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Reflusso gastro-esofageo del bambino e Ph-Metria

di Chiara Zambelli - 19.01.2015 Scrivici

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Come contrastare il reflusso gastro-esofageo nei lattanti e durante la prima infanzia potendo valutare, grazie all’utilizzo di un sondino gastrico, le variazioni del ph gastro-esofageo ed il numero di reflussi durante le 24 ore

Reflusso gastroesofageo nei bambini

Molti bambini soffrono di reflusso gastro-esofageo fin da piccolissimi, qualora questi fastidi non sparissero con l’avanzare dell’età o con una dieta specifica è possibile eseguire un esame detto Ph-metria con lo scopo di valutare il grado di acidità nell’esofago e la pressione presente nella parte terminale.

La malattia del reflusso gastro-esofageo (MRGE) si ha quando il contenuto dello stomaco refluisce nell’esofago in modo non naturale provocando un’infiammazione che, a lungo andare, può dar vita a delle piccole ulcere, in quando la bile e l’acido cloridrico contenuti nello stomaco erodono gradualmente la mucosa.

L’infiammazione cronica della mucosa esofagea con il passare del tempo può portare alla sostituzione della normale mucosa esofagea con un tessuto metaplastico epiteliale specializzato che potrebbe avere una degenerazione cancerogena

Il sintomo classico presente nei bambini è il rigurgito che si ripresenta molto frequentemente in particolare subito dopo i pasti, altri sintomi possono essere la pirosi, ovvero il bruciore retrosternale (classico bruciore di stomaco), disfagia, ovvero la difficoltà nella deglutizione, odinofagia, cioè una deglutizione dolorosa che porta ad un rifiuto dell’alimentazione, problemi respiratori quali tosse, raucedine, asma.

La Ph-metria permette di valutare nell’arco delle 24 ore quanti episodi di reflusso ha il paziente, calcolando l’aumentare dell’acidità gastrica. Ogni episodio è definibile “reflusso” qualora abbia una durata superiore ai 30 secondi ed un Ph minore di 4, vengono definiti reflussi lunghi gli episodi della durata superiore ai 5 minuti. Questa manovra non è dolorosa per il bambino, solo un poco fastidiosa, perciò è possibile eseguirla anche sui lattanti qualora il pediatra lo ritenesse necessario.

Si procede con una piccola anestesia locale nebulizzando nella gola e nella narice del bambino uno spray alla lidocaina, si procederà poi inserendo dalle vie nasali un piccolo sondino che verrà posizionato al di sopra del cardias. All’estremità del sondino è situato un sensore in grado di individuare le variazioni di pressione e di acidità registrando il Ph intraesofageo ogni 4-8 secondi.

Il sondino è collegato ad un computer di dimensioni ridotte che il bimbo potrà tenere tranquillamente al collo mentre continuerà a svolgere le sue normali attività quotidiane: potrà giocare, bere, mangiare, riposarsi, solo nei casi in cui il bimbo risentisse fortemente della presenza del sondino è applicata una leggera anestesia.

E’ importante che il bambino riesca a svolgere le solite attività, così da poter meglio comprendere in quali momenti si ripresenta il reflusso e quali atteggiamenti scatenano un aumento dell’acidità gastrica. Si dovranno però evitare cibi che possono causare il reflusso, quindi niente the, bibite gassate, succhi d’arancia o pompelmo.

Questo esame non è risolutivo e non blocca il rigurgito, ma permette di comprendere in quali circostanza il reflusso gastro-esofageo si ripresenta, la sua durata, la sua acidità, fornendo numerose informazioni che il gastroenterologo, supportato dal pediatra, potrà utilizzare per capire quale sia la terapia più idonea per far fronte ai problemi del vostro bambino.

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