In questo articolo
COME FARE AMICIZIA CON NUOVI COMPAGNI - Il nostro bambino ha cambiato scuola, inizierà presto la primaria, incontrerà nuovi compagni e noi ci chiediamo: riuscirà a farsi dei nuovi amici? Poter contare su un volto noto, ritrovando in classe un compagno della scuola materna, è sicuramente un sostegno emotivo di grande aiuto per i primi giorni.
A volte iniziare da capo, senza conoscere nessuno, è un salto nel vuoto che permette invece di rompere vecchi schemi instaurati tra le amicizie “da piccoli” della materna e scoprire nuove risorse interiori provando a mostrarsi più socievoli con i nuovi compagni. Non sempre il primo incontro con la nuova classe parte con entusiasmo. I bambini in prima elementare sono ancora piccoli e il sostegno di un genitore in questa fase di cambiamento può essere davvero importante. Come possiamo aiutare i bambini a fare nuovi amici tra i compagni di scuola?
Socializzare attraverso un gioco
Il primo periodo di scuola, primaria o materna, è dedicato all’inserimento. Le insegnanti hanno un programma specifico per aiutare ogni bambino a inserirsi nel nuovo gruppo, nel rispetto dei suoi tempi e del suo carattere. I bambini sono generalmente bravi a fare nuove amicizie, gli unici ostacoli possono essere la timidezza e l’eventuale nostalgia della scuola precedente, dove hanno lasciato i “vecchi” amici. Durante la fase scolastica dell’accoglienza, possiamo chiedere all’insegnante se è permesso portare a scuola un gioco che possa servire per aiutare i bambini a socializzare. Dovrà essere un gioco non pericoloso e che non provochi malumori se dovesse essere smarrito o danneggiato, come ad esempio, una pallina di spugna per giocare durante l’intervallo in giardino, o un elastico per saltare. Sono giochi classici che tutti i bambini conoscono e possono invogliare a giocare insieme.
Frequentarsi dopo la scuola
Se nelle vicinanze della scuola c’è un parco giochi è probabile che durante il pomeriggio ci si possano incontrare i compagni.
E’ un’occasione per conoscersi senza i tempi dettati dalle lezioni e in un ambiente più familiare e libero della scuola.
Partecipare alle feste di compleanno
Potrebbe capitare di ricevere un biglietto d’invito a una festa di compleanno prima di quanto si pensi. E’ una buona idea portare i bambini anche se non si conoscono altre mamme o altri compagni. Se la timidezza gioca un ruolo dominante, si può chiedere alla mamma del festeggiato se ci sono altri maschietti o femmine con cui giocare, sempre che questo faccia differenza per i vostri figli. Le feste di compleanno sono una buona occasione per conoscersi tra mamme, concordare qualche pomeriggio al parco insieme o proporre di prendersi i figli a vicenda dopo la scuola.
Imparare i nomi dei compagni dei figli
Per i bambini è importante sentire che la mamma li sostiene e li incoraggia verso i nuovi amici. Se il bambino è timido, può essere la mamma a salutare per prima un compagno. Chiedere come è andata la giornata e se durante l’intervallo ha giocato con qualche compagno è un piccolo passo per diventare complici del proprio bambino in questa nuova avventura. Imparare i nomi dei compagni è un modo per aumentare il senso di familiarità verso di loro.
Invitare i compagni a casa
Prima di invitare un compagno di classe a casa serve che i bambini abbiamo sufficiente confidenza tra loro e con il genitore che si li ospiterà. Portare un compagno nella propria camera, mostrargli i propri giochi, parlare con lui nel proprio ambiente familiare aiuterà i bambini a sentirsi a loro agio anche a scuola.
Dare passaggi
Una pratica comune tra le mamme è dare un passaggio ai bambini per andare nella stessa palestra dopo la scuola, o se la mamma è in ritardo o la nonna non ha l’auto. Si tratta di un piccolo gesto con cui al tempo stesso si aiuta un’altra mamma e si permette ai bambini di frequentarsi, anche se per breve tempo, fuori da scuola.
Ogni bambino ha tempi diversi per conquistare il proprio spazio all’interno di un nuovo gruppo. Spingerli a fare amicizie o costringerli in situazioni che li mettono a disagio sono strategie che non portano a un buon risultato, anzi rischiano solo di incrinare il rapporto genitore figlio, aumentando il senso di disagio. Quando i bambini cambiano ambiente:
- hanno bisogno di poter giudicare da soli come muoversi: è un piccolo passo verso l’autonomia nei rapporti sociali;
- non devono essere forzati ad accettare inviti per i quali non si sentono pronti;
- l’adulto deve limitarsi a dare consigli solo se richiesti
a cura di Daniela Poggi