Un giudice del tribunale civile di Pesaro avrebbe riconosciuto colpevole il Ministero della Salute e stabilito un risarcimento di 200.000 euro più un vitalizio di circa 700 euro al mese, più un ulteriore indennizzo ancora da quantificare alla famiglia di una bambina pesarese di neanche 6 mesi morta in culla nel febbraio del 2003.
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Il giudice avrebbe riconosciuto in una vaccinazione esavalente la causa della morte. Una serie di medici luminari consulenti della famigla e poi lo stesso consulente del giudice avrebbero stabilito un legame tra la vaccinazione avvenuta poco dopo la nascita, al settembre del 2002 e la morte a febbraio.
La bambina, come avrebbe detto l'avvocato Ventaloro esperto in diritto sanitario minorile, avrebbe accusato molto presto una serie di sintomi collegati alla vaccinazione: dolori articolari continui, totale inappetenza, sovvertimento del ritmo sonno veglia, etc
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