se più bassi del solito!

Infine, ricordati maestra mia bella, che sono solo un bambino e che crescendo ti ricorderò sempre con immenso amore!

E che una parte di te, indiscutibilmente, farà parte di me adulto, per sempre!

Quanta responsabilità, cara maestra, mi rendo conto, ma non sono forse questi i motivi che ti hanno spinto a scegliere il tuo mestiere tra tanti altri?

Prenditi tempo per pensare a questo, prenditi pure la gratificazione che da questo arriva, più che da ogni altra cosa!

Prenditi tempo per conoscermi meglio, per capire chi sono, come sono fatto, per imparare a prendermi per il verso giusto!

Prenditi tempo per conoscere i miei genitori, i miei nonni, la mia famiglia!

Prendiamoci tempo, per noi!

Cristina si occupa di comunicazione e organizzazione di eventi e scrive su

VeryNormalWoman

, un blog dedicato a tutte le "donne normali", di una nuova generazione, alle prese con la quotidianità.

Il suo blog:

VeryNormalWoman

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