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Mononucleosi nei bambini: contagio, rischi e cura

di Redazione PianetaMamma - 05.12.2022 Scrivici

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Fonte: shutterstock
Un periodo di eccessiva stanchezza, inappetenza, sommati ai classici sintomi di un' influenza che si trascinano a lungo, possono nascondere la mononucleosi nei bambini: ecco tutto quel che c'è da sapere

In questo articolo

Mononucleosi nei bambini

La mononucleosi è una malattia infettiva di natura virale che colpisce soprattutto i bambini e gli adolescenti ed è trasmessa attraverso la saliva, per questo la conosciamo come la "malattia del bacio". Scopriamo tutto sui sintomi, le modalità di contagio e incubazione, la cura della mononucleosi.

Cos'è la mononucleosi

La mononucleosi è una malattia causata da un virus della famiglia dell'Herpes Viridae, l'Epstein-Barr Virus (EBV), si può contrarre ovunque e in qualunque periodo dell'anno, per modo diretto o indiretto. Non è facile diagnosticarla e non esiste un vaccino nè una cura specifica.

Per diagnosticarla, vista la sintomatologia molto simile all'influenza, è indispensabile fare degli specifici esami del sangue che ne confermano l'avvenuto contagio. E' comunque una malattia di natura benigna, fortunatamente solo raramente può causare serie complicazioni.

I sintomi della mononucleosi

La mononucleosi interessa principalmente la gola, il naso e le ghiandole salivari. Spesso si confonde con un semplice raffreddore o con un'influenza.

  • Il primo periodo ovvero dell'incubazione - che dura una o due settimane - può dare sensazione di stanchezza, malessere generale, cefalea intensa, febbre anche elevata (fino a 39° e 40° C) e mal di gola. Talvolta si presentano episodi di vomito e diarrea.
  • Successivamente nella fase acuta può verificarsi anche un'eruzione cutanea che si espande a tutto il corpo, facendo facilmente confondere la mononucleosi con qualche malattia esantematica, la gola appare molto arrossata e gonfia e potrebbero venire le "placche", le tonsille possono apparire ingrossate e biancastre, la gola è infiammata con ingrossamento dei linfonodi anche sulle ascelle e nella nuca.

Quanto dura la mononucleosi

I sintomi della mononucleosi raramente durano per più di 4 mesi. La maggior parte delle persone guarisce entro 2-4 settimane, tuttavia la durata della mononucleosi è estremamente variabile: in alcune persone con una forma lieve tutto può risolversi in pochi giorni, mentre in altre i sintomi possono durare anche per settimane.

Mononucleosi senza febbre

Una forma di mononucleosi senza febbre non è rara e spesso viene scambiata per una tonsillite che viene curata con gli antibiotici.

E' pericolosa?

La mononucleosi generalmente ha un esito benigno, ma in alcun casi le persone possono presentare infezioni secondarie, come la sinusite o la tonsillite, mentre in rari casi possono verificarsi complicanze come:

  • Ingrossamento della milza: è bene aspettare almeno un mese prima di riprendere a fare sport o attività fisica per non rischiare di danneggiare la milza che può essere gonfia per l'infezione;
  • epatite (infiammazione del fegato) o ittero.

Proprio a causa dell'ingrossamento dei linfonodi il bambino potrebbe avere delle difficoltà respiratorie e quindi potrebbe essere ospedalizzato; anche in caso di eccessivo ingrossamento della milza è indispensabile il ricovero in ospedale poichè potrebbe avvenire una rottura dello stesso organo.

Come si cura

Generalmente, come tutte le malattie virali, anche la mononucleosi si risolve spontaneamente. In genere per affrontarla si deve:

  • stare a riposo il più possibile fino alla scomparsa completa della febbre;
  • assummere antipiretici e antinfiammatori al bisogno;
  • bere tanti liquidi per evitare la disidratazione ed assummere cibi ricchi di zuccheri semplici (frutta),
  • evitare di fare sforzi e astenersi dall'attività sportiva anche per i mesi successivi alla scomparsa dei sintomi, per scongiurare il rischio di rottura della milza.

In alcuni casi si sviluppa una tonsillite da streptococco emolittico e la terapia in questo caso è antibiotica.

Come prevenire la mononucleosi

La prevenzione è l'unico modo per evitare di essere contagiati, ma come?

  • Evitare di entrare in contatto con quacuno che mostra i sintomi della malattia;
  • non condividere posate, piatti e bicchieri;
  • evitare che i bambini piccoli i scambino i giocattoli, che porteranno probabilmente alla bocca.

Tuttavia è bene sapere che è praticamente impossibile prevenire la mononucleosi: le persone sane che sono state infettate con il virus Epstein-Barr in passato possono diffondere periodicamente l'infezione per il resto della loro vita.

Mononucleosi può tornare?

Quasi tutti gli adulti sono stati infettati dal virus Epstein-Barr in passato e hanno quindi sviluppato gli anticorpi per combattere l'infezione.

Le persone nella maggior parte dei casi hanno la mononucleosi solo una volta nella vita, tuttavia la malattia può tornare in rari casi perché il virus resta latente nell'organismo.

Mononucleosi in gravidanza

Se contratta in gravidanza, sebbene sia un'infezione virale, la mononucleosi non è pericolosa nè per la mamma nè per il bambino, tuttavia dal momento che la sintomatologia è simile a quella dell'infezione da Citomegalovirus può essere prescritto un esame del sangue per accertare la natura dell'infezione.

Mononucleosi cronica

La mononucleosi infettiva cronica si verifica quando il virus rimane "attivo" e i sintomi dell'infezione non scompaiono. E' un'evenienza è molto rara e può verificarsi in pazienti con anomalie immunologiche che presentano:

  • febbre,
  • linfoadenopatia,
  • transaminasi persistentemente elevate,

I sintomi possono essere costanti oppure essere altalenanti per poi peggiorare nel tempo. La mononucleosi cronica viene diagnosticata sulla base dei sintomi e degli esami del sangue. La terapia si basa sulla gestione dei sintomi.

Domande e risposte

Quali sono i sintomi?

I sintomi iniziali della mononucleosi sono: febbre, gola dolente e infiammata con placche. In una fase successiva possono presentarsi anche: spossatezza; linfonodi gonfi e dolenti ai lati del collo; milza e fegato ingrossati; ittero visibile soprattutto alle sclere; gonfiore delle palpebre; in alcuni casi un esantema su tutto il corpo.

Quanto dura la febbre da mononucleosi?

La prognosi della mononucleosi è estremamente variabile, quindi tutto può risolversi in pochi giorni mentre in altri casi può durare anche per settimane, con una febbre altalenante.

Quali sono gli esami da fare?

Viene prescritto un emocromo, quindi un esame del sangue, che serve a valutare la quantità di globuli bianchi, la bilirubina e le transaminasi, gli indici di flogosi e ovviamente la presenza di anticorpi contro il Virus di Epstein-Barr.

Come si manifesta la mononucleosi negli adulti?

La mononucleosi colpisce principalmente bambini e persone fino ai vent'anni, mentre meno comunemente si verifica dopo i 30 anni. La malattia può facilmente presentarsi, in età adulta, con febbre ma senza gli altri sintomi come mal di gola, milza e linfonodi ingrossati.

Mononucleosi in gravidanza. Cosa fare?

La mononucleosi in gravidanza non è pericolosa né per la mamma né per il bambino. Per una diagnosi certa, dal momento che i sintomi della malattia sono simili a quelli di un'infezione da Citomegalovirus, il medico potrebbe richiedere un esame del sangue.

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