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Contro le piccole infrazioni in classe arriva il bodyguard

di Francesca Capriati - 24.06.2015 Scrivici

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Il governo inglese ha assoldato un buttafuori per insegnare ai docenti come gestire le piccole infrazioni che gli studenti commettono in classe

Bodyguard insegnerà le regole della discina ai docenti

Ragazzini che chattano o giocano con il telefonino, che scherzano con i compagni, che scrivono bigliettini e li fanno girare.

Sono le cose che possono accadere in classe, soprattutto in quelle più indisciplinate. E spesso l’insegnante si ritrova solo a dover fronteggiare una serie di infrazioni. Secondo uno studio recente questo tipo di distrazioni fanno perdere allo studente l’equivalente di 38 giorni di scuola.

Per ovviare al problema ed offrire agli insegnanti britannici una vera e propria formazione per gestire gli studenti più indisciplinati è stato chiamato, direttamente dal governo di Sua Maestà, Tom Bennett, un ex buttafuori che ha lavorato in una discoteca di Soho.

Bennett dovrà insegnare ai docenti come riuscire a controllare gli studenti ed offrire loro una strategia efficace per ristabilire la disciplina in modo rapido.

Questo esperto dovrà studiare la situazione e fornire agli insegnanti consigli efficaci sulle modalità di gestione di piccoli problemi comportamentali che possono disturbare la lezione.
Basta dondolarsi sulla sedia o giocare con il telefonino sotto il banco:

gli studenti delle scuole superiori hanno bisogno di un posto tranquillo dove studiare materie impegnative

ha spiegato il segretario all’Educazione britannico, Nicky Morgan. Da qui la decisione di chiamare Bennett, autore di un libro incentrato proprio sulle soluzioni ai problemi comportamentali  degli studenti, che adesso si metterà a lavoro per stilare delle raccomandazioni ufficiali per i docenti.

E’ una tragedia che tanto tempo a scuola venga sprecato per gestire problemi comportamentali minori

ha dichiarato Bennett.

Ma cosa ne pensano i sindacati e gli insegnanti?

Christine Blower, segretario generale, dell'Unione Nazionale degli Insegnanti giudica questo provvedimento un errore.

Mentre qualcun altro teme che per andare meglio a scuola e risolvere i problemi di comportamento gli studenti finiscano con scegliere materie non in linea con le proprie attitudini.

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