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La procura di Torino indaga sul vaccino esavalente

di Monica De Chirico - 16.06.2014 Scrivici

La procura di Torino indaga sul vaccino esavalente dopo la richiesta del Codacons. Il Gip vorrebbe chiarezza sulle motivazioni che spingono il Sistema Sanitario Nazionale a somministrare 6 vaccini anziché i soli 4 obbligatori

VACCINO ESAVALENTE -

In Italia i

vaccini obbligatori

sono quattro, antidifterite, antitetanica, antipoliomenite e antiepatite virale B, mentre nelle Asl verrebbero iniettati anche

pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale

di tipo B.

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Il

Codacons

lo scorso marzo 204 avrebbe sottolineato che la

somministrazione dei

vaccini

esavalenti

come avviene nel nostro paese, nonostante solo quattro vaccini pediatrici siano obbligatori per legge, non sarebbe esente da rischi per la salute dei bambini, perché potrebbe comportare

danni da sovraccarico e shock del sistema immunitario,

e uno spreco di 114 milioni di euro all'anno.

Inoltre il Codacons avrebbe ricordato che la letteratura scientifica attuale e gli esponenti della comunità scientica sosterrebbero che la somministrazione polivalente potrebbe indurre

reazioni "autoimmuni"

. L'organismo potrebbe arrivare a produrre anticorpi che, non riconoscendo più il "male" da aggredire, attacherebbero le funzionalità degli organi interni al pazienti. Per questo motivo continua il Codacons, avrebbe presentato ricorso al Tar per

sospendere la somministrazione del vaccino esavalente,

e limitare la fornitura a soli

quattro previsti dalla legge.

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La Procura di Torino

aveva chiesto l'archiviazione dell'esperto Codacons, ma il Gip del Tribunale, dott.Gianni Macchioni, accogliendo l'opposizione dell'associazione, avrebbe ordinato al PM di proseguire le indagini. Come leggiamo su l'

Osservatore Italia

, a fronte della richiesta di archiviazione, Macchioni avrebbe sottolineato che "la CT offre una risposta indiretta ed incompleta, limitandosi a spiegare che le vaccinazioni di massa producono un doppio beneficio, preservando dalla malattia coloro i quali vengono vaccinati e dando altresì luogo ad una drastica riduzione delle concrete possibilità di diffusione del morbo. Un' argomentazione degna della massima considerazione anche e soprattutto nell’ambito delle funzioni di prevenzione devolute al SSN ma che non pare esaustiva, sia perché richiede di essere coordinata con la differente disciplina vigente, che distingue tra

vaccini

obbligatori e non, sia perché non spiega la scelta dei vaccini da associare a quelli obbligatori."

Ora la Procura avrà 6 mesi di tempo per rispondere ai quesiti posti dal Gip e dal Codacons.

Fonte Credits|

Osservatore Italia

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